Dacia Maraini racconta Pasolini al festival Letteralmonte

Dacia Maraini racconta Pasolini al festival Letteralmonte

FROSINONE – Ospite speciale al festival Letteralmonte è stata la scrittrice Dacia Maraini, che ha tratteggiato un ritratto inedito dello scrittore Pier Paolo Pasolini. A lui è dedicato il suo ultimo libro Caro Pier Paolo, edito da Neri Pozza. Durante la rassegna, che si è svolta a Monte San Giovanni Campano, in piazza G. Marconi, ha avuto luogo anche la premiazione del Concorso Letterario Letteralmonte 2022.

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Un pomeriggio di poesia, musica e soprattutto letteratura, quello di domenica 3 luglio a Monte San Giovanni Campano (FR). Le alte temperature non hanno scoraggiato il nutrito pubblico di Piazza G. Marconi, nel centro storico del caratteristico borgo laziale, dove si è svolta, dopo lo stop causato dalla pandemia, l’edizione 2022 del festival Letteralmonte. L’evento, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni Réclame, Aps Le Ragunanze, Euterpe e Latium, ha visto la partecipazione straordinaria della scrittrice Dacia Maraini, grande protagonista del panorama letterario italiano, con una produzione sterminata nei generi più svariati: dalla narrativa (tra racconti e romanzi), alla poesia, alla drammaturgia teatrale, fino alla canzone. Malgrado la lunga carriera costellata di prestigiosi riconoscimenti, fra i quali non manca il Premio Strega, giunto nel 1999 per la raccolta di racconti Buio, la voce di Dacia Maraini non perde la freschezza giovanile né l’urgenza di narrare. Le quasi due ore di incontro, moderate da Amedeo Di Sora, regista teatrale, attore, scrittore ed ex docente di discipline letterarie nei licei, hanno avuto al centro un’altra figura imponente del ‘900 letterario italiano. Quella di Pier Paolo Pasolini, cui la scrittrice fiorentina ha dedicato il suo nuovo libro Caro Pier Paolo, edito da Neri Pozzi.

foto libro dacia maraini
Alcune copie del libro “Caro Pier Paolo”, di Dacia Maraini, in vendita durante il festival

Su Pasolini è stato detto e scritto moltissimo, in vita e non solo. Poeta, scrittore, saggista, cineasta drammaturgo e molto altro, fu un intellettuale acuto e versatile, ma anche un irriducibile provocatore. La sua capacità d’analisi spietata, sul presente e sul futuro, rispetto al quale seppe guardare con largo anticipo, gli attirò grandi antipatie tanto dalla politica di destra, quanto da quella di sinistra. Ben prima di quella tragica notte del 2 novembre 1975, in cui si consumò il delitto efferatissimo, all’idroscalo di Ostia, in cui perse la vita all’a soli 53 anni, Pasolini subì la cacciata dal partito comunista, a cui aveva aderito convintamente negli anni immediatamente successivi al fascismo e alla guerra.

Ma il tormentato rapporto con l’omosessualità fu molto probabilmente una scusa. Era la natura stessa di uno spirito inquieto e in perenne rivolta, ciò che rendeva Pier Paolo Pasolini una spina nel fianco di cui liberarsi, più che un maestro da incensare, agli occhi dei contemporanei. Di questo furono da subito consapevoli soprattutto coloro che, come Alberto Moravia e la stessa Maraini (che a quest’ultimo fu a lungo legata), conobbero lo scrittore da vicino e condivisero con lui la scena letteraria, negli anni ’50 e ’60.

La testimonianza della scrittrice, dal vivo, come nel libro, è un’opportunità eccezionale per ripercorrere anni turbolenti di storia d’Italia che potremmo altrimenti ricostruire solo da fonti indirette. Si evince, fra le pagine, il ritratto sincero dell’uomo dietro lo scrittore, dell’amico prima che del personaggio pubblico, il quale seppe cristallizzare nei suoi romanzi, come nel cinema, quell’energia primordiale racchiusa nella vita, di cui il mondo proletario rappresentava per lui la massima, cristica, espressione.

Dacia Maraini presenta il nuovo libro “Caro Pier Paolo”

Pier Paolo Pasolini non ha ancora esaurito il suo messaggio neppure a quasi cinquant’anni dalla morte. Di questo è convinta, Dacia Maraini. Il periodo “corsaro” non è terminato, perché non si è estinta la minaccia dei fantasmi di un passato che rischia di ricondurci nel baratro semplicemente cambiando nomi e maschere in grado di ingannare i giovani. Se il razzismo connaturato alla cultura borghese costituiva per Pasolini l’eredità di una “normalità del fascismo”, di cui considerava vittima l’Italia, i nuovi personalismi da una parte e la forza desertificante della società dei consumi dall’altra minacciano ancora il vivere a misura d’uomo e il vero progresso, tracimando dagli argini delle vecchie bandiere politiche.

esibizione musicale e dacia maraini
Un momento dell’esibizione musicale a cura del Liceo Artistico e Musicale “Anton Giulio Bragaglia” di Frosinone, durante il firmacopie del libro “Caro Pier Paolo”

Durante il pomeriggio si sono svolte anche le brillanti esibizioni musicali degli allievi del Liceo Artistico e Musicale Anton Giulio Bragaglia di Frosinone e la premiazione del Concorso Letterario Letteralmonte 2022, che ha accolto contributi poetici da tutta Italia e dall’estero. Il primo premio per la categoria bambini è stato vinto dalla classe III A della Scuola Statale Italiana di Madrid. Ad Alisia Abballe è andato il premio per la sezione giovani. Vincitore del concorso nella categoria adulti è stato infine Giulio Bernini.

Stefano Maria Pantano

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