ROMA- Si è conclusa la manifestazione Più libri più liberi che per cinque giorni ha illuminato la capitale. Soddisfazione per gli organizzatori che registrano un incremento del 10% di visitatori rispetto all’anno scorso.
10 dicembre ultimo giorno in Fiera anche questa volta mi sono destreggiata tra gli appuntamenti del fitto programma. Comincio la mattina e assisto in diretta nello spazio Rai alla trasmissione di Radio tre La lingua batte il programma per chi ama la lingua italiana. Paolo Di Paolo il conduttore dialoga con il linguista Giuseppe Antonelli che partendo dal suo ultimo libro ci invita a prenderci cura delle parole e ad essere maggiormente responsabili di come le usiamo. Con umorismo e ironia è stata anche fatta una classifica che i puristi della lingua non sopportano, una classifica di quelle che si definiscono spreferenze tra cui figurano attimino, location, skillare, anche no, piuttosto che usata come disgiuntiva, apericena e potremmo continuare.
Di certo non ha problemi a usare le parole lo scrittore partenopeo Erri De Luca che presenta il suo libro Cercatori d’acqua. De Luca ci racconta del suo incontro come lettore della Bibbia e di come si sia appassionato all’ebraico antico, al punto da stupirsi della mancata fedeltà della traduzione di certe parole ebraiche. Ci racconta di Abramo e del suo dono di trovatore d’acqua. Conclude con la citazione dell’amore nelle Sacre scritture quell’ Amerai il tuo compagno (compagno sì non prossimo) come te stesso
La quantità di amor proprio sarà quanto l’amore dato al prossimo. Lo amerai così amerai te stesso. Più amerai il prossimo più amerai te stesso.
Il clou della mia giornata è naturalmente l’incontro moderato da Chiara Valerio Italiane a Parigi. Maria Grazia Chiuri, Direttrice artistica di Dior, prima donna a ricoprire questo ruolo nella Maison dialoga con Teresa Cremisi editrice e scrittrice, ex Direttrice di Gallimard e oggi Presidente della casa editrice Adelphi. Due donne straordinarie che per ragioni professionali si sono ritrovate a vivere a Parigi, città romantica per eccellenza. Niente affatto! Nessuna delle due la definirebbe cosi. Concordano piuttosto nel considerarla una città dove poter esprimere la creatività ad ogni livello.
E’ una città che è veramente aperta alla creatività. Chiunque va lì ed esprime creatività, in qualsiasi campo, immediatamente viene accolto. C’è un culto della creatività (Maria Grazia Chiuri)
Essere un artista anche senza fortuna, senza celebrità comunque sia è una cosa che conta. La Francia mette la sua identità nei suoi paesaggi, nella sua lingua, nella sua letteratura, nei suoi artisti e nella capacità di attirare artisti da tutto il mondo (Teresa Cremisi)
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