Enzo Ferrari, il Mago di Maranello

Enzo Ferrari, il Mago di Maranello

ACCADE OGGI – Il 20 febbraio 1898 è il giorno che molti avranno segnato sul calendario. A Modena si assiste alla nascita di un mito: Enzo Ferrari.

Forse le date da ricordare sono due. La vera data di nascita di Drake pare essere il 18 febbraio. Fu una bufera di neve a impedire al neo babbo, Alfredo, di andare alla anagrafe quello stesso giorno. Vero o no, poco importa. Era appena nata una stella del firmamento automobilistico italiano: Enzo Ferrari.

ENZO FERRARI: LE AUTO NEL SANGUE

Foto dal profilo instagram @enzoferrari

Il giovane Enzo Ferrari si appassiona da subito al mondo dei motori. Tanto che, dopo la terribile esperienza nell’esercito, non desidera altro che lavorare per la FIAT di Torino. Fa domanda per lavorare lì.

Fermatevi un attimo, voi appassionati di motori, di Formula 1, di auto. Fermatevi a pensare come sarebbe potuto cambiare la storia dell’automobilismo mondiale se quel giorno il responsabile delle risorse umane – non so se si chiamava già così all’epoca, mi perdonerete – avesse assunto il nostro Enzo Ferrari. Magari, invece, sarebbe andato tutto nello stesso identico modo. Chissà. Ma è bello immaginare. E pensare che dobbiamo ringraziare uno sconosciuto dipendente della FIAT.

Da quel rifiuto si rimbocca le maniche. Inizia a lavorare in un’azienda di carrozzerie Torpedo. Poi si trasferisce a Milano nel 1919. Qui una nuova casa automobilistica, la Costruzioni Meccaniche Nazionali, cerca un collaudatore. Enzo non ci pensa due volte e si propone come collaudatore. Ecco, questo è l’esatto momento in cui star per nascere la fama del nome Ferrari.

Sempre quell’anno, viene messo al volante della prima vettura – in versione sportiva – prodotta dalla CMN, una 15/20 HP. Partecipa, così, alla cronoscalata Parma – Poggio di Berceto e alla Targa Florio, la più antica corsa automobilistica di durata al mondo. I risultati non sono dei più brillanti, ma il talento c’è. Passa un anno.

Il 1920 vede il giovane Enzo mettersi alla guida di un’Alfa Romeo, una Isotta Fraschini 100/110 IM Corsa, per competere ancora per la Targa Florio. Questa volta è un successo, arriva secondo. Da qui, sarà solo una grande escalation verso il successo, fino al 1931 quando decide di appendere il casco al chiodo per dedicarsi alla scuderia che portava il suo nome, fondata nel 1929, e agli incarichi di collaudatori con la casa del Biscione.

SCUDERIA FERRARI E IL CAVALLINO RAMPANTE

Foto Ufficio Stampa del Ferrari World di Abu Dhabi 

Nel 1929, Enzo Ferrari decide di fondare la sua personale scuderia. Nasce, a Modena, la Scuderia Ferrari. Sarà, in futuro, conosciuta come la casa del Cavallino Rampante. In realtà, questa prima versione della Ferrari avrà vita breve.

Ma vi siete mai chiesti da dove viene il simbolo con cui la Ferrari è conosciuta i tutto il mondo, come nasce il simbolo dietro la leggenda? Ve la racconto brevemente io, ed è una storia che lega Enzo a un asso dell’aviazione militare, Francesco Baracca.

Bisogna tornare indietro di qualche anno. È il 1923, Enzo vince il primo trofeo Circuito del Savio, manifestazione motociclistica e automobilistica in terra romagnola. Proprio qui, incontra fa la conoscenza del Conte Baracca, padre di quel Francesco asso dell’aviazione italiana con trentaquattro vittorie aeree durante la Prima Guerra Mondiale, che gli valsero la medaglia d’oro al valor militare.

Sapete quel era il suo portafortuna? Esatto, un Cavallino Rampante. Perché?

