Venezia 74: il meglio e il peggio nelle nostre pagelle

VENEZIA – Undici giorni di proiezioni nonstop, interviste, incontri, grandi momenti di cinema e altrettante delusioni. Ecco a voi le nostre pagelle della 74′ Mostra del Cinema di Venezia.

Un cinema diverso. Un cinema che riesce ad amalgamare in maniera azzeccatissima un fiume di generi, dal musical al fumetto, dal romanticismo al noir. Un Cinema che crede nella fantasia, nell’anticinismo e si prende qualche rischio. È il cinema di Guillermo Del Toro, vero trionfatore della Venezia 74, che con il suo “The Shape Of Water” ci racconta una storia incantevole dalle atmosfere fiabesche e dai toni poetici.

Ho 51 anni, peso 136 kg e ho diretto 10 film. – ha esordito Del Toro subito dopo aver afferrato con orgoglio il Leone d’Oro – fare film per me significa prendersi dei rischi e credo che ci sia proprio questo alla base di The Shape Of Water”. Dedico la vittoria a tutti i registi sudamericani che sognano di cimentarsi nel fantasy”

Il Leone D’Oro, conquistato per il Miglior Film nella manifestazione cinematografica più antica del mondo, suggella un capolavoro quasi annunciato, o almeno agognato da molti e dimostra che, nel 2017, non è necessario raccontare una storia disincantata e cinica per stupire.

Ne siamo convinti, The Shape of Water si giocherà l’Oscar 2018 con Dunkirk. Bravo Guillermo, complimenti!

In apertura, non potevamo non dedicare spazio al grande vincitore di Venezia74, ma ora concentriamoci su tutto il resto e su un’edizione caratterizzata da una dose paritaria di alti e di bassi e da un ritmo non così convincente come quello offerto negli ultimi 2 anni.

E allora, A poche ore dalla fine della manifestazione, noi di MyWhere vi proponiamo le pagelle di Venezia 74.

A come Aronofsky Darren, voto 2

Dispiace dirlo, ma stavolta Darren ha davvero sbagliato tutto. Il suo “Madre” è un film dalla difficile comprensione, pieno di riferimenti allegorici e religiosi (troppi e spesso incomprensibili), e progettato per stimolare fastidio e sdegno dello spettatore. Un conto però è il disagio funzionale, un conto è il disagio gratuito. Il pubblico si è fatto sentire e ha accompagnato i titoli di coda con una tempesta di fischi. Anche Jennifer Lawrence ha deluso, non solo per la sua performance, ma soprattutto per il suo comportamento da prima donna durante le conferenze e le passerelle.

B come Barbera Alberto, voto 5,5

Se nelle ultimi edizioni, il Festival di Venezia aveva stupito per l’ottima gamma di film proposti, stavolta si può parlare invece di passo indietro. Il Direttore Artistico non è riuscito a offrire un concorso avvincente e la lista dei film davvero originali si conta sulle dita di una mano. È vero i film belli sono stati molto belli, ma una Mostra del Cinema che si rispetti non può puntare su uno o due acuti.

B come Borghi Alessandro, voto 6

Non era facile svolgere il ruolo di “madrino” del Festival ma Borghi ce l’ha messa davvero tutta, trasformandosi da annunciatore a cerimoniere. I momenti no ci sono stati eccome (soprattutto per quanto riguarda i primi giorni), ma possiamo dire in fin dei conti che l’esame è superato.

C come Carrey Jim voto 9

Una delle più belle sorprese della Mostra del Cinema è senza dubbio il documentario Jim & Andy: The Great Beyond, con protagonista Jim Carrey, il comico dalle mille facce. Nel doc, Jim si toglie la maschera mostra tutto se stesso, rivelando le sue fragilità e le sue insicurezze, non poche, di peripezie il 55 enne americano ne ha avute parecchie. Bellissime anche le parole dell’attore in conferenza stampa a Lido: “Non esiste un me, un io, un mio, ma solo energia e alcuni limiti che ci danno delle indicazioni per cercare di costruire una personalità intorno a noi: la nazionalità, le relazioni. Ma non è quello che siamo, noi non siamo niente, ed è un fottuto sollievo.”

F come Fonda Jane, voto 8

Perfetta forma, abito nero monospalla Atelier Versace, 80 anni portati divinamente e un carisma inarrivabile. Cos’altro aggiungere? Ah si, Robert Redford accanto. Così Jane Fonda ha sbaragliato tutte le altre superstar sul Red Carpet a Venezia 74. A molti sarà scesa una lacrimuccia rivedendo insieme due vere icone di bellezza e stile.

K come Kamel El Basha Voto 7,5

Quanto un insulto può far capire le difficili condizioni di un paese come il Libano? Tanto, se si guarda The Insult di Ziad Doueiri, celebratissimo dalla critica a Venezia. La vera perla del film è la performance di Kamel El Basha, attore preparato e sorprendente, capace di mostrare allo spettatore un conflitto morale, etico e personale di rara fattura. La Coppa Volpi come Miglior Attore è meritatissima.

M come Manetti Voto 8

Scommessa vinta anzi stravinta per il duo registico più strano d’Italia! Nessuno si aspettava un film così bello, ma Ammore e Malavita, musical-crime-noir ambientato negli angoli più terribili di Napoli, ha sorpreso davvero tutti, scatenando a fine proiezione una standing ovation di 9 minuti.

Ora la speranza è che il film dei Manetti Bros riesca a colpire il pubblico italiano almeno la metà di quanto abbia colpito la critica, cosa non molto frequente nel nostro paese.

R come Realtà Virtuale voto 5

Poco da dire, la grande novità della 74′ edizione della Mostra del Cinema di Venezia non lascia il segno, anzi non si vede e non si sente proprio. Sorgono anche dubbi su una futura riproposizione…

R come Rampling Charlotte voto 8,5

Un’altra prestazione eccellente per la 71enne attrice inglese. In Hannah, la Rampling interpreta una donna matura che scopre che il marito è responsabile di foto pedofile. Nonostante tutto lei non va in frantumi e cerca di salvare il problematico nucleo familiare a tutti i costi. Non ci sono scene madri o colpi di scena, al centro c’è la recitazione pura e reale di un’attrice straordinaria.

A proposito, andatevi a rivedere il suo discorso durante la consegna della Coppa Volpi come Migliore Attrice; il discorso della Rampling è stato una vera dichiarazione d’amore per l’Italia e soprattutto per il cinema italiano.

V come Virzì Paolo voto

Nessun riconoscimento per il regista di Ovosodo e Caterina va in Città, ma possiamo dire che il Virzì americano se la sia cavata eccome. The Leisure Seeker è stato accolto bene da critica e pubblico e ha alternato momenti di grasse risate a qualche intervallo di vera commozione. Merito soprattutto della coppia di attori protagonisti, due veri giganti della recitazione, vale a dire Hellen Mirren e Donald Sutherland, che, dopo 2 performance così, si candidano davvero a qualsiasi tipo di premio, nessuno escluso.

Best Of Venezia 74

Paolo Riggio

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