Buon Compleanno José Placido Domingo, il tenore spagnolo del famoso trio con Pavarotti e Carreras

Buon Compleanno José Placido Domingo, il tenore spagnolo del famoso trio con Pavarotti e Carreras

ACCADDE OGGI – Oggi, 21 Gennaio, il tenore, baritono e direttore d’orchestra compie 81 anni. Una vita regalata con passione alla musica classica. Nel 1993 gli è stata attribuita una stella nella celebre Hollywood Walk of Fame.

Apprezzato per l’intensa vocalità e per il modo elegante ed espressivo di stare in scena. Ha cantato in lingua italiana, francese, tedesca e naturalmente spagnola. Placido Domingo è conosciuto da tutti come un tenore, ma ha interpretato anche ruoli da baritono nel Barbiere di Siviglia, in Rigoletto ed in Simon Boccanegra.

Spagnolo di Madrid, nel corso della sua lunga carriera ha anche interpretato brani di musica leggera affiancando voci pop. Negli anni Novanta la sua fama è arrivata alle stelle quando ha deciso di unirsi a Luciano Pavarotti e José Carreras. I Tre Tenori hanno fatto il giro del mondo portando in giro il loro show da brividi. La sua vita piena d’incontri, vicende e grandi successi è troppo intensa per citarla tutta in un breve articolo. Facciamo luce su quattro aspetti che riteniamo meno conosciuti.

PLACIDO DOMINGO: LA PRIMA VITA IN MESSICO

Foto da: uozzart.com

È nato dal baritono Placido Domingo Ferrer e dalla cantante di zarzuela Pepita Embil Etxaniz. Ad otto anni si trasferisce insieme ai genitori in Messico dove i due hanno una propria compagnia teatrale. Sin da bambino quindi calca il palco e respira quell’aria artistica tipica delle persone di spettacolo: valigia in mano, incontri, applausi.

Entra al conservatorio di Città del Messico dove studia pianoforte, direzione d’orchestra e composizione. Poi con due genitori del genere, la passione per il canto è quasi scontata. Inizia a cantare e praticamente non si è più fermato, ha superato di gran lunga la fama dei due genitori ed ha portato in alto il nome della Spagna. All’età di sedici anni esordisce come baritono nella zarzuela Gigantes y Cabezudos di Manuel Fernandez Caballero. In quella occasione dimostra subito di essere nato per quello.

Non abbandona però mai il pianoforte, infatti ancora in età adolescente la sua versatilità come musicista, lo porta a collaborare con diversi cantanti messicani. Suona il piano ed arrangia in versione classica brani latinoamericani. Sempre a soli 16 anni si sposa con la collega pianista Ana Maria Guerra Cué, di tre anni più anziana. I due hanno subito un figlio che nasce il 16 giugno del 1958 e Placido si trova a gestire la paternità in una età più consona al gioco che all’amore. Essere figlio d’arte, viaggiare, esprimersi già da adulto sul palco, forse possono essere considerate le cause di una così precoce paternità.

Dopo pochi mesi dalla nascita del suo primo figlio, divorzia dalla moglie. Non è ancora maggiorenne ed ha già vissuto quello che un uomo può provare verso i trent’anni: ha un lavoro, un figlio ed un matrimonio fallito alle spalle. Nonostante questo, dimostra grande carattere e volontà nel perseguire i suoi sogni. Il Messico è il suo vero punto di partenza, la sua prima vita. A soli diciotto anni viene accettato nell’Opera Nazionale Messicana come baritono, acquistando ben presto anche il registro tenorile.

LA VOCE DI PLACIDO DOMINGO

Foto da: bbc.com

Più che soffermarci sui suoi successi planetari, cerchiamo di capire cosa lo ha reso unico. Di tenori è pieno il mondo, ma come mai lui è considerato fra i più grandi di tutti i tempi? Il colore della sua voce è ottimo, l’espressione lirica da fuoriclasse ed è in grado d’interpretare un vastissimo repertorio. La sua tecnica magari non è precisa e perfetta come quella di altri, ma il temperamento con il quale affronta le opere è potente. Ha cantato Verdi, Mascagni, Rossini, ma emerge davvero nei personaggi scritti da Puccini.

Ha un timbro scuro e pastoso con suoni caldi che gli ha consentito di esprimersi dal vivo anche dopo i sessant’anni senza sfigurare. Non ha mai smesso di cantare, anche se avrebbe potuto mettere a rischio del tutto la sua voce e la sua salute. Nel 2001 ha vissuto un brutto momento. Era alla Scala di Milano e stava interpretando l’Otello quando, a metà del secondo atto è stato colto da un malore. Contro il parere dei medici, Placido Domingo ha comunque portato a termine l’opera, ma ha capito che gli anni stavano passando troppo velocemente.