Presto detto. Prima di arruolarsi nell’aviazione, Francesco prestò servizio al Reggimento della Cavalleria Piemonte Reale che aveva come simbolo un cavallo rampante argento con fondo rosso. Baracca fece dipingere il cavallino sul suo aereo, rosso questa volta, per poi cambiarlo in nero dopo aver acquistato un cavallo.

Sarà la Contessa Baracca a invitare Enzo Ferrari a utilizzare il Cavallino Rampante come portafortuna sulle sue vetture. Il giallo canarino di sfondo fu un’aggiunta di Enzo, il colore di Modena.

Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna. – Contessa Baracca

DA AUTO AVIO COSTRUZIONI A FERRARI

Museo della Ferrari a Maranello. Foto MyWhere©

La prima scuderia Ferrari, alla fine del 1937, viene sciolta per lasciar spazio all’Alfa Romeo dove tornerà a lavorare come direttore dell’Alfa Corse. Il matrimonio sportivo dura poco, pochissimo. Da allora, l’unico obiettivo di Enzo è battere il la scuderia del Biscione.

Vincolato dalla clausola di non poter usare il nome Ferrari associato alle corse per almeno quattro anni, il 13 settembre 1939, Enzo Ferrari fonda l’Auto Avio Costruzioni a Modena. E Maranello? Diventerà sede solo durante la Seconda Guerra Mondiale. Ed è proprio in questo periodo che comincia a progettare la sua prima auto. Passati i quattro anni, eccola rinascere come la Fenice. La nuova Scuderia Ferrari.

Ristorante Montana a Maranello. Foto MyWhere©

La prima gara disputata nel campionato di Formula 1 fu il Gran Premio di Monaco, il 21 maggio del 1950. La prima vittoria arriva nel Gran Premio di Gran Bretagna del 1951 con José Froilán González, sbaragliando lo squadrone Alfa Romeo. È la vittoria che segna il declino del Biscione nel mondo della F1 e contemporaneamente l’ascesa sportiva della Ferrari. Il primo titolo mondiale giunge nel 1952, con Alberto Ascari.

Il resto è storia. Una leggendaria storia magistralmente scritta dal Drake.

CHI ERA ENZO FERRARI?

Foto dal profilo Instagram @enzoferrari

Un uomo burbero, scontroso, ma uno straordinario scopritore di uomini e di piloti. Un capo con un carisma infinito e una innata passione per le corse. Il tutto nascosto dietro quegli occhiali scuri, segno evidente dell’oscurità che si portava dentro, celata dietro quelle lenti. La scomparsa del figlio, la guerra, la morte di molti piloti passati sotto la scuderia.

Foto Ufficio Stampa del Ferrari World di Abu Dhabi 

Nel corso della sua vita Enzo è anche stato insignito di molti titoli. Su tutti, ha sempre apprezzato quello di ingegnere meccanico, conferitogli ad honorem nel 1960 dall’Università di Bologna, passando poi per quella in fisica del 1988.

Nel 1924, quando viene nominato Cavaliere per meriti sportivi. Diventa poi, nel 1925, Cavaliere ufficiale e infine ancora, nel 1927, Commendatore. Tutti titoli decaduti con la monarchia.

Negozi Ferrari a Maranello. Foto MyWhere©

Così la Repubblica Italiana lo insignisce nel 1952 del titolo di Cavaliere al merito del Lavoro, e successivamente, nel 1979, di quello di Cavaliere di Gran Croce. Nel 1962 l’ONU gli conferisce il prestigioso Premio Hammarskjöld per le Scienze Sociali, mentre nel 1994 e nel 2000 viene introdotto, rispettivamente, nelle Hall of Fame delle corse automobilistiche e dell’automobile.

Con tanti riconoscimenti, mi è venuto il dubbio di essere qualcuno. – Enzo Ferrari

Foto da profilo Instagram @enzoferrari

Il 14 agosto 1988 è il giorno più triste per il mondo ferrarista, per i cittadini di Maranello, di Modena e per gli amanti delle auto. All’età di novant’anni, Enzo ci lascia. Ma il suo lascito, il suo genio, rimarranno con noi e nella storia dello sport.

Francesco Frosini

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