Raffa il film: la storia dell’iconica Carrà

Raffa il film: la storia dell’iconica Carrà

ITALIA – Avete visto il film che ripercorre la vita pubblica e privata di Raffaella Carrà? Dato che è stato presentato al cinema in sala solo dal 6 al 12 luglio, e si attende di sapere su quale piattaforma sarà disponibile, vi anticipiamo qui il nostro punto di vista sul documentario firmato dalla regia di Daniele Luchetti. 

Basta il solo nome per visualizzarla: caschetto biondo, risata calorosa, ombelico scoperto. Raffaella Carrà è tra i personaggi più amati e celebrati nel nostro paese e all’estero. A due anni dalla scomparsa e a 80 dalla nascita, il cinema le ha dedicato per la prima volta un film documentario: Raffa. Un film evento che ripercorre la vita pubblica e privata, attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuta e immagini di repertorio, di un’icona pop fortemente legata all’immaginario del nostro paese. Un simbolo che ha attraversato e guidato i cambiamenti della società e della televisione.

Il documentario, lungo tre ore per la regia di Daniele Luchetti, scritto da Cristiana Farina con Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Totò Coppolino, Salvo Guercio, è costruito in maniera circolare e segue un classico criterio cronologico, per mettere a fuoco una figura complessa che è al tempo stesso antica e moderna. Raffa il film è prodotto da Disney e Freemantle.

Si comincia con la scomparsa della protagonista, avvenuta il 5 luglio 2021 dopo una breve malattia e l’annuncio dato in tutte le lingue.

Raffaella Carra

Quindi inizia “Raffa il film”, il lungo viaggio alla scoperta di Raffaella Pelloni. E’ una timida ragazza di Bellaria, sulla riviera romagnola, la cui infanzia è segnata in modo indelebile dall’abbandono del padre quando inizia a farsi largo nel mondo dello spettacolo. Prova con la danza classica all’Accademia a Roma e anche con il cinema, dove tenta di sfondare senza successo, nonostante un film con Frank Sinatra, Il colonnello Von Ryan.

La svolta arriva grazie ad un ballo in tv, in un programma di Gianni Boncompagni: Io, Agata e tu. E’ il 1970. Subito dopo la Carrà trionfa con Canzonissima, lo show del sabato sera di quello stesso magico anno, in cui canta la sigla, Ma che musica maestro, con una tuta che le lascia l’ombelico scoperto. 

Raffa il film, un documentario sulla Carrà

Il docu-film utilizza i 1500 filmati di repertorio quasi tutti Rai e le interviste a parenti, collaboratori e amici come Marco Bellocchio che la ricorda ai tempi del Centro Sperimentale, quando entrambi studiavano da attori: “Recitava con il corpo, ma non reggeva il primo piano”. E poi c’è la fedele assistente, la scrittrice Caterina Rita, che è davvero una guida formidabile nel racconto del film. Man mano scopriamo come Raffa diventa “la regina della televisione italiana” e “icona della cultura pop” a livello internazionale.

Raffaella Carraa 1960s

Ma è anche il lato privato della Carrà a emergere. Scopriamo come è stata sostenuta da poche ma solide relazioni amorose. Su tutte, quella con Gianni Boncompagni e nella seconda parte della sua vita con il ballerino, coreografo e regista Sergio Japino. Evocato durante tutto il film, appare solo nel finale.

Una scelta efficace di Luchetti che ha anche il merito di riuscire a intrecciare la storia di Raffaella Carrà con i più importanti eventi storici. Dal franchismo agli anni di piombo, al sequestro Moro, all’incubo dell’AIDS.  

Clay Regazzoni e Raffaella Carra a Canzonissima 1974

Da Ma che sera del 1978, il primo a colori, con coreografie e costumi che non si erano mai visti fino ad allora, a tutti gli anni 80 quando Raffaella smette di essere showgirl e diventa presentatrice, agli anni successivi, assistiamo alla straordinaria capacità della Carrà di modificare il suo stile e la tv. La sua caratteristica unica è proprio quella di cambiare pelle in continuazione, di volere sempre essere qualcos’altro. E forse è anche per questo che c’è qualcosa che ci sfugge.

La sua vita è un mistero destinato a rimanere irrisolto come mostra il finale del film, volutamente aperto e incompiuto.  

Alex D'Alessandro
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