Visitando la mostra “Transavanguardia. La vitalità del contemporaneo” a Palazzo SUMS a San Marino, ho avuto la sensazione di compiere un viaggio emozionante attraverso le pagine più vibranti dell’arte italiana degli ultimi decenni. In occasione del 45° anniversario della nascita della Transavanguardia, questa esposizione non solo celebra un movimento che ha trasformato il panorama artistico del Novecento, ma lo fa con una vitalità che si respira in ogni sala.

L’inaugurazione, tenutasi sabato 1° giugno alle ore 18, è stata un evento da non perdere. L’atmosfera era elettrica, carica di aspettative e curiosità. Le stanze di Palazzo SUMS, in Via Piana 1, erano affollate di appassionati d’arte, critici e semplici curiosi, tutti attratti dalla promessa di un’esperienza unica. Ho avuto il piacere di ascoltare le parole del curatore, Alessandro Gea, il cui entusiasmo per la mostra era contagioso.

Passeggiando tra le opere, mi sono trovato immerso in un dialogo tra passato e presente. Le cinquanta opere esposte, create dai leggendari “Fabulous Five” – Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino – rappresentano un tributo alle ricerche artistiche degli anni Ottanta, l’epoca d’oro della Transavanguardia. Ogni dipinto e scultura è una testimonianza vivida di quel periodo, arricchita da creazioni più recenti che aggiornano i principi del movimento senza tradirne le radici.

Un’esposizione che colpisce

Ricordo in particolare il colpo d’occhio delle tele di Chia, con i loro colori vivaci e figure enigmatiche. Ma anche le sculture di Paladino, che sembrano sfidare il tempo con la loro presenza monumentale. Ogni opera riflette il principio cardine della Transavanguardia: il primato della soggettività dell’artista. Questi artisti, ciascuno con il proprio linguaggio e la propria esperienza, condividono il desiderio di riportare l’opera d’arte al centro. Tutto riscoprendo il piacere di creare e di esprimersi liberamente, in contrapposizione a un’arte fortemente ideologizzata e politica.

San Marino ha un legame storico con la Transavanguardia, un legame che si percepisce in ogni angolo della mostra. Già nel 1982, la Repubblica dedicò al movimento un’esposizione intitolata “La Transavanguardia tedesca”, con un catalogo firmato da Achille Bonito Oliva. La “Prima Bella Mostra Italiana” di Chia e Cucchi, inaugurata a San Marino nel 1996, ne fu l’ideale continuazione.

Una mostra da non perdere

Durante la mia visita, mi sono fermata a lungo davanti a due opere che rappresentano la continuità e l’importanza di questo movimento per San Marino. Il dipinto “Prima Bella Mostra Italiana” (1995), realizzato a quattro mani da Chia e Cucchi e conservato presso la Galleria Nazionale, e l’opera “Scala Santa” (1987), dipinta ad encausto da Enzo Cucchi su una parete della Cappella della Scala Santa presso il Monastero di Santa Chiara, sono testimonianze preziose che raccontano una storia di creatività e collaborazione.

La mostra “Transavanguardia. La vitalità del contemporaneo”, aperta fino al 22 settembre 2024, è un appuntamento imperdibile per chiunque voglia immergersi in un mondo di arte, storia e innovazione. Vi invito a visitarla, a lasciarvi ispirare e a riscoprire un movimento che, pur nato quasi mezzo secolo fa, continua a parlare al presente con una voce forte e chiara.