I film di Venezia 80 vanno agli Oscar

I film di Venezia 80 vanno agli Oscar

MONDO – I film presentati all’ottantesima Mostra d’Arte Cinematografica sono candidati agli Oscar. Poor thing di Lanthimos 11 nominations, il film di  Matteo Garrone Io capitano è il candidato ufficiale per l’ Italia nella sezione miglior film straniero.

Venezia 80   ha premiato due film che si ritroveranno nella notte del 10 marzo a Los Angeles a concorrere per le ambite statuette. Si tratta di Poor Things di Yorgos Lanthimos e Io Capitano di Matteo Garrone.  Il film di Garrone aveva ricevuto il Leone d’Argento per la Migliore regia  e il Premio Marcello Mastroianni a uno dei due giovanissimi attori protagonisti Seydou Sarr. Ora è nella cinquina dei film che aspirano all’Oscar come Miglior film internazionale.

Matteo Garrone, il suo film Io Capitano è candidato all’Oscar dopo il premio a Venezia 80. foto Gianluca Minchillo

Il film del regista italiano, come è noto,  racconta l’epico viaggio di Seydou e Moussa che da Dakar partono cercando di raggiungere l’Europa. Un argomento affrontato da due prospettive diverse, ma che costringe  l’ Europa ad aprire gli occhi, non  si può più fingere di non vedere.

Seydou Sarr foto Gianluca Minchillo

Leone d’oro

Poor Things dopo venezia 80 11 nominations agli Oscar

Il Leone d’Oro era andato invece secondo le previsioni al regista greco Yorgos Lanthimos  per Poor Things ispirato al romanzo di Alasdair Gray  con Emma Stone protagonista.  Dalla realtà dura e sofferente del film di Garrone alla visione utopistica di Lanthimos che racconta del cammino di una creatura, riportata in vita da uno scienziato, verso l’emancipazione e l’uguaglianza. Lo sceneggiatore McNamara descrive la storia come una feroce satira sugli uomini

Poor Things esplora in profondità il modo in cui gli uomini vedono le donne, la pressione a cui le sottopongono e la loro convinzione che le donne siano lì per servirli. Eravamo estremamente coscienti delle politiche sociali di questa storia e del loro legame con il mondo di oggi.

Yorgos Lanthimos continua a spiazzare e sconvolgere il conformismo e a smascherare l’ipocrisia delle nostre società. Continua anche la fruttuosa collaborazione con Emma Stone splendida protagonista e, non dimentichiamolo,  anche produttrice. L’attrice ha già ricevuto il Golden Globe come Migliore attrice. Il film vanta oggi ben 11 candidature agli Oscar.

La recensione

Ambientazione favolistica in un passato non ben precisato, ma collocabile in un tardo ottocento dove le discriminazioni sociali e di genere sono molto marcate. Poveri sfruttati e donne maltrattate. Bella Baxter si muove in questo contesto,  creatura creata da un medico scellerato su cui si intuisce l’ombra di un padre-padrone crudele e egoista. Bellezza e ingenuità attraggono gli uomini che la circondano. Ma questa ingenuità non è perenne, anche se è così  che la vorrebbero. E Bella inizia il suo percorso di consapevolezza.

Mi sono più volte chiesta mentre guardavo il film cosa provassero gli uomini assistendo a questa storia. Se provassero disgusto e orrore per i loro simili, se fossero minimamente consapevoli che sono chiamati tutti in causa ad assumersi responsabilità e soprattutto a cambiare e provare ad avere il cervello un tantino al di sopra di quello di una capra (se avete visto il film avete capito). Bella parla anche alle donne ricordandole di essere libere e a non assecondare i desideri di una società che le preferirebbe sottomesse e obbedienti.

È forse un caso che in momenti diversi e in diversi paesi ci siano film che parlano di queste tematiche? La misura è colma. La rivoluzione inizi.

in Copertina il regista Yorgos Lanthimos foto Gianluca Minchillo

Anna Maria Di Francesco

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