The Girl in the Fountain. Monica Bellucci è Anita Ekberg per raccontare la donna oltre l’attrice

The Girl in the Fountain. Monica Bellucci è Anita Ekberg per raccontare la donna oltre l’attrice

ITALIA – Monica Bellucci racconta e interpreta Anita Ekberg, indagando la donna oltre l’icona. Quella donna la cui immagine è diventata il simbolo della dolce vita e l’ha lasciata prigioniera di quel grande successo. The Girl in the Fountain sarà presentato in anteprima al Torino Film Festival e al cinema solo l’1 e il 2 Dicembre.

Non c’è interrogativo più importante e complesso di quello che indaga su cosa fa di una donna un’attrice e di un’attrice una diva. Che sia il fascino, la bellezza, il talento, la fortuna, l’impegno, il carisma o incontrare il giusto produttore, chiederselo è una di quelle domande per le quali esistono tante risposte, che possono o non possono adattarsi ai diversi tipi di star. Ed è forse la domanda lanciata da The Girl in the Fountain, avvincente racconto della mitica Anita Ekberg, che proprio quest’anno avrebbe compiuto 90 anni.

L’unico vero giudice è il tempo. Il tempo è in grado di mutare ogni cosa, come di imprimere un viso e renderlo immagine ind90 annelebile ed eternamente indimenticabile. Così è per Anita Ekberg, così è per la diva indiscussa raccontata in The Girl in the Fountain. Diva internazionale, attrice talentuosa e simbolo di un’epoca dolce, felice, di rinascita, che prende il nome da una delle pellicole più celebri di Federico Fellini: La Dolce Vita. Nel 2020 abbiamo ricordato il centenario della nascita del grande regista.

Ma com’è stata la vita di Anita? Amara, più che dolce. La rappresentazione di un circolo vizioso di bellezza e declino. A soli 50 anni, ancora bellissima, ospite di un talk show lanciò un appello a Fellini, chiedendogli di girare insieme La vita amara: era l’appello di una donna la cui carriera si era spenta ormai da tempo. Cosa prova, quindi, una diva di oggi ad interpretare The Girl in The Fountain? A confrontarsi con le sensazioni e i sentimenti di una donna distrutta dalla sua bellezza e dal suo successo, prigioniera di quello che è stata la sua più grande interpretazione?

THE GIRL IN THE FOUNTAIN: LA DOLCEMARA VITA DI ANITA EKBERG

Correva l’anno 1960 quando le curve sinuose di un’attrice dalla bellezza dirompente, Anita Ekberg, sconvolgevano le acque di Fontana di Trevi e il mondo intero. Proprio in quella scena iconica de La Dolce Vita di Federico Fellini, la storia del cinema e la memoria collettiva ha cristallizzato la giunonica diva svedese.
Ma persona e personaggio di un film non sono la stessa cosa e, per una vita, Anita si è battuta per dimostrarlo. The Girl in the Fountain è il racconto di un’attrice divorata dalla sua stessa icona attraverso la voce e la sensibilità di Monica Bellucci che con attenzione e delicatezza si mette alla ricerca di quel personaggio, per riscattarne la figura stereotipata della “ragazza nella fontana”.
Una conversazione verbale e visiva, un dialogo impossibile tra due donne e dive di epoche diverse con cui la Bellucci riscopre il percorso di una donna libera e indipendente, che ha pagato un prezzo per non voler sottostare a nessuno.

ANITA E MONICA 

Anita Ekberg e Monica Bellucci, due dive a confronto. Due epoche diverse. Due storie diverse. Ma al tempo stesso due storie che si parlano continuamente, un dialogo sottile sempre in correlazione. Anita Ekberg e la sua vita straordinaria, piena di successi, scandali, amori e delusioni. E poi la storia di un’attrice di oggi che si trova a interpretare una diva di un’altra epoca. Studia il personaggio, indaga, cerca di capirlo intimamente.

Monica Bellucci trova un senso nel repertorio e Anita Ekberg nel mondo di oggi. La Diva de La Dolce Vita è stata una donna totalmente contemporanea, che ha avuto il coraggio di essere se stessa: sul lavoro, un sex-symbol che rifiutava di farsi manipolare e, nel privato, una donna emancipata e indipendente. Il suo destino è stato segnato dall’aver vissuto in un’epoca ancora molto conservatrice, e da un successo planetario che l’ha lentamente fatta implodere dietro quell’immagine della Fontana di Trevi così insuperabile da imprigionarla, fino alla fine.

Nel voler raccontare il paradosso della parabola di Anita Ekberg, ho sentito l’esigenza di associarla a una figura iconica del presente che, lasciandoci osservare la sua quotidianità, potesse far scaturire una riflessione implicita su cosa vuol dire oggi essere un sex-symbol, e come nella contemporaneità le donne siano molto più forti e consapevoli delle scelte che le riguardano rispetto a qualche decennio fa. Nessuna attrice, meglio di Monica Bellucci, può consentire di osservare da vicino l’idiosincrasia di una star, che rappresenta nel mondo un’icona di bellezza.

ANTONGIULIO PANIZZI, REGISTA DI THE GIRL IN THE FOUNTAIN

Antongiulio Panizzi si laurea in Architettura a Roma. Dalla progettazione si avvicina alla regia. Lavora per più di quindici anni per i maggiori network televisivi italiani, principalmente in programmi di intrattenimento culturale e docu-reality. Nel 2016 firma la regia del documentario My Way – The rise and fall of Silvio Berlusconi, scritto dal giornalista americano Alan Friedman e diffuso in tutto il mondo su Netflix: un ritratto completo dell’imprenditore ed ex Presidente del Consiglio che ha cambiato il volto del Paese.
Continua a lavorare come autore tra Roma e New York dove mette in scena lo spettacolo teatrale Horatio, sulla celebre basket ball court newyorkese. É inoltre autore del programma di viaggi e divulgazione Kilimangiaro, condotto da Camila Raznovich su Rai Tre. Tra i suoi ultimi lavori, il documentario Piano Lessons – The life and art of German Diez, sul pianista cubano-newyorkese German Diez, che dopo la premiere alla University of Michigan per l’American Liszt Society sarà distribuito su Sky Classica.
Il suo ultimo lavoro documentario, The Girl in the Fountain, dedicato all’iconica attrice svedese Anita Ekberg, con la partecipazione di Monica Bellucci, sarà presentato in anteprima al Torino Film Festival.

MAX CASACCI

Max Casacci ha da sempre alternato un’intensa attività di band e di palco a quella di sperimentatore e scrupoloso creatore di suoni in studio. La sua storia musicale è un viaggio senza sosta tra immersione underground, vette delle classifiche, incessante lavoro dietro le quinte e visibilità pop. Tra scultura del suono, scrittura delle parole, composizione, produzione e registrazione.

Nel dicembre 2021 al Torino Film Festival viene presentato il docufilm sulla vita di Anita Ekberg The girl in the fountain, con la colonna sonora di Max Casacci che include il brano Anita realizzato esclusivamente con suoni vocali dell’attrice principale Monica Bellucci.

Michela Ludovici

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