Cabaret Vienna – l’Atelier Manassé raccontato al Mart

Cabaret Vienna – l’Atelier Manassé raccontato al Mart

ROVERETO – Al Mart di Rovereto fino al 18 giugno 2023 è possibile visitare la mostra Cabaret Vienna, l’Atelier fotografico Manassé, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, progettata da Chiara Spenuso e  curata da Claudio Composti.

Cabaret Vienna, l’Atelier fotografico Manassé. L’Atelier fotografico è fondato nel 1922 a Vienna dai coniugi Adorjan Wlassics e Olga Spolarics, ungheresi emigrati in Austria con la caduta dell’Impero Austro Ungarico. Nella mostra sono esposte 120 foto che hanno segnato tutta la loro carriera.

Dagli anni Venti agli anni Quaranta in piena Secessione viennese, i due giovani, inclini all’arte per studi ed esperienze artistiche, colgono le energie creative alimentate dalle nuove libertà.

Vienna diventata luogo in cui fervono, la moda, il cinema e la fotografia, si presenta come un terreno fertile per due menti inclini alla sperimentazione.

Agli esordi Olga e Adorjan realizzano ritratti.

L’avvento della fotografia, sostituisce i ritratti pittorici e gli attori dei film muti, nonché le ballerine, chiedono di essere fotografati. Va di moda autografare i propri ritratti per venderli ai fan e questa attività si espande così tanto che si racconta di file lunghissime di clienti fuori in strada, in attesa del loro turno.

l’attrice Anna May -Wong 1928

Fotografare divi è un bel biglietto da visita per lo studio e le riviste di tutta Europa comprano i ritratti del mondo dello spettacolo.

Le donne della nobiltà viennese stuzzicate dalla fama dello studio, accorrono per essere  fotografate e così gradualmente l’Atelier diventa il luogo in cui la donna si reca per emergere e apparire.

 

La femminilità è misteriosa e fatale, ma anche ironica e surreale.

L’Atelier con l’ausilio di primitive tecniche di fotomontaggio ritrae ironicamente dei cliché maschilisti, come per esempio la donna chiusa all’interno di un portasigarette. L’uomo è rappresentato come un gigante, la donna invece in una posa ammiccante.

 

Olga e Adorjan vivono una cultura libertina e libertaria. Sono gli anni in cui le le donne vogliono emanciparsi e anelano la parità dei sessi.

Sulla scia dei modelli offerti dalle riviste e dal cinema, la donna si rivolta alla condizione prettamente maschilista; inizia a fumare, guidare, fare uso di droghe, tagliare i capelli corti ed indossare abiti maschili.

 

L’influenza americana del movimento flappers giunge in Europa: le donne sono disinibite, sessualmente libere  e provocanti.

Le foto dei Wlassics sono rappresentative del movimento secessionista e della “nuda verità”, simbolo trionfante. Il nudo femminile diventa espressione di una consapevolezza; le donne sono ritratte per quello che sono in carne ed ossa, sono ispiratrici di un nuovo mondo che Olga e Adorjan creano con ironia e messa in scena. La provocazione è il fulcro intorno a cui ruotano gli scatti delle donne non più muse ispiratrici di un mondo che invece vogliono sovvertire.

 

La moda raggiunge l’apice negli anni Trenta. Nascono le riviste specializzate come Vogue, Excelsior e Officiel .L’icona dello stile femminile elegante viene rappresentato da Coco Chanel. La donna torna ad essere  meno trasgressiva e più femminile. Le dive del cinema degli anni Trenta, influenzano  il gusto delle donne in quegli anni. Nasce la  passione per gli abiti da sera e assistiamo al  boom della bigiotteria.

 

 

L’Atelier di Manassé è in continua evoluzione, lo spirito dell’avanguardia lo caratterizza. Con la morte del marito nel 1946, Olga prosegue da sola, mutando il nome dello studio, ma la sua innata passione alimentata dalla libertà di espressione saranno sempre presenti nei suoi lavori.

Per chi ama la fotografia, consiglio di visitare la mostra!

Foto Anita Orso per MyWhere

Qui il video Pillole d’arte – I curatori presentano la mostra Cabaret Vienna. L’Atelier fotografico Manassé

 

Anita Orso

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