ACCADE OGGI – Doveroso ricordare il regista Milos Forman oggi che ricorrono i novantuno anni dalla sua nascita (18 febbraio 1932). Nato in Boemia naturalizzato statunitense, è stato il paladino dell’anticonformismo e della ribellione verso qualunque forma di oppressione sociale. Vi suggeriamo tre film per scoprirlo se non lo conoscete.
Milos Forman è il regista che sarà ricordato per sempre come l’autore di uno dei pochissimi film (solo tre in realtà) ad essersi aggiudicati i famosi Big Five della storia degli Oscar, ovvero i cinque premi principali. Stiamo parlando di Qualcuno volò sul nido del cuculo adattamento cinematografico del libro omonimo di Ken Kesey del 1962.
Un giorno ricevetti un pacchetto dalla California e dentro c’era un libro. Non conoscevo né l’autore né il titolo, ma come iniziai a leggerlo, mi resi subito conto che questo era il miglior soggetto cinematografico che avessi mai trovato da quando stavo in America
Così dichiara Forman, ancora ignaro del successo che avrebbe avuto il film. Premiato ricordiamo con l’Oscar come miglior film e per la migliore regia. Per la cronaca a sfidare Forman quell’anno c’era anche il nostro Federico Fellini con Amarcord. Premi meritatissimi per la migliore interpretazione maschile e femminile rispettivamente a Jack Nicholson e a Louise Fletcher e Oscar per la migliore sceneggiatura. Come è noto la pellicola è ambientata in un ospedale psichiatrico e mostra la disumanità e l’indifferenza con cui vengono trattati i pazienti. Forman trasforma la storia anche in un’allegoria del potere che omologa e cerca di annientare chi non si integra o si mostra diverso.
Hair il musical
Il tema molto personale dell’insofferenza verso società che impongono l’ ubbidienza e l’obbligo di adattarsi a schemi prestabiliti da una maggioranza spesso conservatrice torna in un altro film di genere completamente diverso. Milos Forman, infatti, nel 1979 accetta di portare sullo schermo il celebre musical Hair. Il regista aveva visto lo spettacolo a teatro proprio poco dopo il suo arrivo a New York e ne era rimasto affascinato. La storia ruota intorno al giovane protagonista che sta per partire per il Vietnam. A Central Park incontra un gruppo di Hippies pacifisti e anarchici e si unisce a loro.
Ho composto Hair come manifesto della libertà per se stessa.
Non ebbe purtroppo lo stesso esito del precedente film, personalmente trovo Hair un film eccezionale, assolutamente da recuperare.
Amadeus
E poi c’è il capolavoro: Amadeus. Otto premi Oscar tra cui quello come Miglior attore a F. Murray Abraham. Il film è dedicato alla figura di Wolfgang Amadeus Mozart raccontato attraverso lo sguardo del suo rivale alla corte di Vienna Antonio Salieri, lacerato dall’invidia verso questo musicista tanto immaturo e infantile all’apparenza quanto perfetto e sublime nelle sue composizioni. Genio e sregolatezza da una parte, la mediocrità e il conformismo dall’altra. Ancora una volta Forman svela le ipocrisie e le insidie che si nascondono dietro la benevola maschera del potere. Il critico americano James Belardinelli ha scritto a proposito di Amadeus le seguenti parole
In nessuno dei progetti ai quali ha partecipato, Forman si è sforzato o ha raggiunto così tanto come in Amadeus. Non importa quanti grandi film ancora girerà, perché probabilmente nessuno di essi potrà mai batterlo.
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