Gianni Biondillo ci porta nell’incanto delle sirene milanesi della moda

Tra una sfilata ed un’altra della moda uomo, ripercorriamo le tracce dell’omicidio del L'incanto delle Sirene di Gianni Biondillo, il suo settimo libro, giallo ovviamente….

Gianni Biondillo ci porta nell’incanto delle sirene milanesi della moda

Durante le sfilate milanesi dell’Uomo, abbiamo ripercorso le tracce de “L’incanto delle sirene”. Per chi non ha mai letto i libri di Gianni Biondillo, è uscito il suo ultimo libro, (anche in formato Ebook), di cui vi raccontiamo tra una sfilata ed un’altra .

Un incanto straordinario visto che il libro è ambientato a Milano, una città a cui manca solo il mare anche se di sirene se ne vedono passare molte, specie durante la settimana della moda. Ma io mi trovo qui per seguire le sfilate milanesi dell’Uomo, ad inizio Gennaio, proprio quando la città riprende vita dopo la pausa delle festività milanesi, con tanto fermento e tanta voglia di fare.

Alloggiamo al NOVOTEL Milano Nord Ca Granda. Inizialmente pensavo fosse fuori mano, ma i servizi di questa città rendono tutti i collegamenti semplici, rendendo ogni posizione strategica. Le giornate sono fitte d’impegni e Milano è anche questo. Milano è una città veloce: te ne accorgi dai passanti frettolosi, dalle macchine che sfrecciano in pieno centro  ed in antitesi dal cielo cupo, quasi statico.

Certo anche Milano ha delle belle giornate … e sono quelle che stiamo vivendo noi in questi giorni.

Nonostante il bel tempo non ho alcuna voglia di uscire dalla stanza. Ho avuto la fortuna di riuscire a prenotare la camera Planet 21. Questa è un’oasi, arredata secondo i canoni dell’ecosostenibilità con un arredamento che predilige i materiali vivi come il legno, e dove si percepisce l’attenzione nell’evitare gli sprechi, con luce a led energy saving. Un altra particolarità di questa stanza, non c’è la moquette… ma il sughero!

Comunque oltre la planet 21 scopro che un’altra stanza ha una sua notorietà.

Qua, la prima settimana di novembre, è stato realizzato per la prima volta  un international film festival nella camera 237 (ripreso da quella famosa di Shining) con la “fondazione cineteca Milano” (qui vicino a viale Fulvio Testi). Accadeva che, sui vari monitor della camera, in una visione aperta al pubblico, erano proiettati vari stralci del noto film diretto da Stanley Kubrick con l’interpretazione magistrale di Jack Nicholson. Il prossimo inverno vedrò di non perdermelo!

La giornata prende il via, e dopo la colazione, ci avviamo verso Via Palermo per assistere alla presentazione della collezione uomo  della stilista Stella Jean. Qui non si può non rimanere coinvolti in un’equazione multirazziale dove le forme, ed i colori dei capi, non sono altro che i vari gradi di latitudine geografica in un mix delle più disparate tradizioni per un look cocktail. Decisamente forte, forse un po’ troppo per me, rimango ubriacata dall’estrosità dei modelli programmati da stylist all’avanguardia. Riprendo il mio cammino e, non distante, arrivo all’uscita della metro Lanza. Qui da subito sono abbagliata dalle luci delle finestre di Palazzo Pontaccio. Tutto intorno vetrine illuminate, e Ferrari parcheggiate davanti ai negozi ma soprattutto al marciapiede d’accesso del portone protagonista assoluto della serata. Sappiamo bene quanto questo edificio, ex Palazzo Ferrè, abbia sempre rappresentato il lusso, interpretando a perfezione il desiderio milanese di farsi notare nella città dell’apparire.

