Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte è un’esposizione caleidoscopica

Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte è un’esposizione caleidoscopica

ROMA – Appena terminata Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte alle Scuderie del Quirinale ma Per lasciare una porta aperta sulla visione del mondo di Italo Calvino, ecco deciso il podcast: Ultra Calvino. Questo progetto, prodotto da Chora Media e Ester Viola, è dedicato a chi non ha mai letto Calvino, a chi lo ricorda a stento, a chi, invece, lo ama alla follia e a tutti quelli in cerca di un nuovo innamoramento. Ma soprattutto ci si augura che, le parole di Ester Viola possano dare a tutte e tutti la possibilità di scoprire o riscoprire il proprio amore per i libri e la storia di Italo Calvino.

Vi avevo parlato della mostra appena terminata Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte alle Scuderie del Quirinale (dal 13 ottobre 2023 al 04 febbraio 2024) descrivendovela come un progetto ‘visivo’, attraverso la figura e l’opera dello scrittore. Un’esposizione che si rivolgeva sia al pubblico degli estimatori di Calvino sia ai lettori ‘nuovi’, in particolare ai giovani, che si avvicinano ai suoi testi. Un percorso tracciato con particolare attenzione al rapporto di Calvino con le arti.

Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte è un’esposizione caleidoscopica che, per la prima volta, illustra così compiutamente il legame tra ambienti reali, forme dell’immaginario, teorie, attraverso la figura e l’opera dello scrittore.

L’arte è per l’autore un’inesauribile miniera di ispirazioni. Testimonianza sono le scelte di copertina dei suoi libri, mai casuali, mai secondarie, con gli amati Klee e Picasso.

Mostra Favoloso Calvino, copertina libro Picasso

Addentrarsi tra le opere e le installazioni di Enrico Baj direttamente ispirate ai suoi libri come Le città invisibili

“Per vedere una città non basta tenere gli occhi aperti. Occorre per prima cosa scartare tutto ciò che impedisce di vederla, tutte le idee ricevute, tutte le immagini precostituite.”

Italo Calvino

“Una città infelice può contenere, magari solo per un istante, una città felice; le città future sono già contenute nelle presenti come insetti nella crisalide”.

Italo Calvino

Le illustrazioni per i suoi volumi come quelle per le Fiabe italiane di Emanuele Luzzati; i bozzetti teatrali di Toti Scialoja; le esperienze artistiche più recenti accostabili per varie ragioni alla poetica calviniana.

Mostra Favoloso Calvino Disegni Emanuele Luzzati

 

Mostra Favoloso Calvino Disegni Emanuele Luzzati

“Io comincio una storia e vado giù dritto come un filo a piombo, mai mi viene la necessità di tornare indietro”.
Italo Calvino

La mostra: le prime 3 sezioni

La mostra propone un percorso tendenzialmente cronologico, che mira a illustrare i caratteri e l’evoluzione dell’immaginario calviniano dagli anni di formazione e dalle prime prove agli anni della maturità artistica, fino ai tanti progetti lasciati in sospeso.

Ci si addentra nel suo mondo dalla suggestiva stilizzazione del paesaggio originario di Calvino sin da subito, nella prima sala, dove ritroviamo l’immagine della foresta a emblema dell’intera opera calviniana, grazie all’installazione di Eva Jospin Forêt Palatine.

Fabiola Cinque MyWhere Calvino Disegni Emanuele Luzzati,  illustrazione per Il visconte dimezzato, 1975

Nella sezione 2 si fronteggiano da un lato testi e materiali che documentano l’attività dei genitori di Calvino nei campi della botanica, della floricoltura e dell’agronomia, dall’altra riferimenti al cinema degli anni Trenta, oggetto di culto da parte del giovane Italo. Al centro della sala, l’originale installazione di Emilio Isgrò sulla Formica argentina funge da ponte tra un fenomeno reale e la sua futura trasfigurazione letteraria.

La sezione 3 mette a tema la svolta decisiva nella formazione di Calvino, la partecipazione alla Resistenza e la scelta della militanza politica. La durezza e l’intensità dell’esperienza trova nell’opera di Giuseppe Penone qualcosa di simile a un correlativo oggettivo.

La mostra: dalla sezione 4 alla 9

Un ritratto dello scrittore ligure emerge dalla la sezione 4 quando Calvino diventa Calvino, cioè quando decide di dedicarsi alla letteratura e comincia a pubblicare racconti e articoli, ed entra nell’orbita della casa editrice Einaudi nella seconda metà degli anni Quaranta.

Con la sezione 5 si affronta uno degli aspetti più caratteristici dell’attività calviniana, l’oscillazione e la commistione fra un’istanza realistica e una fantastica o fiabesca.

