Il Cyrano di Joe Wright con Peter Dinklage canta la paura di amare e di accettarsi

Il Cyrano di Joe Wright con Peter Dinklage canta la paura di amare e di accettarsi

ROMA – Nessun premio per i costumi di Massimo Cantini Parrini e Jacqueline Durran che erano candidati agli Oscar 2022. Ma vi consigliamo comunque la visione del musical di Joe Wright. L’adattamento curato da Erica Schmidt di Cyrano de Bergerac, non mi ha lasciato alcun dubbio: l’emozione di un grande classico, all’avanguardia e coinvolgente, lo ha decretato un film da vedere e da giudicare, così come lo è l’interpretazione di Peter Dinklage.

Joe Wright, ormai lo abbiamo capito, ha una preferenza per gli adattamenti ai grandi classici della letteratura mondiale. Lo avevamo già visto in Orgoglio e pregiudizio e Anna Karenina, ma anche nei più recenti Espiazione e La donna alla finestra. Ora è la volta di Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand, celebre opera del 1897 che Wright porta al cinema con la versione musical del 2018. Protagonisti del film sono il pluripremiato Peter Dinklage e Haley Bennett. Una versione molto credibile che vale la pena scegliere come spunto per tornare, finalmente, a godere di una buona serata al cinema!

CYRANO DE BERGERAC, FRA DUELLI E SENTIMENTI

cyrano de bergerac

Il più famoso e appassionante triangolo amoroso della storia della letteratura, è quello che vede protagonista un uomo dai connotati importanti come Cyrano de Bergerac, interpretato da Peter Dinklage. Un guerriero che ha talento con la spada e sa battersi nei duelli fisici, ma sa anche lasciare il segno con discorsi e duelli verbali.

E, cosa ancor più importante, trova spazio per il suo lato sentimentale, quello in cui entra in gioco l’amore. In questo caso, l’amore che prova per Roxanne, qui Haley Bennet, importante figura di riferimento per Cyrano, al quale egli confida e apre il suo cuore come un’amica e che in realtà ama segretamente, non sentendosi, per il suo aspetto fisico, meritevole del suo amore.

cyrano de bergerac

Roxanne, però, è follemente innamorata del cadetto Christian, qui Kelvin Harrison Jr., a tal punto da chiedere a Cyrano de Bergerac di convincerlo a scriverle delle lettere. Ma il giovane non è in grado di svolgere tale compito e sarà quindi Cyrano de Bergerac a scrivere le lettere che faranno innamorare Roxanne. Una sorta di favola moderna che a me, personalmente, fa venire in mente la questione degli amori virtuali di cui abbiamo parlato qui, dietro ai quali spesso può celarsi un inganno o semplicemente delle differenze incolmabili fra ciò che si legge/vede e chi è la persona nella realtà.

CYRANO DE BERGERAC, TRA FEDELTA’ E RIFACIMENTI

cyrano de bergerac

Joe Wright dimostra, come in precedenza, di avere l’attitudine a rimanere fedele alle ambientazioni e alle atmosfere del romanzo su cui basa i suoi lavori. Allo stesso tempo, non manca d’inserire in maniera intelligente elementi nuovi e dal grande significato, per non cadere in uno sterile copia e incolla dell’originale. Ne è un esempio l’intuizione della Smidth di traslare l’elemento fisico predominante di Cyrano de Bergerac, ossia il naso lunghissimo, con la condizione di nanismo di Dinklage.

E così, il personaggio di Dinklage che aveva calcato il palcoscenico teatrale con il musical dell’omonimo adattamento, viene ripreso da Wright che lo riporta in scena nel suo film e ne utilizza il dolore in chiave molto moderna. Che ci ricorda come alcune cose, quali il dolore di colui che si percepisce come diverso, possano essere raccontate oggi come secoli fa.

LA PAURA DI ESSERE NOI STESSI

Il Cyrano de Bergerac di Joe Wright è un film che parla delle nostre paure. Paure che, se vogliamo, nella società odierna hanno cambiato volto e modalità espressiva ma si sono forse moltiplicate. Parla della paura di mostrarci agli altri per ciò che siamo, per paura di non essere accettati o di risultare troppo diversi dai loro schemi mentali.

Parla della paura di tentare e rischiare in amore, per il timore di fallire, per paura di dire la verità e di scontrarci con essa. E di una donna, Roxanne, che nella sua modernità non è assolutamente disposta ad accettare compromessi.

Una regia preziosa, con la fotografia di Seamus McGarvey sempre abile nel sottolineare le bellezze delle locations, in una splendida Noto, con le scenografie curate da Sarah Greenwood ed i costumi di Massimo Cantini Parrini e Jacqueline Durran candidati agli Oscar. Questo e tanto altro vi catturerà di Cyrano. La colonna sonora, firmata dai The National, è stata interamente registrata dal vivo e questo la rende un’ossatura perfettamente armonizzata con il corpo dei dialoghi e delle situazioni, spontaneamente e credibilmente.

Fabiola Cinque

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