Tanti auguri Kimi Raikkonen! Il campione finlandese di F1 compie 44 anni

Tanti auguri Kimi Raikkonen! Il campione finlandese di F1 compie 44 anni

ACCADE OGGI – Kimi Raikkonen, ultimo campione del mondo Ferrari in Formula 1, compie oggi 43 anni. Una carriera lunga e vincente di un campione unico nel suo genere e amato da tutti.

Kimi Raikkonen è un campione. Unico. Amato e vincente. L’ultimo a portare a Maranello il titolo piloti di Formula 1. Kimi, con il suo essere sincero e schietto, l’essere l’anti-divo per eccellenza, ha saputo unire molti appassionati di motori.

Chi scrive è stato un suo tifoso sfegatato sin dall’esordio nel 2001, fino al ritiro. Passando da Sauber McLaren, da Ferrari Lotus e ritorno. Vent’anni di emozioni, di sfortune e di vittorie. Vent’anni di Iceman.

 

Ventitré gare

Sapete il numero di gare che Kimi Matias Raikkonen ha corso prima di approdare in Formula 1? Vabbé il titolo del paragrafo già spoliera la risposta. Sì, solo ventitré gare. Di cui tredici vinte, più della metà. Ma facciamo un piccolo passo indietro.

Kimi nasce a Espoo in Finlandia il 17 ottobre 1979. A 8 anni è già sul sedile di un kart ma non sembra molto interessato. Finché non si siede su una monoposto. Prima in Formula Renault britannica e poi anche in quella internazionale. Ventitré gare in tutto per attirare l’attenzione di chi, in Formula 1, qualcosa ci capisce. Di chi, lassù, sta cercando un potenziale campione.

Quel qualcuno si chiama Peter Sauber, team principal dell’omonima scuderia. Peter, da uomo navigato e profondo conoscitore del motorsport, decide di farlo partecipare a una sessione di test che si svolgono al Mugello insieme a un altro candidato al sedile della vettura, Enrique Bernoldi spinto da RedBull e da Hemult Marko.

Siamo nel 2001. Quel giorno, il nome di Kimi sui tabelloni viene sostituito dalla parola Eskimo. Un nome in codice. Eskimo è infatti una marca di gelatici finnici che fa da sponsor al giovane pilota e Peter vuole evitare che altri possano comprendere il valore del ragazzo e… il suo nome.

E fa bene. Perché Kimi è veloce, molto veloce. Nonostante possa fare solo tre giri alla volta a causa dell’elevata forza che esercitano queste vetture sul corpo. Il confronto con Bernoldi è impietoso. E il cronometro conta più dei soldi.

Lì, al Mugello, c’è un altro pilota che gira in quella giornata. Michael Schumacher. Il tedesco rimane stupefatto dalle capacita di questo ragazzino. E uno come lui, di certo, non può sbagliarsi. E Peter Sauber è d’accordo. Kimi Raikkonen sarà il secondo pilota della scuderia Sauber per il 2001, al fianco di Nick Heidfeld.

L’ultimo ostacolo si chiama superlicenza. Senza, non potrebbe correre. Ma la FIA decide di andargli incontro e gli fornisce una proroga di sei gare. Poi… poi sei vedrà.

L’esordio di Kimi Raikkonen e la McLaren

Dorme. In griglia di partenza, a soli trenta minuti dalla partenza del suo primo Gran Premio, in Australia, Kimi Raikkonen si addormenta. E sì, incredibile vero? Scioglie la tensione e Kimi fa una grande gara, finendo subito sestoa punti. E con il primo punto iridato, arriva anche la superlicenza.

Il campionato è altalenante e chiude a Suzuka sbattendo fuori pista Jean Alesi alla sua ultima gara. Nove punti totali e il decimo posto nel campionato, gli valgono però la chiamata della McLaren che deve sostituire Mika Hakkinen, un due volte campione del mondo. Mica l’ultimo rookie eh.

Per Ron Dennis è un gran colpo. Kimi sale ben quattro volte sul podio, nonostante i dieci ritiri (già si comincia a intravedere la tanta sfortuna che seguirà il finlandese per tutta la carriera).

Kimi Raikkonen

L’anno dopo sembra essere quello buono. La lotta al titolo è contro Schumacher. Kimi ottiene anche la sua prima vittoria in carriera, in Malesia. La sfida con Michael è lunga e dura, risolvendosi a favore del Keiser per due punti. Il campionato va al tedesco per 93 punti a 91.

