FERRARA – Da non perdere Guido Harari, il celebre fotografo internazionale che fino al primo ottobre espone a Palazzo dei Diamanti in una mostra ‘Guido Harari. Incontri – 50 anni di fotografie e racconti’. Qui il celebre fotografo ci propone, e ci coinvolge, in un’immersione totale tra immagini e suono.
Dopo aver visto a Bologna Vincent Peters: Timeless sono andata a Palazzo dei Diamanti a Ferrara per vedere la mostra ‘Guido Harari. Incontri – 50 anni di fotografie e racconti’. Qui il celebre fotografo ci propone, e ci coinvolge, in un’immersione totale tra immagini e suono.
Il primo consiglio che vi do per godervi appieno la mostra di Guido Harari è quello di affittare l’audio guida.
Qui il celebre fotografo vi illustrerà lui stesso, attraverso la sua voce, le sensazioni vissute nell’ organizzare ogni set con le celebrity. Aneddoti e racconti di come ha incontrato i personaggi e perché o come ha deciso di ritrarli. Vi racconterà del loro dialogo e della visione comune che di volta in volta andava a ricreare con la celebrity di turno.
C’è tutta la sua storia, e la storia del rock dagli anni 70 ad oggi, italiana ma soprattutto internazionale.
Qui vi illustro quelli che mi hanno colpito di più.
Le foto che ho scelto sono quelle che mi hanno emozionato di più. Questo è il ritratto dell’amore, vero, profondo e duraturo. Sopra ogni cosa. Lou Reed e Laurie Anderson insieme. Nulla di più profondo
Cos’hanno detto i due artisti di Guido Harari.
Lou Reed: “Sono sempre felice di farmi fotografare da Guido. So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e di sentimento. Quello che Guido cattura nei suoi ritratti – nei miei e certamente in quelli di mia moglie Laurie (Anderson) – viene generalmente ignorato da altri fotografi. E poi questo genere di fotografie è possibile solo con una persona che ti è amica, non con un estraneo. Io considero Guido un amico, non un fotografo, e per questo motivo riesce a cogliere immagini come queste”.
Laurie Anderson: “Guido è diverso da qualunque altro fotografo. Non ama programmare una session fotografica, o magari sì, ma è sempre lì, presente, e “Ti dispiace se ti faccio un ritratto?”. È fantastico perché di solito rispondo: “Sì, mi dispiace. Vorrei, ma sono molto stanca”, e d’improvviso Guido salta da dietro l’angolo con un grande “Ah!”. Però Guido ha un suo certo modo di saltare fuori da dietro l’angolo, e così pensi: perché no, in fondo si tratterà di pochi secondi”.
“La nostra è una collaborazione che si sviluppa sempre rapidamente, secondo modalità inattese. Nulla a che vedere con quelle photo session dove metti in mostra soltanto una certa parte, molto limitata, di te. La sua è davvero una fotografia da kamikaze, molto diversa da quella di un paparazzo. Perché si tratta di autentica collaborazione. Guido non vuole rubarti nulla, ma piuttosto provare ad andare oltre l’apparenza delle cose. Questo è un modo molto eccitante di affrontare la fotografia, che produce risultati sempre imprevedibili”.
La mostra parte dalla ricostruzione idealizzata della stanza di Harari ragazzino, con tutta l’iconografia che lo ha ispirato: poster, foto, riviste e libri d’epoca, pagine di diario, copertine di dischi, autografi e memorabilia.
Fronte del Palco
In una sala immersiva prende vita la dimensione propulsiva dei concerti, cogliendo la melodia cinetica di artisti come Bowie, i Queen, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Bob Marley, Pink Floyd, Paul McCartney, Rolling Stones, Miles Davis, Neil Young, Clash, Led Zeppelin, Prince, Police, Talking Heads, Michael Jackson, Stevie Wonder, James Brown, Nirvana, Simon & Garfunkel, Santana, Ray Charles, Tina Turner, Vasco Rossi, Giorgio Gaber.
Segue uno sguardo privilegiato e molto ravvicinato sul backstage di tournée e sale di registrazione, alla ricerca di un’intimità con gli artisti, che esploderà presto nella dimensione più esclusiva del ritratto: da Fabrizio De André a Paolo Conte, Lou Reed, Laurie Anderson, Peter Gabriel.
