BOLOGNA – Cinema Ritrovato nella sua XXXVII edizione è tornato a colorare l’estate bolognese. Questa volta, tra gli altri film, è stato il turno delle opere di Rouben Mamoulian. Tra tutte spicca“Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”.
Cinema Ritrovato 2023, La manifestazione appena terminata (dal 24 giugno al 2 luglio), è stata una bizzarra edizione che con una qualità artistica veramente eccellente (come tutte le edizioni del resto) ha proposto tra le opere di Rouben Mamoulian uno dei film più importanti per cui il regista è conosciuto: “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde“. Quasi fosse uno scherzo del destino potremmo dire che il Dottor Jekyll corrisponde alla parte artistica del festival e Mister Hyde a quella organizzativa.
Cinema Ritrovato Festival
Dedichiamoci subito alla parte artistica
Il programma del Cinema Ritrovato, come nella scorsa edizione, è di indubbia qualità perché alcune proposte permettono di affrontare autori, registi e temi veramente poco trattati in altri festival o in saggi sulla storia del cinema. È il caso per esempio di tutti i film che riguardano l’opera di Rouben Mamoulian. Regista veramente eclettico, attento a tutte le innovazioni del linguaggio cinematografico, coraggioso e spregiudicato sia prima dell’avvento del sonoro, sia col sonoro e l’utilizzo del colore. Mamoulian, come tutti i grandi registi, ha una capacità di leggere l’animo umano anche nei suoi aspetti più celati e meno visibili.
Contemporaneamente riesce a produrre capolavori indiscussi come “Love me tonight” (Amami stanotte) del 1932 con un’interpretazione straordinaria di Maurice Chevalier e di Jeanette MacDonald; oppure opere di dubbia riuscita spettacolare come “The song of songs” (Il cantico dei cantici) del 1933 interpretato dalla divina Marlene Dietrich, ma complessivamente un’opera che presenta delle debolezze strutturali. Mamoulian rimane comunque un grandissimo regista studiato soprattutto per le capacità innovative del suo linguaggio e anche per essere stato un uomo del “suo tempo” attento a tutte le trasformazioni espressive e linguistiche cinematografiche che quel periodo così ricco poteva offrirgli. Conosceva sia i suoi colleghi, sia le cinematografie di altri paesi. Un raro esempio di autore tanto attento quanto colto.
Cinema Ritrovato: Una piacevole scoperta
La grande scoperta di questo festival comunque è stata la proposta dell’opera del regista giapponese Teinosuke Kinugasa. Uomo poco conosciuto nel nostro paese ma di una grandezza e di una potenza impressionante. Le sue opere riescono a coniugare la spina dorsale con tutte le “vertebre” della miglior e più intensa cultura giapponese, sia quella tradizionale, sia quella meno conosciuta. Il tutto viene attraversato da una dimensione drammatica e tragica da fare invidia allo stesso Shakespeare per la capacità di approfondimento e di attenzione alle sfumature dell’animo umano, sia che si tratti di nobili sentimenti, sia che si tratti di forme d’odio o di vendetta.
Tutti i film che ho visto di questo regista mi hanno veramente messo in uno stato di grandissima attenzione. Sentimento che difficilmente provo quando vado a vedere anche i film più interessanti, che nella nostra stagione contemporanea sono sempre meno. L’opera “Yoso” (Il bonzo mago) del 1963 è un indubbio capolavoro della storia del cinema non solo giapponese ma mondiale. Per non parlare poi di un altro film che andrebbe fatto vedere a tutti coloro che studiano il cinema, “Joyu” (L’attrice) del 1947. Un film dove la protagonista in un meccanismo diabolico tra tradizione e desiderio di vendetta può fare impallidire la più crudele Lady Macbeth.
Per chiudere questa parte di articolo vale la pena di ricordare che solo le opere di questi due autori Mamoulian e Kinugasa valevano tutto il festival.
La prossima puntata sarà dedicata a Mister Hyde, ossia tutto quello che non ha funzionato nell’organizzazione e che con un po’ di buon senso e di logica si potrebbe tranquillamente modificare e migliorare per le prossime future edizioni.
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