Tutti pensano, beh allora il 2004 sarà l’anno buono. No. E nemmeno quello dopo. E quello dopo ancora. Le noie tecniche delle sue McLaren sono tante, troppe. Nel 2005 al Nürburgring all’inizio dell’ultimo giro, cedette la sospensione causando il ritiro.

Kimi ha bisogno di un auto più solida, più tenace e che regga il suo stile di guida. E a fine 2006 si ritira proprio quel Michael Schumacher che gli aveva fatto da mentore e che tanto lo aveva ammirato. Sarà lui a consigliare di mettere sotto contratto Kimi Raikkonen. Nessuna scelta fu più azzeccata.

Per il 2007, la Ferrari correrà con Felipe MassaKimi Raikkonen per tornare a conquistare l’Iride.

Il periodo Ferrari

Il debutto è da favola. Pole, vittoria giro veloce a Melbourne, Australia. Solo Fangio Mansell riuscirono prima al debutto in rosso. Tuttavia il campionato non è facile. Complici qualche errore di troppo e le solite noie tecniche, Kimi, a due gare dalla fine, conta un ritardo di 17 punti da debuttante Lewis Hamilton e dal compagno Fernando Alonso (campione in carica), alfieri della McLaren.

Diversamente da oggi, chi vinceva portava a casa solo 10 punti. Quindi, a due gare dal termine, farne diciassette su venti e sperare che i tuoi rivali non portassero a casa risultati era molto utopistico.

Ma a volte, certe speranze e certi sogni, si realizzano. Penultimo appuntamento, Cina. Raikkonen parte secondo alle spalle di Hamilton, a cui basta arrivare anche fuori dal podio per essere campione del mondo. Lewis, però, commette uno degli errori più gravi della sua carriera. Quando rientra ai box, sbaglia la curva d’ingresso si insabbia, ritirandosi. Vince Kimi Raikkonen e mondiale riaperto.

Si arriva quindi in Brasile con una classifica da brividi. Hamilton 107 punti, secondo con 103 Fernando Alonso Raikkonen terzo con 100 punti. La lotta è serrata, ma il colpo di scena è dietro l’angolo perché Lewis ha problemi al cambio ed è costretto a rallentare. Riesce a riprendere la gara ma è diciottesimo. Tenta la rimonta delle rimonte, ma questa volta il giovane britannico non può niente.

Kimi vince la gara e, con Lewis ottavo e Nando terzo, è Campione del Mondo di Formula 1.

Gli anni successivi non saranno così fortunati e l’esperienza a Maranello si conclude nel 2009, quando Kimi decide di lasciare la F1 e passare al Rally.

Kimi Raikkonen

Dalla F1 al Rally e ritorno

L’esperienza del Rally non va. Non riesce a spiccare nel WRC e così dopo due anni e una prova anche nella Nascar, decide di tornare in F1, al volante di una Lotus nel 2012. L’auto è buona e gli permette di finire sul podio e di restare ancorato al sogno del secondo titolo mondiale fino alla gara di Abu Dhabi dove torna alla vittoria dopo Spa del 2009. Nonostante la vittoria, viene tagliato fuori dal lotta per le ultime due gare.

Dopo un’altra stagione in Lotus, Kimi torna in Ferrari a fianco di Fernando Alonso prima e di Sebastian Vettel poi. Ma il confronto è impietoso con entrambi e ottiene al massimo un terzo posto nel campionato mondiale del 2018.

Al termine di quella stagione, passa in Alfa Romeo Sauber. Un ritorno alle origini per Kimi che, tuttavia, non ha grandi risvolti, ottenendo al massimo un quarto posto in Brasile.

Nel 2021 annuncia che, al termine della stagione, appenderà il casco al chiodo. Per lui è giunta l’ora di dedicarsi alla famiglia.

E dopo vent’anni, Iceman ci ha detto arrivederci. In silenzio, senza troppi clamori e feste. Tutti lo hanno apprezzato sempre per il suo essere schietto, schivo e silenzioso. Un personaggio che rimarrà sempre nel cuore di tutti i tifosi. perché Kimi ha saputo unire nel suo essere unico.

Grazie Kimi!

Francesco Frosini

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