Venezia 77 al tempo del Covid: trionfa Nomadland e la Coppa Volpi resta italiana

Venezia 77 al tempo del Covid: trionfa Nomadland e la Coppa Volpi resta italiana

VENEZIA – La giuria capitanata dalla splendida Cate Blanchett ha preso la decisione giusta. Nomadland è finora il film dell’anno e il suo successo a Venezia è strameritato. Grande riconoscimento per gli italiani, vincono Favino (miglior attore) e Pietro Castellitto (miglior sceneggiatura). Riviviamo insieme l’edizione più difficile e particolare della Mostra del Cinema.

La notizia tra le notizie. Finalmente una donna vince il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Non succedeva da 10 anni, l’ultima fu Sofia Coppola. A riuscirci nell’edizione più strana e complicata di sempre è Chloe Zhao con il film Nomadland (l’avevamo pronosticato) un capolavoro prodotto e cucito addosso a Frances McDormand, un capolavoro che molto probabilmente farà razzia di Oscar nell’aprile prossimo.

See you on the road” hanno urlato al momento della premiazione (via satellite) la McDormand (anche produttrice del film) e la Zhao in collegamento da Pasadine sedute sul Vanguard, il furgoncino adibito a camper con cui l’attrice ha girato per mesi sulle strade del West, insieme ai moderni nomadi. A proposito, è news di queste ore, l’ingaggio di Chloe Zhao alla Marvel. Dirigerà Gli Eterni, del filone Guardiani della Galassia.

LA MOSTRA DELLE DONNE PREMIA NOMADLAND

Chloe Zhao, la regista di Nomadland favoritissima ad oggi anche per gli Oscar 2021

Nomadland è uno spaccato della società americana ambientato nel Nevada. È un’opera dannatamente reale che commuove e a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche veri nomadi. Figura centrale e splendida è quella di Fern (Frances McDormand, magistrale) donna di mezza età che lascia la città aziendale immersa in uno scenario rurale a causa del collasso economico della stessa. Fern parte a bordo di un furgone, senza una meta. Diventa una moderna nomade, che viaggia attraverso nel profondo west a stelle e strisce, incontra centinaia di persone e ognuna le lascia qualcosa dentro. I paesaggi dell’ovest americano fanno da cornice al racconto di Chloe Zhao e al resto ci pensa lei e ancora una volta lei, la magnetica McDormand.

Christopher McCandless, il viaggiatore statunitense che ispirò il libro e il film Into the Wild diceva che “se vuoi ottenere di più dalla vita devi perdere la tua inclinazione per la sicurezza e la monotonia e adottare uno stile di vita alla rinfusa che a prima vista ti sembrerà folle, ma una volta che ti sarai abituato ti aiuterà a cogliere il pieno significato e la sua incredibile bellezza”. Ecco, questa filosofia impregna ogni fotogramma di Nomadland. È un ritratto romantico sulla vita di strada che non rifugge dalle buche che inevitabilmente si possono incontrare nel tragitto.

COM’E’ ANDATA L’ITALIA ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA?

Pierfrancesco Favino in Padrenostro. Per lui è la prima Coppa Volpi della carriera

L’altra notizia è che gli italiani sembrano averci preso il vizio. Dopo Claudio Marinelli nel 2019 con Martin Eden, ad aggiudicarsi la Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione maschile è Pier Francesco Favino per Padrenostro. “Mi avete fatto la più bella sorpresa della mia vita – ha dichiarato entusiasta l’attore trasformista durante la premiazione -. Come ha detto una persona speciale che ha lavorato a questo film, quando si gira un film è come se nascesse una stella. Dedico questo premio ai milioni di schermi che si accenderanno, alla luce che si propagherà, al brillare degli occhi nel buio”.

Padrenostro del regista Claudio Noce è ispirato all’attentato subito dal padre del regista, Alfonso, vicequestore e dirigente dell’Antiterrorismo nel 1976, per mano del NAP, Nuclei Armati Proletari, in cui morirono il suo autista e un membro del commando.

