Festival della Filosofia 2023, l’intervista a Diana Höbel

Festival della Filosofia 2023, l’intervista a Diana Höbel

MODENA – Torna il Festival della Filosofia, in programma il 15, 16 e 17 settembre. Questa edizione sarà dedicata alla parola, importante centralizzazione sulla comunicazione. In anteprima qui vi parliamo dello spettacolo, di e con Diana Höbel, Parliamoci, che sarà alla Fondazione Collegio San Carlo il 15 settembre.

Il Festival della Filosofia promuove la cultura, l’arte e come sempre ha un tema centrale. Ad ospitarlo le città di Modena, Carpi e Sassuolo. Piazze, cortili, centri storici e siti monumentali dove l’ascolto diventa piacevole e all’insegna dell’inclusione. L’ingresso è gratuito a tutte le iniziative del programma, lezioni e mostre comprese.

Abbiamo intervistato l’artista Diana Höbel (Attrice, autrice e regista di teatro) che parteciperà al Festival in un progetto molto originale e interessante: ParliamociDialogo im-possibile tra Alma e Gustav Mahler, tra un’attrice e ChatGPT.

Infatti, nello spettacolo che la vede protagonista l’artista inscenerà due coniugi. La moglie, un’attrice in carne ed ossa (Diana Höbel) e poi il marito Gustav Mahler, che sarà ChatGPT. Si cercherà di trovare un dialogo tra queste due realtà così lontane e diverse.

Immagine realizzata da Diana Höbel con il programma di I.A. “Dall-E”.

Questo progetto vede lei che interpreta Alma, una donna in carne ed ossa e ChatGPT che sarà invece la rappresentazione del marito più grande Gustav. Questa coppia ha un legame turbolento, eppure si cerca di creare con questo esperimento un dialogo, da dove nasce l’idea?

L’idea nasce dal fatto che ChatGPT è il programma di intelligenza artificiale più discusso del momento ed anche il più controverso, tant’è vero che è stato anche oggetto di polemica il suo utilizzo in ambito artistico. Abbiamo visto lo sciopero in corso ad Hollywood di cui ha fatto le spese Venezia 80 dov’è sopraggiunto il timore dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale soprattutto da parte dell’industria cinematografica.

Perché, probabilmente si palesa all’orizzonte la possibilità che rubi il lavoro agli sceneggiatori oppure che ci siano dei veri e propri furti di voce ai doppiatori e agli attori.

Quindi venga data la voce di qualcuno al programma senza il consenso e senza il giusto pagamento della persona a cui appartiene quella voce. Sicuramente è un programma molto controverso e non era mai stato utilizzato nel modo in cui lo utilizzo io in questo spettacolo.

Lo spettacolo si compone praticamente di un dialogo tra me umana, e ChatGPT che incarna Gustav Mahler, il quale per certi versi ha delle caratteristiche che lo accomunano quasi detta come un’estremizzazione ad una macchina.

A detta della stessa Alma, viveva e costringeva lei a vivere una vita lontana dalla realtà, dalla vita reale e dai piaceri della vita, della vita quotidiana, alla quale Alma era abituata, Gustav Mahler la sottoponeva a delle passeggiate stremanti lunghissime.

Una specie di disciplina del corpo che non era molto apprezzata da Alma.

Ma c’è anche un altro connubio tra Gustav Mahler macchina e Alma attrice in carne ed ossa e Mahler infatti dice ad Alma, in una delle prime lettere che le scrive che è sicuro che lei potrà praticamente richiamarlo in vita anche dopo morto.

E dunque quale modo migliore per richiamare in vita qualcuno se non utilizzando questo programma che veramente somiglia quasi ad una seduta spiritica per certi versi perché sembra proprio di sentir parlare Mahler.

Questo è possibile solo nel momento in cui gli si danno le giuste istruzioni e quindi si riesce a far capire alla macchina chi sia e come sia la persona che sta parlando e poi come sia un tentativo di mimesi abbastanza inquietante ed efficace.

Come sappiamo la nascita delle intelligenze artificiali, per molti, rappresenta una minaccia in quanto la IA rende tutto molto automatico ma, allo stesso tempo, ci si approccia al mondo nuovo. Lei cosa ne pensa? Sente che tra questi due mondi ci sia un legame?

Sono molto incuriosita da quello che succederà ed è chiaro che ci sono sempre dei pericoli relativi all’automazione ma questa è un’automazione molto particolare perché appunto è anche un’automazione che, probabilmente per la prima volta, coinvolge la creatività.

