ITALIA – Uscito da alcune settimane nelle sale italiane il film di Wim Wenders Perfect Days è sorprendentemente, ma meritatamente tra i film più visti nel nostro paese.
Il regista Wim Wenders è tornato a far parlare di sé. Il suo Perfect days è un film incantevole. Presentato allo scorso Festival di Cannes dove l’attore protagonista Koji Yakusho ha ricevuto la palma d’oro come miglior attore. Un premio meritatissimo. Candidato agli Oscar nella categoria Miglior film internazionale per il Giappone, dovrà vedersela con il nostro Matteo Garrone presente con Io Capitano.
Komorebi è la parola giapponese per la luce e le ombre create dalle foglie che ondeggiano al vento. Esiste solo una volta, in quel momento. Questa è la didascalia finale che appare dopo che i titoli di coda sono sfilati sullo schermo. Gli spettatori impazienti che fuggono allo scorrere dei primi titoli di coda non ricevono questo piccolo regalo che è poi la chiave del film. Un ulteriore monito ad apprezzare la lentezza. Esiste una volta e in quel momento ogni nostro singolo gesto. La ripetitività delle azioni del protagonista non descrive la monotonia, ma la ritualità sacra del quotidiano. Lento è anche il modo di apprezzare il film. Con il passare dei giorni il significato e il valore della pellicola diventano sempre più nitidi, uno dei film più belli degli ultimi anni. Solo un grande regista come Wim Wenders poteva riuscire nell’impresa di superare se stesso e il magnifico Il cielo sopra Berlino. Questo film è pieno di piccoli insegnamenti, Koji Yakusho è incredibile, di un’espressività disarmante. Ogni singolo gesto è una parola, il suo volto riesce a comunicare una gamma intera di emozioni, i suoi occhi dialogano con il mondo circostante, i suoi silenzi attraversano l’anima e giungono nel profondo. Considero questo film un dono, la più compiuta definizione di arte cinematografica.
Wim Wenders incanta con Perfect Days added by Anna Maria Di Francesco on
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Sì, davvero un film incantevole! Avevo sentito pareri molto discordanti prima di andare a vederlo e mi incuriosiva molto. E’ proprio vero, non è una celebrazione della monotonia ma della ritualità del quotidiano, nel quale tuttavia può sempre succedere qualcosa di imprevisto, anche se “banale”, che fa comunque godere del miracolo della vita che si rinnova ogni giorno. Basta accorgersene. Complimenti per l’articolo
Grazie! Dispiace per Matteo Garrone quest’anno vedersela con Wim Wenders sarà dura!