Il fascino del gusto in un albergo di lusso della Capitale

Il fascino del gusto in un albergo di lusso della Capitale

ROMA – Soggiornare o cenare in un luogo dal fascino storico ma contemporaneo. Qui vi racconto il mio incontro con lo Chef napoletano Massimo Piccolo,  dal 2000 nella brigata del Ristorante Flora e da cinque al timone della cucina di uno dei più antichi, prestigiosi, e affascinanti alberghi di lusso della Capitale. Qui si può ammirare il tramonto più bello sulla capitale dal Flora RoofTop Terrace.

Rivivere la “dolce vita” nel XXI secolo si può. Al Rome Marriott Grand Hotel Flora, che domina l’elegante Via Vittorio Veneto, affacciato sulle mura di epoca romana all’altezza di Porta Pinciana e sul parco di Villa Borghese, si erge questo edificio emblema dello splendore neoclassico. Il recente importante restyling dell’edificio fa percepire all’ospite il fascino storico in una piacevole sinestesia tra contemporaneità e tradizione.

Chef Ristorante Flora MyWhere

Storia del Grand Hotel Flora

L’edificio venne costruito dai Principi Borghese come casa d’affitto, nel 1890, su progetto dell’architetto Filippo Galassi. Poi le vicissitudini della crisi finanziaria portarono successivamente alla vendita dell’immobile finché fu acquistato dall’impresario russo-tedesco Krumbügel che lo fece ristrutturare dall’architetto italiano Andrea Busiri Vici nel 1895, discendente di una storica famiglia di architetti. L’edificio in stile Liberty, (che possiamo ancora riconoscere nelle decorazioni architettoniche del palazzo), fu adibito ad uso di pensione. Nel 1907 con un nuovo restauro divenne hotel. Poi tra il 1943 ed il 1944 il secondo piano venne utilizzato come Alto Comando della Gestapo e subì anche un attentato dinamitardo contro il comando tedesco alloggiato presso l’hotel. Anche nel 1981 fu teatro di un attentato ai danni di un alto rappresentante dell’OLP.

Io, Fabiola Cinque, con Salvatore Naldi proprietario dell’Hotel, al meraviglioso Flora RoofTop Terrace

L’hotel Flora oggi

L’attuale lussuoso hotel Flora di via Vittorio Veneto a Roma appartiene al gruppo Marriott Hotel e Salvatore Naldi ne è il suo proprietario. Naldi è anche il proprietario dell’hotel Mediterraneo in pieno centro a Napoli e della Pazziella a Capri e del Grand Hotel Tiberio.

La dolce vita in questo esclusivo albergo predilige un lusso raffinato in un’atmosfera ricercata. Il Flora RoofTop Terrace è la cornice ideale per vivere momenti e celebrazioni esclusive. Sicuramente ineguagliabile per ammirare la splendida vista sui tetti della città. Da annoverare nella classifica dei 5 RoofTop che abbiamo stilato in passato.

Il ristorante gourmand Flora

Io ho voluto deliziare tutti i sensi vivendo un’esperienza enogastronomica al ristorante Flora. Qui ho incontrato lo Chef napoletano Massimo Piccolo,  dal 2000 nella brigata del Flora Restaurant e da cinque al timone della cucina, con le sue proposte di cucina mediterranea.

Io, Fabiola Cinque, al ristorante dell’ Hotel FLORA con i fantastici “Spaghetti ai tre pomodori”

Semplicità e genuinità sono gli ingredienti della proposta dello chef Massimo Piccolo del Flora Restaurant, che immaginando un piatto che ben coniughi tradizione e sapori confortevoli, sia anche attento alla linea: da sempre tra i suoi cavalli di battaglia, lo Spaghetto Felicetti ai tre pomodori è ormai un signature della carta del ristorante di via Veneto a Roma. Questa ricetta si avvale infatti delle proprietà antiossidanti del suo ingrediente principale, il pomodoro, presente nel piatto in tre varietà: pomodorini del Piennolo, pomodorini gialli della valle Telesina e pomodorini pachino; ricco di licopene, sostanza del gruppo dei carotenoidi fortemente antiossidante, il pomodoro è anche fonte di vitamina C, perfetta per rafforzare il sistema immunitario.

