Al MUDEC la personale di Martin Parr

Al MUDEC la personale di Martin Parr

MILANO – Al Mudec di Milano fino al 30 giugno, Short & Sweet, la personale di Martin Parr, uno dei più famosi fotografi documentaristi contemporanei.

Martin Parr (classe 1952) – senz’altro uno dei fotografi documentaristi britannici più affermati e riconosciuti del nostro tempo – sceglie Mudec Photo per un progetto espositivo curato direttamente da lui insieme a Magnum Photos. Con cui il Museo delle Culture di Milano continua la fortunata collaborazione sulla fotografia di reportage e documentaria avviata nel 2022, con le mostre su Henri Cartier-Bresson e Robert Capa.

Nella mostra Short& Sweet, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e con Fondazione Deloitte come Institutional Partner della mostra, Martin Parr presenta oltre 60 fotografie da lui selezionate appositamente per questo progetto. E presentate insieme al corpus di immagini della serie Common Sense, che lo ha reso famoso. Per ripercorrere, anche attraverso una intervista inedita a cura della storica e critica della fotografia Roberta Valtorta, la carriera di uno dei più famosi fotografi della nostra epoca.
Il percorso espositivo si apre ‘in bianco e nero’, ovvero con la serie “The Non-Conformists“, immagini scattate dal 1975 al 1980 da un inedito, giovane e ispirato Parr, appena terminata la scuola d’arte.
Prima di approdare alle più conosciute serie a colori, la mostra prosegue con l’ultimo progetto in bianco e nero sviluppato da Parr, “Bad Weather”, realizzato tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, e pubblicato nel 1982.

Il primo progetto a colori di Parr è “The Last Resort” (1982- 85), amaramente ironico reportage condotto dal fotografo sulle spiagge di Brighton, sobborgo balneare di Liverpool, nella metà degli anni ’80, ovvero in un periodo di profondo declino economico in cui versava il nord-ovest dell’Inghilterra.
Sullo stesso registro si mantiene l’installazione “Common Sense”: oltre 200 fotografie in formato A3, selezionate tra le 350 esposte nella mostra omonima del 1999 che offrono uno studio ravvicinato del consumo di massa e della cultura dello spreco, in particolare occidentale ed europea.
Negli anni Novanta lo sguardo di Martin Parr si rivolge al resto del mondo e allo strano universo del turismo di massa. La serie “Small World” (1989 – 2008) riguarda ancora una volta questo tema e la volontà di Parr di condurci in molti tra i siti più frequentati e famosi, mostrando la differenza tra la mitologia idealizzata del luogo e la realtà depredata dall’“uso” che il turista fa del luogo stesso.

Insieme al turismo c’è poi il tema del ballo con la serie “Everybody Dance Now” (1986 -2018). Secondo Martin Parr, a parte la fotografia, la danza è probabilmente la forma di espressione più democratica.
Con la serie recente “Establishment” (2010 – 2016) Martin Parr prosegue dunque il grande progetto di fotografare l’establishment britannico, le élite che governano il Paese e i loro rituali, rendendo sorprendente ciò che è ovvio, reinventando i cliché dell’“inglese”, trasformandoli in rivelazioni provocatorie.

La serie “Fashion” raccoglie immagini prodotte tra il 1999 e il 2019 per riviste di moda e in occasione di sfilate. Ma del tutto simili alle molte che Parr ha realizzato nei più vari contesti sociali in tanti anni di puntuale e implacabile osservazione delle debolezze dell’umanità massificata.
Le immagini di Parr catturano momenti comici o inaspettati, offrendo uno sguardo critico ma anche divertente sulla vita quotidiana di tutti noi.
 
MUDEC
Via Tortona 56, Milano
Tel. 02/54917
(lun-ven 10.00-17.00)
https://www.mudec.it/
info@mudec.it

Alessandra MR D'Agostino
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