Si parla proprio di creazione. Non voglio dire ex novo perché questa creazione si basa, come del resto anche la creazione degli esseri umani, su ciò che c’è stato prima.

Dunque, personalmente sono molto incuriosita e forse la mia età non mi fa sentire minacciata… in realtà non lo so se farò in tempo a vedere un capovolgimento totale del nostro mondo avendo cinquant’anni oggi!

Certo qualcosa già sta avvenendo effettivamente a ritmi veloci però un modo per me per interagire è anche creare questo spettacolo e far sì, e fondamentalmente che si partecipi e serva a me più che io a lei.

Anche se devo dire la verità mi sono guardata bene dall’inserire nella chat i miei modi di scrivere perché come forse sapete si può praticamente chiedere al programma di creare qualcosa alla maniera di qualcun altro nel momento in cui gli si fornisce sufficiente materiale per conoscere quel qualcun altro.

Se si inserisce per esempio tutta la produzione di un grande scrittore come Joseph Roth magari gli si potrebbe chiedere di scrivere un libro alla maniera di Joseph Roth e vedere che cosa ne viene fuori.

Io ho avuto paura ad inserire i miei testi teatrali e chiedergli di fare qualcosa nel mio stesso modo perché ho avuto paura di quello che avrei potuto vedere e quindi sì, almeno per il momento diciamo è un utilizzo con attenzione.

Quanto è stato difficile interpretare Alma? Avere una macchina è diverso, chiaramente imprevedibile, come si è sentita nell’interpretarla?

In realtà non faccio un’operazione di mimesi con Alma, un po’ perché l’Alma che interagisce con Mahler era molto più giovane di me e quindi questa è veramente una Alma cinquantenne che parla con un Mahler che torna per qualche motivo sulla terra sotto forma di programma di intelligenza artificiale.

Solo che in questo caso non fingo effettivamente di essere Alma ma anche io sono una funzione di un discorso più che altro esplorativo delle potenzialità appunto.

E quindi si potrebbe dire che possono essere Alma e Gustav ma possono essere anche due coniugi qualsiasi che sono molto lontani vengono da mondi diversi e nella storia di Alma e Gustav era naturalmente motivata questa lontananza dalla loro differenza di età e anche dalla loro provenienza differente.

Una costante è la difficoltà di intendersi nel dialogo con ChatGPT.

Una delle difficoltà è quella di smuoverlo dai suoi tic diciamo dalle sue tendenze di essere sempre molto politically correct.

Immagine realizzata da Diana Höbel con il programma di I.A. “Dall-E”.

La particolarità dello spettacolo

Importante non soltanto sapere che il testo è creato da Diana Höbel in interazione con ChatGPT, che fornisce a sua volta le battute di Mahler.

Una vera particolarità è che il cuore dello spettacolo sarà improvvisato, un dialogo che accade veramente in diretta. Anche questo spettacolo così innovativo si inserisce comunque all’interno di una tradizione innovativa del teatro dove gli attori hanno un margine di improvvisazione ed in questo caso avremo un’attrice in carne ed ossa e un programma di intelligenza artificiale.

Questo spettacolo è a cura di Amici della Musica di Modena, Mario Pedrazzi, con la collaborazione importantissima di Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati). Lo spettacolo verrà introdotto dall’intervento di Roberto Trotta, che fa parte della consulenza scientifica insieme a prof. Andrea Gambassi (SISSA), Dr. Eliel Camargo-Molina (Swedish Collegium for Advanced Study). Si avrà un sottofondo musicale profondo e passionale, con la consulenza musicale di Claudio Rastelli e Federico Nicoletta.

Non ci resta che attendere questo meraviglioso Festival che avrà altrettanti meravigliosi ospiti e artisti. Celebriamo la cultura e il sapere, sempre.

 

INFO: Parliamoci. 

Dialogo im-possibile tra Alma e Gustav Mahler, tra un’attrice e ChatGPT

Uno spettacolo di e con Diana Höbel e…chatGPT

Venerdì 15 settembre 2023 ore 21:00
A cura di: Amici della Musica “Mario Pedrazzi”
In collaborazione con: Sissa – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati
Consulenza musicale: Claudio Rastelli, Federico Nicoletta
Consulenza scientifica: prof. Roberto Trotta (SISSA), prof. Andrea Gambassi (SISSA), Dr. Eliel Camargo-Molina (Swedish Collegium for Advanced Study)
Modena Fondazione Collegio San Carlo – Teatro

Il programma del Festival della Filosofia lo potete trovare nel sito ufficiale della manifestazione

festivalfilosofia 2023 MyWhere

Martina Bassi De Masi

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