Anche se il tempo passa: inaugura la mostra dedicata a Lucio Dalla

Anche se il tempo passa: inaugura la mostra dedicata a Lucio Dalla

BOLOGNA – Inaugurata il 4 Marzo, compleanno di Lucio Dalla, ecco la grande mostra Anche se il tempo passa al Museo Civico Archeologico, come pre-annunciato dalla conferenza stampa.

L’anteprima stampa, al quale è seguita l’apertura al pubblico nel pomeriggio, ha ufficialmente aperto le porte della grande esposizione dedicata al cantautore bolognese. La mostra, con una introduzione del sindaco Lepore, del curatore Alessandro Nicosia, di Andrea Faccani della Fondazione Dalla e di Claudio Guja della Universal Ricordi, non delude le aspettative e si dimostra un tuffo di testa nell’ Universo Dalla.

Taglio del nastro dell’inaugurazione della mostra

Universo Dalla. Questo sarebbe stato il nome che il curatore Alessandro Nicosia avrebbe voluto dare alla mostra. E il nome calza a pennello nella full immersion di un Dalla uomo, cantante, cantautore, attore, artista poliedrico senza mai la paura di sperimentare, di scoprire:

Il futuro è elettrizzante.
A me ha sempre più interessato quello che deve ancora arrivare.
Credo che sia immorale aver paura del domani

Si parte da un Lucio bambino, i giocattoli, la precoce morte del padre a soli sette anni, i lunghi mesi passati in convitto a Treviso e le estati a Manfredonia. La precoce presa di coscienza della sua anima divisa in due: da un lato la rigidità e la compostezza della nascita settentrionale e la gioia, l’affetto materno e la libertà che il sud e le estati in Puglia gli garantivano.
Un dualismo presente in tutta la sua carriera: non è un mistero il profondo legame di Lucio con il sud dell’Italia e in particolare con Napoli, la Sicilia e le Isole Tremiti.
Il suo genio poliedrico si affaccia molto precocemente: già a 5 anni e mezzo scappa dalla mano della mamma per correre a recitare una poesia su un piccolo palco improvvisato a Manfredonia.
E poi Bologna, dove Lucio comincia ad intessere le relazioni di una vita, a cominciare da Piera degli Esposti, sorella del compagno di scuola Piero, Carlo Zaffagnini, i fratelli Bonaga… E la musica! Dalle prime sperimentazioni jazz col clarinetto al passaggio alla musica leggera, senza in realtà mai dimenticare lo scat.

MostraLucioDalla

Oltre 10 le sezioni, che portano il visitatore di questo Universo Dalla per mano attraverso gli inizi musicali, l’iconico clarinetto, il rapporto con gli amici più cari, il rapporto con il cinema, che porta il grande rimpianto di non aver potuto avere una regia ad opera di Lucio, grande amante del cinema, e presente sia come autore di musiche di film famosissimi come Borotalco o I picari o Il frullo del passero, che come attore nei Sovversivi dei fratelli Taviani, Amarsi male (Brucia amore bucia) di Fernando di Leo fino agli Amici del Bar Margherita dell’amico Pupi Avati, grande affresco sociale della Bologna degli anni Cinquanta.

Amo il cinema più della musica. Quando sono a Bologna non guardo mai meno di un film al giorno

La mostra si conclude con un excursus fotografico sui personaggi celebri del XX secolo venuti in contatto con Lucio, da papa Giovanni Paolo II, Alda Merini, il Presidente Napolitano e Carlo Azeglio Ciampi, Sofia Loren, passando anche attraverso gli amici musicisti di una vita come Jannacci, Renato Zero, Gigi d’Alessio.
E con l’omaggio all’intellettuale e poeta Roberto Roversi, di cui si celebra anche per lui il decennale della morte quest’anno. Il sodalizio artistico ed intellettuale tra Roversi e Dalla ha partorito i dischi Il giorno aveva cinque teste del 1973, Anidride Solforosa del 1975 e Automobili del 1976: dischi di denuncia e di alienazione urbana, di delinquenza minorile e di cronaca nera e degli eccidi compiuti dal nuovo stato Italiano al sud dopo l’unificazione.
Una musica e uno stile non facile, un pugno nello stomaco della perbenista società dei primi anni settanta, che portano all’esclusione del brano di Lucio Un’auto targata TO da Sanremo, brano sull’immigrazione e sullo sfruttamento, corpo estraneo nella floreale rassegna canora all’insegna della A maiuscola di amore e zuccherosità varie.

Universo Dalla

Inutile sottolineare quanto Lucio Dalla manchi: manchi alla città, parte integrante della sua poetica, e manchi a noi, cittadini amanti del suo stile o meno. Lucio era un pezzo di una Bologna che è piano piano scomparsa, di un clima e di una serenità e voglia di scoprire che sembra dissolta.  E questa mostra, densa di ricordi e riferimenti, ci ricorda quanto l’uomo Lucio Dalla manchi alla sua città, un punzone arroventato di ricordi e nostalgia, che ci dà però la possibilità di affacciarci su un universo nuovo, di scoprire tessere del complesso puzzle che Lucio era.

Per info e prenotazioni chiamare il numero +39 334 7495716 o consultare il sito web.

Prevendite disponibili all’ 892.101 e su Ticketone.

Orari di apertura: Lunedì e mercoledì: 10 – 16, Giovedì e venerdì: 10 – 19, Sabato, domenica e festivi: 10-20

©Marianne Bargiotti Photography 2022

Marianne Bargiotti

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