MODENA – Vi consiglio vivamente di visitare la prima grande mostra italiana del pittore olandese Hendrick ter Brugghen, dall’Olanda all’Italia sulle orme di Caravaggio, alle Gallerie Estensi. Dal 13 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 in esposizione i capolavori dell’artista di Utrech. A testimonianza della grande influenza che ebbe sulla sua pittura la sua permanenza in Italia.
La prima mostra in Italia di Hendrick ter Brugghen non è stato il solo motivo che mi ha portato a visitare questa esposizione. In realtà ero in Emilia Romagna per assistere alla presentazione e inaugurazione della mostra Guercino nello studio alla Pinacoteca Nazionale di Bologna del 28 ottobre scorso. Fondamentalmente dobbiamo ammettere che, pur amando pittori fiamminghi, e apprezzando l’arte caravaggesca, Ter Brugghen è un autore di cui non si sa/sapeva molto. Inoltre, la similitudine di cognome con il suo connazionale e contemporaneo più famoso Brueghel, ci porta a confondere le loro arti.
Questa mostra per fortuna nasce da un nuovo, e necessario, filone di studi sul pittore olandese. Qui si vuole sottolineare l’importanza e l’influenza che ebbe sullo sviluppo della sua pittura durante la permanenza in Italia. Ter Brugghen, infatti, soggiornò a Roma e in Italia almeno per sei o sette anni, fra il 1607-1608 circa e il 1614, anche se però, non si è mai veramente esaminata la portata di questa esperienza.
Un allestimento suggestivo e istruttivo
La prima ragione per invitarvi a visitare questa mostra nasce proprio dall’allestimento istruttivo. Infatti anche se non si conosce questo artista, le didascalie sono accuratissime. La precisione con la quale contestualizzano l’opera, e ciò che è raffigurato, portano il visitatore ad apprezzare ogni dettaglio. Assolutamente non didascaliche, come spesso accade, raccontano e descrivono ogni opera illustrando i riferimenti all’episodio del Vangelo o dei diversi soggetti ricorrenti all’epoca, evidenziandone ogni aspetto della tecnica o della visione dell’artista. Ancor più è descritto per quale mano è ritratto ogni personaggio (calcolando che oltre al maestro c’erano gli allievi della bottega o anche autori contemporanei che contribuivano a completare l’opera), sottolineandone le differenze.
Quindi questa mostra merita la visita non solo per l’unicità e la novità del tema proposto. Ma perchè permette di ampliare e approfondire la figura di Hendrick ter Brugghen e della cerchia degli altri pittori caravaggeschi in modo davvero esemplare.
Poi, trattandosi di seguaci del Caravaggio maestro della luce, l’allestimento è curatissimo. Una sapiente illuminazione esalta i dipinti ed io qui ho preferito tracciare un fil rouge soffermandoi sul particolare dei vari turbanti rappresentati nelle diverse scene pittoriche.
Non solo similitudine, ma poesia del dettaglio illuministico che fece della pittura olandese un’ineguagliabile caratteristica.
Caravaggio caposcuola
I due curatori della mostra Gianni Papi e Federico Fischetti hanno lavorato proprio nella direzione di esaltare questa fase giovanile italiana dell’artista. Oggi siamo in grado di annoverarlo tra i protagonisti più significativi del primo movimento naturalistico nato dalla rivoluzione caravaggesca.
Il curatore scientifico della mostra Gianni Papi, uno dei massimi esperti di Caravaggio e del mondo caravaggesco, fa una precisazione. Caravaggio a differenza di altri capiscuola del passato, non creava epigoni che si limitassero a ripetere le sue composizioni. Merisi era fonte ispirazione per gli artisti che rielaboravano poi quelle suggestioni in modo del tutto personale e autonomo.
Capolavori a confronto
Molti i dipinti eseguiti da Ter Brugghen nel nostro paese, ed esposti qui. Tra questi la Negazione di Pietro, l’Adorazione dei pastori della collezione Spier di Londra. Ricordiamo anche il San Giovanni Evangelista della Galleria Sabauda di Torino, il probabile Autoritratto della collezione Leegenhoek di Parigi, la Cena in Emmaus del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Insieme a queste tele sono in esposizione anche i lavori legati al suo ritorno a Utrech, cioè dal 1614 fino alla morte avvenuta nel 1629.
Gli altri caravaggeschi
Completano l’esposizione i dipinti di altri artisti coevi. Il noto Ribera, Honthorst, Giulio Cesare Procaccini e il ticinese Giovanni Serodine. A quest’ultimo era stata erroneamente attribuita una tela poi rivelatasi di Ter Brugghen. Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi nel ricordare questo episodio afferma
La mostra corrente suggella questa nuova attribuzione, sottolineando quanto ogni evento espositivo si basi sulla ricerca e quanto le mostre serie siano importanti ad avanzare la conoscenza della storia dell’arte.
Tutte le foto della mostra Ter Brugghen dono MyWhere©
Info
Ter Brugghen. Dall”Olanda all”Italia sulle orme di Caravaggio
13 ottobre 2023 – 14 gennaio 2024
Largo Porta Sant’Agostino 337 Modena
Martedì – Sabato 8.30 – 19.30 Domenica e Festivi 10.00 – 18.00
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