ITALIA – Il vero lusso? Le vacanze in autunno nella Capitale. Con l’avvicinarsi del ponte di inizio novembre vi consiglio uno dei meravigliosi Small Luxury Hotels of the World: Hotel Vilòn della Shedir Collection. Questi hotel sono autentici gioielli che ritroviamo nelle destinazioni più belle del mondo, tra Roma e Capri. Ogni indirizzo è un’icona e rispetta la storia, la cultura e lo stile di vita locale. E sono sede espositiva di opere d’arte.
Il vero lusso è godersi le ottobrate romane, e ancor più godersi il ponte di inizio novembre all’Hotel Vilòn, della Small Luxury Hotels of the World, nel cuore del centro storico della Capitale.
Le vacanze in autunno nella Capitale
L’Hotel Vilòn è un albergo a cinque stelle dove si possono vivere momenti di assoluta privacy racchiusi nello scrigno autentico e prezioso nascosto in una delle caratteristiche stradine del centro di Roma.
Gli spazi dell’hotel sono inoltre galleria stessa per il benessere della vista. Seguendo la tendenza dell’arte contemporanea in mostre temporanee qui si possono ammirare opere esposte in una mostra permanente. Non è la prima volta che vi racconto di questa tipologia di esposizioni. Una delle ultime mostre che mi ha colpito è stata indubbiamente quella Hybrida all’Hotel Eden dove ho ammirato l’herbarium contemporaneo di Patricia Urquiola.
Hotel Vilòn – La stella nascosta
La location
Tra i vicoli antichi della Roma più autentica, incastonato come un diamante tra il Lungotevere e le vie dello shopping, è uno scrigno silenzioso contagiato dall’allegra vivacità delle strade più famose di Roma. Un piccolo universo raccolto, concentrato di perfezione e eleganza che ti accoglie in un’atmosfera dalle raffinate suggestioni di particolari esotici e ricercati.
L’arte è protagonista nelle camere e suites arredate in stile retrò. Lo spazio è sempre impreziosito da un’incantevole luminosità naturale. Le opere che adornano le pareti sono testimonianza di una cultura artistica moderna e, talvolta, accolgono opere di arte contemporanea.
Oltre all’opera floreale dell’artista Robert John Thornton presente nella mia stanza, all’Hotel Vilòn, tra gli altri, troviamo quelle di due artisti a me particolarmente cari, come Massimo Listri e Corrado Sassi.
Conosco l’arte di Massimo Listri perché ha iniziato la sua carriera di fotografia (sin da giovanissimo) per riviste di arte e architettura fino alla collaborazione con l’editore Franco Maria Ricci. Con lui realizza i primi grandi reportages per la prestigiosa pubblicazione, la rivista FMR. Massimo Listri ritrae così i più bei palazzi e interni di straordinarie ville e opere architettoniche.
Nella collezione permanente dell’hotel anche opere di Corrado Sassi artista dal percorso poliedrico, che dal campo della fotografia approda al Fotogiornalismo. Poi prosegue nel cinema e nel mondo della pubblicità fino a quando inizia a costruire la forma di “Snap”, una sorta di progetto di Street Photography realizzato anche in numerosi viaggi intrapresi all’estero. A partire dal 2000 la sua ricerca personale si concentra, oltre che sulla fotografia, anche su installazioni, performance, pittura e disegno su carta. Le sue opere si trovano in molte collezioni pubbliche e private, come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e la collezione Bulgari.
Conoscete le opere di Robert John Thornton?
Io ho avuto la fortuna di soggiornare nella stanza che ha una sua opera: Begonia from The Temple of Flora. Una stampa su tela di qualità fine di questo artista. Ma vediamo chi era Robert John Thornton
Nel 1799 Thornton iniziò il suo lavoro sulla New Illustration of the Sexual System of Carolus von Linnaeus, un’opera di scienze botaniche da pubblicare in tre parti. La prima era una dissertazione sul sesso delle piante secondo lo scienziato svedese Carolus von Linnaeus, e la seconda un’esposizione del sistema sessuale. La parte più ambiziosa della Nuova illustrazione del sistema sessuale di Carolus Linnæus era la Parte III, il Tempio di Flora (1799–1807). Le prime lastre furono incise da Thomas Medland nel maggio 1798, da dipinti di Philip Reinagle. Tra il 1798 e il 1807 produssero un totale di trentatré tavole colorate, incise in acquatinta, stipple e incisione al tratto.
Quando ha pianificato il progetto, Thornton aveva deciso di pubblicare settanta lastre in formato folio. La mancanza di interesse da parte del grande pubblico segnò il disastro per il progetto, e lo svolgimento di una lotteria non poté salvarlo dalla rovina finanziaria, né una pagina dell’opera dedicata alla sposa di Giorgio III, la regina Carlotta, protettrice della botanica e del belle arti. Si stima che siano state prodotte circa 800 copie, ciascuna contenente 31 tavole accompagnate da poesie ispiratrici e note esplicative che coprono la tradizione e la leggenda dei fiori.
Forse sarò eccessivamente romantica, ma ora capite perché ho amato in particolar modo soggiornare qui?
In homepage foto della stanza con l’opera Begonia del ciclo The Temple of Flora dell’ artista Robert John Thornton
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