Roma di De Rossi, buona la prima

Roma di De Rossi, buona la prima

ROMA – La squadra di De Rossi parte con una vittoria per 2-1 contro l’Hellas Verona: pochi concetti ma rivoluzionari, ecco il calcio di DDR

Dopo il buio torna sempre il sole, le nuvole si diradano e i raggi giallorossi trovano il modo di illuminare lo Stadio Olimpico di Roma nella prima notte di Daniele De Rossi da allenatore della sua squadra del cuore.

All’ombra del Colosseo arriva l’Hellas Verona di Baroni in una situazione di grande difficoltà tra infortuni e cessioni illustri. Dall’altra parte la nuova Roma, orfana di Mourinho e raccolta dalla macerie da DDR.

Un ambiente surreale

Il pre partita è caratterizzato da un ambiente surreale tra gli spalti. Uno stadio mezzo vuoto e una pioggia di fischi per tutta la squadra esclusi Dybala, Lukaku, Bove e El Sharaawy.

Una contestazione prevedibile quella del tifo romanista dopo gli ultimi risultati della squadra e soprattutto dopo l’’esonero di José Mourinho. Il tecnico di Setubal è ancora l’idolo della tifoseria nonostante gli scarsi risultati e il pessimo gioco della squadra negli ultimi tempi. L’amore per lo Special One si manifesta nel corso della partita con diversi striscioni. Uno dei più emblematici recita “Ci hai difeso contro tutto e tutti, Roma non dimentica, grazie Mr. José”.

Striscione per Jose Mourinho in Roma-Hellas Verona 2-1

Ma come detto da De Rossi nella sua prima conferenza stampa pre gara da allenatore della Roma: “Nessuno toglie l’amore che i tifosi hanno provato verso Mourinho, ma nulla impedisce loro di amare anche me continuando la scia d’amore allo stadio”.

E così è stato. La partita è stata un alternarsi di cori e striscioni sia per lo Special One che per Capitan Futuro.

Striscione per Daniele De Rossi in Roma-Hellas Verona 2-1

Una serata iniziata con i fischi per i calciatori, proseguita con gli elogi a Mou e DDR e terminata con il neo tecnico giallorosso che, a fine match, ha invitato la squadra ad andare sotto la Curva Sud per metterci la faccia.

La cura De Rossi

Parlando di campo, la Roma di De Rossi, dopo appena quattro giorni dal suo arrivo, è già visibile nel rettangolo di gioco. Il nuovo mister cambia subito modulo e schiera una difesa a quattro in un 4-3-2-1 davvero intrigante. Alla vigilia, DDR aveva detto di aver introdotto appena 2-3 concetti nuovi, essendo arrivato a Trigoria da poco. Indubbiamente, il cambiamento più grande e visibile già da subito, è il possesso palla. De Rossi non vuole che si butti il pallone in avanti anzi, chiedi che si giochi velocemente palla a terra stando sempre in movimento a vantaggio di triangolazioni e scambi nello stretto. I giocatori devono creare una rete di passaggi utile a creare spazio e poter verticalizzare per l’uomo tra le linee.

Altro concetto introdotto è quello della difesa alta, con le mezze ali alte quasi sulla stessa linea dei trequartisti (Dybala ed El Shaarawy in questo caso). Allo stesso tempo anche i terzini sono alti e molto larghi pronti ad aiutare proponendosi in fase offensiva. Nella nuova Roma targata De Rossi, si è vista anche una certa densità in mezzo al campo utile a dominare il gioco e a liberare gli esterni e a creargli spazi.

De Rossi allenatore Roma

Nel primo gol, Huijsen è abile nel recupero palla poiché messo in condizione di aggredire l’avversario in avanti invece che competerci nell’uno contro uno. Da sottolineare anche la qualità della giocata di Pellegrini, la tecnica di El Shaarawy e la solita abilità sotto porta di Lukaku. Tutto molto semplice come in occasione del secondo gol con il passaggio di Huijsen a favorire il movimento incontro di Dybala. In quel momento Lukaku parte in profondità e di nuovo Huijsen trova un filtrante proprio per il gigante belga. Per ora, abbiamo avuto modo di vedere solo un primo tempo del calcio DeRossiano dato che nel secondo la squadra è calata fisicamente e mentalmente. Insomma, una gara che potenzialmente poteva finire 4-0/5-0, è finita 2-1. Intanto però la mano di Capitan Futuro già si vede.

Intelligenza, geometria, creatività e qualità: bentornato Calcio.

Stefano Gentili

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