Dopo quell’occasione si è preso un po’ di riposo, ma poi anche dopo i settant’anni, ha continuato a lavorare in teatro ed in studio di registrazione. Sono usciti dischi anche in età matura grazie al suo modo esperto di padroneggiare l’organo vocale. La sua versatilità canora è venuta fuori nell’arco di tutta la sua carriera. Ha saputo interpretare i ruoli più diversi ed entrare in differenti stili musicali sempre con la medesima professionalità. Ha saputo gestire il registro acuto sino alle ultime apparizioni pubbliche senza risultare mai fuori luogo.

2019: L’ANNO DELLO SCANDALO

Foto da: elle.com

Nell’Agosto del 2019 Placido Domingo è finito nella bufera mediatica. Gli sono state mosse numerose accuse di molestie sessuali. Otto cantanti e una ballerina hanno affermato di essere state molestate sessualmente dal famoso tenore. L’arco di tempo incriminato va dagli anni ottanta agli anni duemila.

Quando un personaggio molto famoso finisce dentro ad un certo tipo di notizie, automaticamente vengono in mente due risposte. La prima è che si tratti di verità, visto anche l’alto numero di accusatrici. La seconda è che abbiano capito male le intenzioni del tenore. A nostro avviso la seconda ipotesi è molto molto remota perché confidiamo sempre nell’intelligenza umana.

A riprova che la prima ipotesi, purtroppo, sia la più probabile, ci sono anche tante testimonianze che confermano una certa allegria del tenore. Quaranta fra cantanti, danzatori, servi di scena hanno confermato di aver assistito ad alcuni comportamenti inappropriati da parte di Domingo. Tutti questi colleghi hanno dichiarato di ritenere il suo atteggiamento nei confronti di alcune figure femminili, assolutamente troppo spinto. Il fatto che mostrasse una certa impunità anche difronte ad estranei, dimostra un senso di onnipotenza ed un vizio. Forse il suo intento non era nemmeno quello di arrivare a fare volontariamente del male, ma semplicemente di sentirsi padrone di poterlo fare.

Placido Domingo però non è rimasto in silenzio ed ha rilasciato una dichiarazione ufficiale dove ammette la sua colpa:

Sono sinceramente dispiaciuto per le sofferenze causate. Sono veramente amareggiato per il dolore che ho causato. Accetto la piena responsabilità delle mie azioni. Capisco ora che alcune di quelle donne potessero avere paura di parlare sinceramente perché si preoccupavano per le loro carriere.

Possiamo concludere senza dare sentenze, che una delle differenze fra un uomo comune ed un uomo conosciuto sta proprio nella gestione delle proprie ombre. Essere giudicati da pochi o da milioni di persone. Ammettere le proprie colpe invece dovrebbe essere comune a tutti.

LE PASSIONI E LE PAURE DI PLACIDO DOMINGO

Fotogramma da: youtube.com

Per arrivare al pubblico per così tanti anni si deve avere entusiasmo per la vita, energia, adrenalina da vendere. È stato un uomo che non ha mai conosciuto la parola routine e che quando il sipario calava, non ha mai fatto troppi piani. In qualche modo ha vissuto alla giornata, girando fra un continente e l’altro come fosse ancora quel ragazzino di sedici anni.

Ha attraversato gli oceani prima con le navi e dopo con gli aerei, rimanendo comunque molto legato ai suoi figli ed ai suoi nipoti. Il Natale è una ricorrenza che ama molto proprio perché è un giorno diverso. Ha la possibilità di rilassarsi e vivere la famiglia ed i ricordi più belli senza pensare ad altro. Fra i ruoli interpretati l’Otello è quello che preferisce perché è molto difficile. Saperlo gestire richiede una certa crescita e padronanza. Un personaggio pieno di umanità e realtà che arriva in modo vero al pubblico. Ogni volta che si è calato in lui ha sentito davvero le sue stesse emozioni.

È appassionato di calcio e di Formula 1. Quando può raduna figli e nipoti per assistere dal vivo a questi due sport. Ha dovuto affrontare il Covid in forma pesante. Durante quei giorni di grande solitudine si è fatto forza ripensando anche a manifestazioni sportive affollate. Ha detto:

Ho pensato che avrei potuto non farcela e che poteva essere la fine, ma poi il ricordo di abbracci e gioia forse mi ha dato la forza di uscirne.

Ha una grande paura delle malattie, soprattutto quando colpiscono le persone care vicine a lui. Pensare che una moglie o un figlio possono ammalarsi di qualcosa di serio è una cosa che lo terrorizza. Per questo cerca la forza nella fede:

Come esseri umani è difficile avere fede, è il nostro limite. Però la nostra forza è proprio quella di farci tante domande alle quali difficilmente sappiamo rispondere.

Ad una delle ultime interviste, gli è stata posta una semplice domanda. Chi le manca?

Ci sono persone a cui si deve dire addio, ma dalle quali non ci si separa mai. Anche se non le posso più vedere le sento sempre accanto. Mi manca tanto mia sorella e, anche se ormai sono bisnonno, penso spesso ai miei genitori. Chi ti ha cresciuto rimane vicino a te per sempre.

Facciamo i nostri auguri a Placido Domingo.

 

Francesco Danti

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