Impossibile seguire una rigida sequenza cronologica per un autore così poliedrico. Tra personaggi di romanzi cavallereschi in cerca di avventure, la produzione calviniana mostra, nella sezione 6, il suo rapporto con le fiabe, che trova il suo centro nella raccolta Fiabe italiane del 1956

“Le opere che espone il pittore non sono dei veri e propri quadri: sono momenti del rapporto tra chi fa il quadro, chi guarda il quadro e quell’oggetto materiale che è il quadro”.
Italo Calvino

La sezione 7 è dedicata all’esperienza dei racconti cosmicomici, e più in generale, all’interesse di Calvino per l’astronomia, la geografia, la cartografia, rappresentata nella mappa lunare di Gian Domenico Cassini.

Al centro della sezione 8 è Il castello dei destini incrociati, l’opera di Calvino più vicina all’esperienza dell’Oulipo: tant’è che qui sono esposti documenti sui rapporti con il gruppo parigino e con Raymond Queneau, l’unico scrittore straniero di cui Calvino abbia tradotto un’opera. Oltre ai tarocchi quattrocenteschi prestati dall’Accademia Carrara, la presenza di maggior impatto è senza dubbio il San Giorgio dalla grande tela del Carpaccio, figura che Calvino accosta a quella di San Girolamo in un rapporto fatto insieme di opposizione e reversibilità.

Le città invisibili sono il cuore della sezione 9, in cui campeggia un’opera di Fausto Melotti, artista al quale Calvino dichiara esplicitamente di essersi ispirato per la serie della «città sottili». Ma qui trovano anche spazio le città di De Chirico e di Borbottoni, le pietre di Magnelli, la grande scacchiera di Enrico Baj.

Mostra Favoloso Calvino Enrico Baj, Il gioco degli scacchi, 1988, legno e materiali vari, 32 sculture + 32 tavolette

L’ultima parte della mostra

A partire dagli anni Settanta Calvino dedica parecchie energie alla forma della descrizione (un impegno che culmina in Palomar) e nello stesso tempo compie importanti viaggi. Particolare rilievo hanno nella sezione 10 le opere di Domenico Gnoli (su cui Calvino scrive in uno dei suoi numerosi contributi alla rivista di Franco Maria Ricci «FMR») e immagini del Messico, del Giappone, di New York.

Il tema dell’ultima sala (Cominciare e ricominciare) ricorda soprattutto Se una notte d’inverno un viaggiatore; ma l’intento è anche di ricordare la quantità di nuovi progetti che Calvino aveva in cantiere al momento della sua scomparsa.

Lo sguardo di Calvino, che rappresenta il filo conduttore della mostra:

Imparare a guardare con occhi diversi è il presupposto per cambiare il mondo – o quanto meno, per salvaguardare la capacità di farlo.

La mostra Favoloso Calvino si inserisce nel progetto delle celebrazioni del centenario di cui vi abbiamo parlato in passato.

NON VE LA VOGLIO RACCONTARE TUTTA. Perché la mostra Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte va vissuta.

Qui qualche input in più

  1. L’albero

Difficile è trovare un’immagine che si presti meglio dell’albero a fungere da emblema dell’opera di Calvino. Si pensi al Barone rampante, storia di un personaggio che trascorre tutta la vita sugli alberi senza mai scendere; ai boschi e alle foreste delle fiabe; alle selve ariostesche del Castello dei destini incrociati.

  1. Natura vs artificio

Calvino parla di sé come della pecora nera di una famiglia dove solo gli studi scientifici erano in onore. Costretto a giorni alterni a seguire il padre nel podere avito di San Giovanni, l’adolescente Italo era invece affascinato dal cinema, moderna fabbrica di sogni e di racconti.

  1. La guerra, la politica

L’esperienza partigiana segna una svolta decisiva nella formazione di Calvino. Come per molti giovani della sua generazione, la Resistenza ha il valore di un’inedita assunzione di responsabilità: la possibilità di scegliere, di schierarsi, di prendere in mano il proprio destino. La decisione di unirsi alla lotta armata significa per Calvino anche la scoperta del paesaggio, l’entroterra sanremese e le pendici delle Alpi Marittime.

  1. Ritratti di Calvino

«Calvino, Calvino… Chi è Calvino?». Non è un caso che fra i suoi disegni si conti un certo numero di auto-caricature, che a seconda dei casi accentuano i tratti pensosi e perplessi, la concentrazione comicamente severa, il cipiglio torvo da “duro” di maniera.