Chef Ristorante Flora MyWhere

Il ristorante gourmand è situato al piano terra dell’albergo di Via Veneto. L’arredamento leggero e sobrio, mostra una solida eleganza nella sua sala dai toni verdi, contornata da raffinati divani e comode sedute in pelle marrone e circondato da marmi policromi, specchi e legno, tutto in stile Decò. E’ un design volutamente ricercato, ma senza troppe sofisticazioni, che predilige linee pulite. L’atmosfera è accogliente ed elegante, la sala dalle luci soffuse che penetrano dalle finestre con affaccio su Via Veneto, ha reso, ai miei occhi, il Flora Restaurant un luogo da vivere in serenità, stimolando in me il desiderio di tornarci al più presto.

Fabiola Cinque CHEF Piccolo

«Il concetto che perseguiamo – racconta il General Manager dell’hotel Achille Di Carloè quello di un “lusso accessibile”, per questo abbiamo creato un ambiente pienamente confortevole in cui concedersi, per esempio, un aperitivo accompagnato dalle note del pianoforte, un pranzo veloce ma gustoso o una cena più rilassata, mentre si apprezzano le eccellenze del territorio in una proposta dalla spiccata impronta italiana e mediterranea».

Queste suggestioni sono espresse nella proposta gastronomica affidata allo Chef napoletano Massimo Piccolo. Uomo dal 2000 nella brigata del Flora e da cinque al timone della cucina – con una carta ricca di richiami regionali. Preparazioni essenziali e riconoscibili riescono a dialogare in maniera brillante con una clientela non solo italiana e internazionale, ma soprattutto romana. La carta è un menù versatile che usa i toni rassicuranti della tradizione, proposta con piatti eleganti e raffinati, dagli antipasti ai dessert.

L’originalissima, e ottima, Fregola sarda ai crostacei e limone con stracciatella di bufala.

Una proposta che parte dalle solide basi della sua tradizione culinaria, una Campania ricca di materie prime di grande eccellenza che fa da sfondo alle portate di chiara impronta romana, che è sempre bello trovare in un ristorante della capitale, oltre ad alcune proposte più internazionali che sposano gli standard d’eccellenza firmati Marriott.

Ma molti sono i piatti che rendono omaggio a quella storia gastronomica fatta di ricordi e d’emozioni dello chef, un gioco che va dal prodotto alle memorie, dalle memorie alla ricerca delle specialità della terra. Della materia prima lo chef racconta:

“È la mia mano che lavora, come se le mie dita fossero aiutate dalla bontà di ogni singolo ingrediente nella riuscita di un piatto”.

Spaghetti ai tre pomodori

Una proposta riuscita tra gli antipasti è stato il Carpaccio di gamberi rossi di Porto Santo Spirito con salsa agli agrumi. Con un solo grande protagonista anche in questo piatto: il prodotto di qualità. In questo caso, una materia prima del gambero rosso impreziosita dalla sua dolcezza che avvolge il palato sciogliendosi in bocca – perché battuto finemente a formare un disco – all’acidità delicata degli agrumi che lo accompagnano in ogni boccone.

Carpaccio di gamberi rossi di porto Santo Stefano

 

Le altre proposte del menù vi invito a scoprirle voi. Che sia per la serata di San Valentino, ma per qualsiasi altro giorno dell’anno, il Flora Restaurant sarà un luogo che vi regalerà l’esperienza, oltre che della cucina gourmand, dell’atmosfera romantica e accogliente, delicata, dal gusto elegante ma non sfarzoso.

 

Tutte le foto MyWhere©

Fabiola Cinque

Leave a Reply

Your email address will not be published.