Ma non mancano ritratti di personaggi frequentati a lungo o in situazioni isolate.
Poi protagonisti della cultura e della società, eccellenze italiane tra Novecento e Duemila, fotografate quasi fossero tutte delle rockstar.
Poi c’è una sezione della mostra che si chiama IN CERCA DI UN ALTROVE. Antidoti ai rituali della fotografia commerciale e ai ritratti di celebrità, sono schegge di reportage, ricerche e sperimentazioni inedite, alla ricerca di nuovi linguaggi che puntino oltre la fotografia.
Durante il periodo di apertura della mostra, nell’ultima sala del percorso verranno esposti in tempo reale i ritratti che Guido Harari avrà realizzato nella Caverna Magica, dando vita ad una sorta di “mostra nella mostra” che, una volta completata, rappresenterà idealmente gli sguardi della città.
Un incredibile opportunità.
A margine del percorso espositivo il visitatore che lo desideri, prenotandosi in anticipo sul sito www.mostraguidoharari.it, potrà farsi ritrarre da Harari nel suo set fotografico, allestito nello spazio adiacente al bookshop di Palazzo dei Diamanti.
Chi è Guido Harari
Ispirato dai grandi fotografi di rock e jazz degli anni Cinquanta e Sessanta, Guido Harari si è affermato nei primi Settanta come fotografo e giornalista musicale. Nel tempo ha esplorato e approfondito anche il reportage, il ritratto istituzionale, la pubblicità e la moda, collaborando con le maggiori testate italiane ed internazionali.
Numerose le copertine di dischi firmate per artisti internazionali come Kate Bush, David Crosby, Bob Dylan, B.B. King, Ute Lemper, Paul McCartney, Michael Nyman, Lou Reed, Simple Minds e Frank Zappa, oltre ai lavori per Dire Straits, Duran Duran, Peter Gabriel, Pat Metheny, Santana e altri ancora.
In Italia ha collaborato soprattutto con Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, Angelo Branduardi, Vinicio Capossela, Paolo Conte, Pino Daniele, Fabrizio De André, Eugenio Finardi, Ligabue, Mia Martini, Gianna Nannini, PFM, Vasco Rossi, Zucchero e la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Muti.
Ha realizzato diverse mostre personali, tra cui Wall Of Sound presentata al Rockheim Museum in Norvegia, alla Galleria nazionale dell’Umbria a Perugia, e al Museo nazionale Rossini di Pesaro.
È stato anche tra i curatori della grande mostra multimediale su Fabrizio De André, prodotta da Palazzo Ducale a Genova, e di Art Kane. Visionary per la Galleria civica di Modena e per Made in Cloister a Napoli.
Tra i suoi libri illustrati Fabrizio De André. E poi, il futuro (2001), The Beat Goes On (con Fernanda Pivano, 2004), Vasco! (2006), Fabrizio De André. Una goccia di splendore (2007), Fabrizio De André & PFM. Evaporati in una nuvola rock (con Franz Di Cioccio, 2008), Mia Martini. L’ultima occasione per vivere (con Menico Caroli, 2009), Gaber. L’illogica utopia (2010), Pier Paolo Pasolini. Bestemmia (2015), The Kate Inside (2016), Fabrizio De André. Sguardi randagi (2018).
Nel 2011 ha aperto ad Alba, dove risiede da diversi anni, una galleria fotografica (Wall Of Sound Gallery) e una casa editrice di cataloghi e volumi in tiratura limitata (Wall Of Sound Editions), interamente dedicate all’immaginario della musica.
INFO MOSTRA
GUIDO HARARI
Incontri
50 anni di fotografie e racconti
Ferrara
Palazzo dei Diamanti
16 luglio – 1 ottobre 2023
Mostra organizzata da
Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara
in collaborazione con
Rjma Progetti culturali e Wall Of Sound Gallery,
con il contributo del Comune di Ancona
Aperto tutti i giorni (anche 15 agosto), dalle 11.00 alle 20.00
Informazioni e prenotazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it www.palazzodiamanti.it
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