  1. Il reale e il fantastico

Prende gradualmente piede un’ispirazione diversa, tra l’avventuroso, il fiabesco e il fumettistico. Se Il visconte dimezzato nasce quasi per caso, come una vacanza tra impegni maggiori, attraverso la grande impresa delle Fiabe italiane Calvino si persuade del valore della trasfigurazione fantastica combinando racconto e riflessione saggistica.

Pedro Cano Fedora Italo Calvino myWhere
Pedro Cano Fedora, da Le città invisibili, acquerello su carta

E poi…

      6. «Le fiabe sono vere»

“Le fiabe sono vere. Sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che appunto è il farsi d’un destino: la giovinezza, dalla nascita che sovente porta in sé un auspicio o una condanna, al distacco dalla casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano. E in questo sommario disegno, tutto”.

Una costante dell’opera di Calvino è l’attenzione riservata ai lettori più giovani. Le novelle di Marcovaldo, inaugurate sulle pagine dell’“Unità” all’inizio degli anni Cinquanta e proposte in volume nel 1963 con le illustrazioni di Sergio Tofano, saranno per molti anni il libro più venduto dell’intero catalogo Einaudi; lo stesso Calvino cura l’edizione scolastica (ridotta e commentata) del Barone rampante, il titolo più fortunato della trilogia araldica I nostri antenati; dalla grande silloge delle Fiabe italiane vengono tratte raccolte più agili, illustrate da Emanuele Luzzati.

  1. Tutto il cosmo, qui e ora

La narrativa “cosmicomica” inscena esperienze di sconcerto e disorientamento sullo sfondo di epocali trasformazioni nella storia dell’universo e delle specie viventi. Calvino gioca sull’incrocio fra i tempi lunghissimi dell’astronomia e dell’evoluzione e una prosaica quotidianità, “comica” sia in omaggio ai fumetti (comics) sia perché, a dispetto di tutte le possibili catastrofi, un domani c’è sempre.

  1. Mescolando le carte

Spesso i personaggi calviniani si smarriscono, come nel Castello dei destini incrociati: ritrovandosi privi della parola in mezzo a un bosco, raccontano la loro storia allineando le carte dei tarocchi.

Infine…

  1. L’atlante delle città (in)visibili

Quasi sempre le storie che Calvino racconta cominciano con un personaggio che si sposta da un luogo all’altro come Nelle Città invisibili incontriamo il celebre viaggiatore Marco Polo intento a descrivere a Kublai Kan le città che compongono il suo immenso impero.

  1. Viaggi ed il ritorno alla narrazione

Dopo aver sperimentato forme intermedie tra il racconto e il saggio, reportages e descrizioni, poemetti in prosa, Calvino torna alla narrazione dispiegata con l’iper-romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore, una serie di incipit romanzeschi incorniciati dalle avventure di un lettore che viene regolarmente interrotto sul più bello. Da sempre Calvino predilige gli inizi, i momenti aurorali, quando dall’infinito delle possibilità comincia a dipanarsi una vicenda particolare, che cattura l’attenzione e la fantasia di chi legge. Riflessione sulla lettura, omaggio ai lettori e (ancor più) alle lettrici, Se una notte d’inverno accarezza il sogno di cancellare o mettere fra parentesi la figura dell’autore, vista come una presenza incomoda, quasi un ostacolo.

L’assunto è che

solo finché le città sapranno conservare una forma l’ordine riuscirà a resistere al caos. In un panorama che svaria dall’incanto di un Oriente favoloso a scenari futuribili cupi e allarmanti, a volte scopertamente distopici, non c’è spazio per un’utopia vera e propria.

INFO

Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte

Scuderie del Quirinale

Dal 15 ottobre 2023 al 7 aprile 2024.

In occasione della mostra Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri le Scuderie del Quirinale propongono ai visitatori un ricco programma di eventi e conferenze organizzato con Electa: una serie di incontri e spettacoli che si terranno presso la sede delle Scuderie del Quirinale e in altri luoghi della città coinvolta nel ricordo dei temi e delle idee che hanno interessato Calvino.

Il programma degli incontri è disponibile cliccando qui.

Tullio Pericoli Italo Calvino myWhere
Tullio Pericoli Italo Calvino 2012 olio su tela

 

Il podcast Ultra Calvino è disponibile su Spotify e su tutte le piattaforme audio gratuite. Per ascoltarlo su Spotify clicca qui.  clicca qui. 

È possibile rivedere le conferenze e gli incontri dedicati alla mostra sul canale YouTube delle Scuderie del Quirinale cliccando qui. cliccando qui. 

Segui le Scuderie del Quirinale su Instagram.

 

Tutte le foto sono foto MyWhere©

Fabiola Cinque

Leave a Reply

Your email address will not be published.