70 anni Tv Italiana: una grande avventura

70 anni Tv Italiana: una grande avventura

ITALIA – La Televisione italiana compie 70 anni. La Rai, che fu la prima a mandare in onda le trasmissioni del “servizio televisivo regolare” a partire dal 3 gennaio 1954, la festeggia affidando a Massimo Giletti la conduzione di un grande evento, in onda mercoledì 28 febbraio alle 21.30 su Rai 1.

70 anni di tv italiana sono già trascorsi. La Rai, Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive. Con questa frase storica, pronunciata dall’annunciatrice Fulvia Colombo, nasceva ufficialmente, settant’anni fa, la televisione italiana. Era il 3 gennaio del 1954, una domenica mattina a Milano. Gli ingegneri Alessandro Banfi e Sergio Bortolotti, hanno dovuto aspettare trepidanti le 11 per sciogliere ogni riserva che le apparecchiature della General Electric, provenienti dagli Stati Uniti, funzionassero regolarmente. Con tre cerimonie inaugurali a Milano, Torino e Roma, iniziavano ufficialmente le trasmissioni della Rai, la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico e televisivo in Italia.

La storia

Nelle case degli italiani, di quei pochi che se lo possono permettere, entrava un nuovo rivoluzionario elettrodomestico. L’Italia in quel periodo era un paese ancora povero, un apparecchio televisivo costava più di 215.000 lire, quando un buon stipendio «statale» non superava le 80mila. Ma per fortuna gli italiani potevano contare sugli spazi pubblici, i bar, le osterie, i cinema e la tv si sarebbe affermata come lo strumento principe della cultura popolare. Il primo programma è «Arrivi e partenze», presentato da un giovane italoamericano, Mike Bongiorno.

Sono anni in cui il boom economico trasforma l’Italia e il piccolo schermo modifica abitudini e stili di vita degli italiani.  In dieci anni, dal 1954 al 1964 la tv passa da 24 mila abbonati a oltre 5 milioni. L’offerta diventa più ampia e articolata. Dalle inchieste di Mario Soldati, Ugo Zatterin, Sergio Zavoli, ai varietà di Falqui. Dal Musichiere a Carosello, allo Zecchino d’oro, da Lascia o Raddoppia? a Sanremo e Canzonissima, che nasce nel 1958. La tv diventa un grande strumento di unificazione della nazione. Si va creando una tradizione musicale e Mina ne è il personaggio più importante. Gli anni 60 vedono il successo di programmi che sono un perfetto mix di sketch, canzoni, balletti ed ospiti e gli italiani sognano con le gemelle Kessler.

70 anni della Tv italiana 

L’Italia del boom cresce assieme alla sua rappresentazione in tv, attraverso i grandi presentatori: oltre a Mike Bongiorno, Enzo Tortora, Corrado, Pippo Baudo. Ma la tv di questi anni è anche l’occasione per combattere l’analfabetismo con programmi come “Non è mai troppo tardi con il maestro Manzi. La prima Rai degli anni Cinquanta e Sessanta, è quella che ci piace ricordare di più, per le conquiste di linguaggio e di mezzi, per arrivare col tempo a farsi racconto di una nazione intera. Poi certo la televisione ha cambiato ancora pelle, ha sperimentato, ha inaugurato nuovi linguaggi e programmi sia d’intrattenimento che di informazione.

Per festeggiare l’evento, a partire da domani, la Tv di Stato proporrà per un anno intero una grafica celebrativa per festeggiare i primi 70 anni della televisione e i 100 della Radio. I loghi, appositamente realizzati per l’occasione, verranno posizionati in testa e in coda a tutti i programmi. Un modo per ricordare da dove si è partiti e dove si è arrivati. Un anno intero per ricordare il passato, raccontare il presente e aprirsi al futuro, un futuro in cui la cronaca e la storia irrompono con sempre maggiore evidenza nelle nostre case. Un mare di immagini, sensazioni, emozioni che attraverso la televisione, continuano a modificare il nostro modo di agire e pensare.

La Tv fa 70

Documenti storici, ospiti, riflessioni e momenti di spettacolo, con una orchestra dal vivo, per una serata speciale, dedicata ai 70 anni della televisione italiana. Massimo Giletti affronterà le tematiche, i personaggi e gli eventi televisivi che hanno influenzato, commentato, talvolta modificato la sensibilità del pubblico italiano.

Un ideale piano sequenza (come nel bellissimo spot che annuncia il programma) “trasporterà” i telespettatori nei programmi che hanno scritto pagine importanti della nostra tv: le regine del sabato sera e i re della domenica, i comici della tv alternativa e i grandi protagonisti dell’informazione, le dive del varietà e i cantanti di Sanremo, le fortunate lotterie e i quiz che facevano impennare gli indici di gradimento.

Ma saranno le sigle, vera e propria colonna sonora della vita di tanti italiani, dagli anni Sessanta a oggi, a condurre il pubblico da un decennio all’altro, da un genere all’altro, facendo riemergere i volti, le storie e le atmosfere della nostra memoria televisiva. Saranno tantissimi gli artisti e i personaggi che prenderanno parte alla serata per festeggiare la Televisione, specchio fedele del nostro Paese ma anche motore di cambiamento culturale e sociale.

Alex D'Alessandro
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