L’incontro con Giulio Rigoni in occasione di Polvere sul Mondo

L’incontro con Giulio Rigoni in occasione di Polvere sul Mondo

ROMA – Ultimi giorni per visitare la mostra di Giulio Rigoni che resterà aperta fino a mercoledì 22 novembre. Dopo il grande successo  di esattamente un anno fa alla Galleria Von Buren Contemporary, sono tornata ad intervistare l’artista visionario per ammirare il nuovo ciclo dal titolo Polvere sul mondo.

Giulio Rigoni in Polvere sul mondo raccoglie una serie di frammenti. Sono rimasta stupita da immagini di un mondo passato e coperto dall’oblio. Un passato per lungo tempo dimenticato e che oggi torna alla luce. Si trovano personaggi intenti in arcani riti o lunghe processioni. Figure icastiche dallo sguardo perso nel tempo ed animali che, nella loro immobilità statuaria, ci sembrano raccontare storie senza tempo.

È un ritorno questo di Giulio Rigoni alla Galleria Von Buren Contemporary. Ve ne avevo già parlato in occasione della sua scorsa mostra sempre nella medesima galleria.

Ecco che Giulio Rigoni si chiede

Di tutto questo ne percepiamo il sottofondo fatto di lontani significati e simboli ma siamo poi in grado di capirne la loro essenza? Siamo in grado di guardare le stelle allo stesso modo di come facevano loro?

Nella ricerca di equilibrio tra estetica classica e modo di concepire le forme in chiave contemporanea, la sua arte si carica di immagini irreali, spesso incantate, sospese in atmosfere che ci suggeriscono tempi lontani, mitici, lasciando allo spettatore il compito di decodificarne il senso secondo una interpretazione personale.

Giulio Rigoni Fabiola Cinque LA DANZA
Giulio Rigoni DOLCE FIORE

L’apparente immobilità dei volti, i giardini, spesso in forma di labirinti, le infinite architetture e torri muovono tutte dalla sobrietà spiritualistica e ordinata della pittura tardo-medioevale. I piani prospettici si aprono, come wunderkammer, su stupefacenti scorci fiabeschi.

Dal punto di vista tecnico, pur sperimentando l’utilizzo di diversi materiali come carta, ottone e tessuto, la sua cifra è quella della pittura ad olio su legno spesso impreziosita dalla foglia d’oro.

 

Durante la mostra Polvere sul mondo ho intervistato Giulio Rigoni sull’evoluzione della sua arte.

Ho intervistato Giulio Rigoni negli ultimi giorni della mostra Polvere sul mondo, alla Galleria Von Buren Contemporary. Partendo dall’attuale esposizione e parlando dei futuri progetti ho indagato nell’evoluzione della sua sensibilità artistica. In questa intervista l’artista visionario ci illustra il suo vedere più interiorizzato rispetto al passato e ci racconta della ricerca di un’identità sommersa, o dimenticata, sotto la polvere.

GIULIO RIGONI MyWhere Fabiola Cinque

Giulio, raccontaci in base alla mostra precedente di un anno fa inerente al tema del sogno, in questa Polvere sul mondo come ti racconti.

Rimango sempre fedele alla mia linea compositiva ma, nella mostra di quest’anno, ho cercato di indagare l’aspetto ancestrale di tutti noi. Questa mostra racconta un po’ un mondo antico che appartiene a tutti noi. Un mondo di cui noi conosciamo certi elementi ma non siamo più in grado di capirli fino in fondo. In questa mostra mi interessava convogliare un’emozione, un sentimento, una sensazione dietro cui si nasconde un mondo passato, coperto dalla polvere, che riscopriamo adesso e che ci appare sotto forma di immagini e fotogrammi. Si tratta di un’esposizione più intima con alcune mie riflessioni e ricerche personali. In ogni caso vorrei che ogni persona interpretasse le opere a suo modo, è come se io dessi una traccia iniziale e poi ognuno può dare la propria interpretazione e riconoscerne una familiarità.

Giulio Rigoni Fabiola Cinque LA DANZA

Nella tecnica e nell’impatto visivo emergono delle differenze sostanziali, puoi illustrarcele?

Da un punto di vista tecnico c’è decisamente la scoperta del colore nei fondi, ci sono questi gialli e questi rosa.

Si infatti nella precedente mostra eravamo rimasti incantati anche dai tuoi fondi neri…

Beh ora ho voluto trattare immagini che devono un pò incantare e rasserenare. Questa vuole essere una ricerca per guardare avanti in un mondo che ti spiazza sempre e ti toglie tutto. Così invece, in questo contesto, fa piacere e dà conforto avere dietro una storia.

Fabiola Cinque Intervista Giulio Rigoni MyWhere
Io davanti ad un’opera di Giulio Rigoni dal fondo nero, esposta nella mostra del 2022 dal titolo Questo, è un sogno.

I tuoi protagonisti sono dame e cavalieri in scorci fiabeschi, ma cosa è cambiato?

Si, i miei protagonisti sono la figura umana che si assomiglia sempre. Non mi piace costruire la figura classica dell’uomo con dei connotati definiti, cerco di creare una figura ideale che si ritrova poi nelle varie situazioni. Non plasmo i lineamenti precisi per evitare che si giunga ad una definizione esatta dell’individuo. Si tratta di una figura simbolica, è proprio l’idea dell’essere umano. I volti raffigurati nelle mie opere non si sa mai se sono esattamente maschili o femminili.

Giulio Rigoni Fabiola Cinque LA DANZA

Parlaci della tua opera “La Danza” in cui colgo l’ispirazione a Matisse

Si, indubbiamente c’è un forte richiamo all’opera di Matisse sia per quanto riguarda i colori primari, che per le forme. C’è questo forte senso di danza rituale, una danza tra uomini, una danza sacra dove loro sono molto dentro la loro storia. Una danza rituale, un ballo in cui sono completamente coinvolti ed assorti soprattutto negli sguardi.

La danza di Matisse Giulio Rigoni
La danza di Matisse

Che importanza ha nelle tue opere la figura umana?

In quest’opera “La Danza”, come in altre, il punto focale non sta nell’anatomia dei personaggi, ma nel trasporto che questi hanno. E sicuramente per il futuro mi interessano molto le impostazioni della figura umana, questo è l’elemento che decisamente vorrei studiare e approfondire di più.

Giulio Rigoni MYWHERE
Giulio Rigoni LA DANZA

Progetti per il futuro?

Ora parteciperò alla fiera Arte in Nuvola e mi muoverò tra Italia ed estero, ma non dico altro per non sbilanciarmi troppo. 

Bene allora buona fortuna e arrivederci qui alla Von Buren Contemporary a dicembre dove so che parteciperai ad una collettiva.

Giulio Rigoni Fabiola Cinque LA DANZA

Tutte le foto MyWhere©

 

La mostra resterà aperta fino al 22 novembre. 

Orari: 11:00-13:30 e 16:00-19:30; domenica e lunedì su appuntamento

Von Buren Contemporary

Via Giulia 13, 00186 Roma

 

Fabiola Cinque

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