Roma-Inter: De Rossi perde ma la squadra c’è

Roma-Inter: De Rossi perde ma la squadra c’è

ROMA – La quarta partita di Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa termina con una sconfitta per 2-4 contro l’Inter. Viste le premesse però, non tutto è da buttare. La squadra capitolina disputa un ottimo primo tempo e fa vedere idee e qualità.

Roma-Inter finisce 2-4 ed arriva la prima sconfitta per Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa. Alla vigilia, la squadra capitolina era data per spacciata eppure, per larghi tratti della gara, se l’è giocata alla pari con la prima della classe. Nei primi 45 minuti soprattutto, la Roma ha fatto vedere cose davvero belle. La Lupa non trionfa è vero, allo stesso tempo, però, la differenza tra le due rose era notevole ma la squadra di casa non si è certo spaventata.

Nella precedente gestione, seppur non in linea magari con il volere di Mourinho, nei big match si partiva sconfitti ancor prima di scendere in campo senza dare un briciolo di fiducia ai giocatori, considerati nettamente inferiori agli avversari. Stavolta invece, in Roma-Inter, al primo scontro al vertice di DDR in panchina, la Roma non nasconde quanto fatto vedere di buono nelle precedenti tre vittorie in Serie A. Anzi, lo enfatizza.

Roma-Inter: non tutto è da buttare

L’atteggiamento romanista è corretto fin dal fischio iniziale: determinazione e pressing alto che non permette all’Inter di ragionare. Ciò porta addirittura Calhanoglu a sbagliare qualche passaggio, cosa che non capita mai. La Roma sale in cattedra e, senza paura, porta idee chiare, scambi nello stretto e qualità nei passaggi. La squadra di De Rossi non butta mai la sfera, la costruzione dal basso è principio elementare del DeRossismo. Paredes è il fulcro, si abbassa in mezzo ai due centrali, i due terzini si alzano ma non in uguale modo. Karsdorp sale in maniera dritta sulla fascia destra, Angelino invece si accentra spesso, posizionandosi vicino a Cristante.

AS Roma foto presa da Instagram

Pellegrini e Dybala rappresentano la fantasia e l’ imprevedibilità delle giocate giallorosse. Entrambi sono liberi di svariare e muoversi cercando spazio tra le linee e tentando di innescare Lukaku. Si potrebbe dire che la Roma, quando fa partire l’azione da dietro, si schiera con una specie di 3-4-2-1.

Sotto 1-0, dopo il gol di acerbi con Rui Patricio non proprio impeccabile, Mancini ed El Shaarawy rimontano lo svantaggio. Poi, sotto 3-2, in seguito ad un periodo di confusione, la Roma ancora una volta trova le energie per provare ad acciuffare il pareggio e per poco non ci riesce anche se alla fine subisce la quarta rete.

Il bene e il male

Capitano mio Capitano. Pellegrini fa due assist, sarebbero stati tre se solo Lukaku fosse stato in giornata. La Lupa continua a creare gioco e ad esprimere la sua nuova identità e lo fa sotto al segno del suo Capitano risorto dalla cenere con la cura De Rossi. 3 gol e 3 assist nelle ultime 4 gare per l’erede della dinastia romana e romanista. Da un leader tecnico ad uno anche carismatico come lo è Gianluca Mancini, non per nulla vice capitano dei giallorossi. Il centrale della Nazionale Italiana, dopo il gol dello scorso anno contro la Juventus, ne sigla un altro in una partita importante. Il Mancio ormai ha trovato la sua dimensione, riesce ad unire carattere e grinta a passaggi chiave ed idee importanti. Fondamentale.

Daniele De Rossi allenatore AS Roma

Dalle note positive a quelle negative: Lukaku continua a non essere abbastanza incisivo. Specialmente nei big match si nasconde. Contro la sua ex squadra infatti, il belga, oltre a sbagliare la grande opportunità a tu per tu con Sommer sul lancio di Pellegrini, non si mette mai in luce. Eppure, di fronte ad un ambiente interista che lo ha sempre riempito di male parole, sarebbe dovuta uscire quantomeno una voglia di riscatto.

Insomma, la Roma perde la partita dal 49′ al 56′. Sette minuti bastano a rovinare, ma non a rendere vano, ciò che di buono si era costruito. A differenze delle scorse 3 gare di mister De Rossi, contro l’Inter il margine di errore era minimo viste le qualità dell’avversario, soprattutto se in porta c’è Rui Patricio che ha vissuto una serata davvero rovinosa. Nelle Capitale però, sponda giallorossa, possono digerire la sconfitta con i nerazzurri con maggiore facilitò perché ora, a differenza del passato, la Roma è vivace, propositiva e non si arrende mai. Tutto rigorosamente giocando a calcio.

Stefano Gentili

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