“Ringrazio Claudio Noce che si è fidato dell’uomo più che dell’attore e mi ha chiesto di custodire il suo affetto più grande, e grazie al giovane Mattia Garaci – ha proseguito Favino – Il premio è suo come di tutti quelli che hanno lavorato a questo film”.

IL GIOVANE PIETRO CASTELLITTO STUPISCE A VENEZIA 77

L’Italia vince due volte a Venezia e lo fa col giovane Pietro Castellitto, figlio del grande Sergio, regista esordiente premiato per la miglior sceneggiatura originale nella sezione Orizzonti. Predatori, l’ambiziosa pellicola racconta dell’incontro-scontro tra due famiglie, una proletaria e neofascista, i Pavone, l’altra, i Vismara, di borghesi intellettuali. L’arena della sfida è la giungla romana, è Roma, una città in crisi di valori e senza futuro. Il giovane Castellitto al momento della premiazione, non ha nascosto un po’ d’emozione: “Soltanto gli infami e i traditori sono bravi nei ringraziamenti” e ha ringraziato produttore, distributori, Biennale, la giuria “e la mia famiglia che mi ha insegnato a essere sincero con me stesso. Dedico il premio a chi non la pensa come me perché solo legittimando l’altro si può avere uno scambio. La competizione è con la storia, non con il nostro tempo”.

E gli altri italiani? Restano a mani vuote. Niente da fare per Notturno di Gianfranco Rosi, Miss Marx di Susanna Nicchiarelli e Le Sorelle Macaluso di Emma Dante, ma per quest’anno il cinema italiano si può accontentare eccome e conferma l’ottimo stato di salute.

TUTTI I PREMIATI DI VENEZIA 77

nomadland
La presidente della Giuria Cate Blanchett

19 premi totali quest’anno a Venezia. Ad assegnarli, la giuria capitanata dalla straordinaria Cate Blanchett. Chi ha vinto? Scopriamolo insieme.

Leone d’Oro per il Miglior Film: Nomadland di Chloe Zhao

Gran Premio della giuria: Nuevo Orden di Michel Franco

Leone d’Argento per la regia: Kiyoshi Kurosawa per Spy no Tsuma

Coppa Volpi miglior attrice: Vanessa Kirby per A pieces of woman

Coppa Volpi miglior attore: Pierfrancesco Favino per Padrenostro

Premio Osella per la miglior sceneggiatura a Chaitanya Tamhane per ‘The Disciple’

Premio speciale della giuria a Dorogie Tovarichi! (Cari compagni) di Andrei Konchalovsky

Premio Marcello Mastroianni per attore emergente a Rouhollah Zamani per ‘Khorshid’ (Sun Children) di Majid Majidi

Leone del Futuro – Premio opera prima Luigi De Laurentiis a Listen di Ana Rocha De Sousa

Premio Orizzonti per il miglior film a The wasteland di Ahmad Bahrami

Premio Orizzonti per la miglior regia a Lav Diaz per ‘Lahi, Hayop’ (Genus Pan)

Premio speciale della giuria Orizzonti a Listen di Ana Rocha de Sousa

Premio Orizzonti per la miglior attrice a Khansa Batma per ‘Zanka Contact’ di Ismaël El Iraki

Premio Orizzonti per il miglior attore a Yahya Mahayni per ‘The man who sold his skin’ di Kaouther Ben Hania

Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura a Pietro Castellitto per ‘I predatori’

Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio a Entre té y milagros di Mariana Saffon

Gran premio della giuria per la miglior opera Vr immersiva a The hangman at home di Michelle e Uri Kranot

Premio migliore esperienza Vr immersiva a Finding Pandora X di Kiira Benzing

Premio migliore storia Vr immersiva per contenuto lineare a Sha si da ming xing di Fan Fan

 

 

 

 

Paolo Riggio

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