Classifica delle borse che rappresentano le Nazioni espositrici alla Biennale di Venezia

Classifica delle borse che rappresentano le Nazioni espositrici alla Biennale di Venezia

VENEZIA – Alla Mostra Internazionale di Architettura di Venezia dal titolo The Laboratory of the Future a cura di Lesley Lokko, organizzata dalla Biennale di Venezia vi parliamo delle borse regalate durante la manifestazione. Oggetti che spesso esprimono molto bene il messaggio che le varie Nazioni espositrici, ma non solo loro, desiderano trasmettere. Gadget utili e comunicativi.

La pre-apertura ha avuto luogo nei giorni 18 e 19 maggio mentre la cerimonia di premiazione e inaugurazione si è svolta sabato 20 maggio 2023.

L’edizione di quest’anno, la prima a pieno regime dopo la pandemia, ha visto la distribuzione nei giorni della vernice di… molte e variegate borse! Gadget utili e comunicativi, le borse regalate durante la manifestazione sono oggetti che spesso esprimono molto bene il messaggio che le varie Nazioni espositrici, ma non solo loro, desiderano trasmettere.

Vediamo allora una carrellata delle più interessanti presentate quest’anno.

È il Padiglione dell’Arabia Saudita che “vince il Leone di tessuto” per aver dimostrato il maggior dispendio di energie, presentando addirittura due diverse borse. La prima più esclusiva, bianca, vigorosa, capiente, dotata di una inedita tasca perimetrale esterna e la seconda di color rosso terra d’Arabia, in assonanza all’allestimento del padiglione, curata nel dettaglio con l’accoppiamento di due tessuti diversi.

La borsa dalla Romania si aggiudica invece il premio “originalità” per essersi distinta nel rapporto forma-materiale, sacrificando però l’aspetto funzionale. Completamente realizzata in pvc morbido e trasparente, si appiccica fastidiosamente nella parte interna, si fa fatica a riempirla e anche come prensilità non funziona granché bene.

La Svizzera ha distribuito, in modo capillare, la borsa tra le più funzionali e resistenti di questa edizione della Biennale Architettura. Anche il chiaro e comunicativo impianto grafico che la caratterizza sui due lati evidenzia la lunga tradizione di questa Nazione in ambito tipografico.

Fa da contraltare la shopper di Israele, serigrafata con una grafica un po’ “sporca”; inedito però il fissaggio in velcro nel lato aperto superiore.

Non appartiene ad un Padiglione nazionale la borsa più distribuita già fuori dei cancelli dei Giardini. È la shopper con la A della rivista Artribune da un lato e il logo della Fondazione Valmont dall’altro. Realizzata in un cotone quasi trasparente è molto “cheap” in termini di materiale, ma efficace per la diffusione che è stata data e la caratterizzazione segnica.

La Fondazione Berengo propone un sacchetto di cotone spesso, caratterizzato da due applicazioni grafiche molto differenti e quasi materiche nei due prospetti.
La borsa del Canada si caratterizza non solo per la consistenza, ma anche per la rossa grafica, chiara e strutturata: dotata anche di soffietto di espansione ai lati e alla base ha un ottimo volume di contenimento.

Degna di attenzione in questa carrellata è la borsa di Taiwan; dalle misure più contenute rispetto a quelle più convenzionali, è comunque dotata di soffietto e di tasca interna; resistente e molto robusta.

Elegante e con una raffinata serigrafia bianco su beige è la borsa del Padiglione degli Emirati Arabi Uniti. Una shopper di ottima fattura, con tasca interna e doppia serie di manici: da tracolla e a mano.

Due segnalazioni vanno poi dedicate alle borse dei Padiglioni della Finlandia e dell’Italia. La prima per l’eleganza dei colori scelti a contrasto, blu e bianco, e per il whisky contenuto all’interno assieme ad altri piccoli gadget. La seconda, quella dell’Italia, per la povertà dei materiali e della grafica e anche per un colore che appare “fuori contesto”.

Premio speciale “fuori concorso” alla pochette della Korea. Realizzata recuperando parti di scarto, introduce una nuova tipologia di borsa per la Biennale, diventando oggetto gadget desiderabile e di lunga durata.

Una menzione finale per la borsa distribuita alla stampa dalla Biennale. Ormai iconica perché formalmente simile negli anni, si distingue dalle precedenti edizioni per essere realizzata con rinnovati materiali riciclati (per questa edizione pet di bottiglia recuperato) ma possiede le consuete qualità di resistenza elevate per un utilizzo pluriennale.

di Roberto Zanon e Greta Bignami

Roberto Zanon

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