E’ una bellissima serata, finalmente il tramonto si adagia all’orizzonte, le luci si accendono ed io, appena superato il Teatro Piccolo, con le sue luminarie, mi accingo all’ingresso dove hostess orientali elegantissime mi accolgono nel regno dell’uomo upper class. Dopo la moda etnico-chic casual di Stella Jean, entro nel regno del classica eleganza napoletana del marchio internazionale KITON. Qui la festa è decisamente posh, con look sempre molto originali dei presenti, ma dove la famiglia Paone governa con il suo proverbiale stile. Mi diverto a scattare foto ai presenti, tra un bicchiere di champagne ed un altro, mentre la mia vista è rapita, non solo dall’allestimento che accoglie le collezioni nel salone centrale, ma dalle opere di arte contemporanea che si stagliano sulle pareti del Palazzo. Torno in hotel troppo tardi e troppo ubriaca per poter lavorare e cado in un sonno profondo.

In mattinata non sono previste sfilate ma un aria cupa aleggia nell’aria. Si legge nel libro “c’è stato un omicidio, …una modella. Prendiamo il giornale in edicola. Ecco la notizia, è in prima pagina”. Così al risveglio, dopo un po’ di sana lettura del giallo di Biondillo, decido di procedere con passeggiata e pranzo sui Navigli.

E’ così caratteristica Milano nella sua zona più popolare che è nel frattempo sinonimo di divertimento e buon cibo. Ecco ci siamo: via Tortona Osteria dei Binari. Grazie ai suoi enormi camini ed una veranda affacciata su un giardino rigoglioso, qui si respira un aria che sa di moderno ed antico al tempo stesso. Nel pomeriggio in via Palestro entriamo nel clou delle sfilate.

Dieci minuti per una sfilata e poi di corsa tra Via Montenapoleone a via della Spiga per poi vivere quella che è per eccezione la Via dellUomo: via Gesù. Qui archi di luce riportano la scritta nelle varie lingue, e, passeggiando tra la quieta eleganza di Luciano Barbera e le sartorie Tindaro De Luca e Mariano Rubinacci, fino alla camiceria Barba, e chiaramente ancora Kiton, quasi dimentico un appuntamento per cena in Hotel… corro! Nonostante tutto arrivo prima del mio ospite, così mi rilasso nella hall (se andassi in camera la stanchezza prenderebbe il sopravvento!) e mi lascio ipnotizzare dai monitor interattivi con touch screen per informazioni su itinerari, prevalentemente sulla città di Milano, e dagli altri schermi che proiettano news e filmati istituzionali di nuovi hotel della catena Accor. La mia attenzione si focalizza così sull’avanguardia della tecnologia al digitale di cui è provvisto questo albergo. Vedo così tutti gli spazi dedicati ai monitor interattivi e mi rendo consapevole di quanta implementazione tecnologica ci sia in questo hotel. L’imprenditore che devo intervistare arriva finalmente, entrando nella hall con un bel passo atletico, e per fortuna velocemente passiamo al tu e ci dirigiamo al ristorante, dopo aver costeggiato  il  Giardino d’inverno. E’ tardi e la fame si fa sentire. Mi informano che il ristorante ultimamente ha cambiato il nome, divenendo “taste boutique”. Questo gli conferisce un appeal maggiore. La tipologia di ristorazione è quella che prediligo, con una particolare attenzione alla cucina locale, con molti prodotti biologici e a km zero. Mi viene confermato che rientra negli obiettivi primari di rilancio per la casa madre francese della catena.

Il terzo giorno di sfilate vola via veloce con l’ultimo momento di mondanità  all’Hangar Bicocca. Qui nella sala dei sette palazzi celesti, in un atmosfera completamente surreale, debuttano due giovani stilisti norvegesi. Gli occhi dei riflettori sono puntati su questi modelli che sfilano senza un attimo di esitazione e conturbamento visto la particolarità del palco. La giornata è lunga ma non ancora finita. Eccoci ancora in macchina, in taxi: aperitivo in Via Cenisio, all’ex edificio Atm. Purtroppo è inverno e non possiamo godere della piscina che al rooftop è il pezzo forte.

La giornata volge al suo termine, e noi, più che incantate delle sirene, siamo rapite da questa città. Ci avviciniamo al nostro hotel per essere accolte come regine e fra una coccola e l’altra, ci godiamo ancora il clima fashion e misterioso, proprio come il giallo di Biondillo che si districa tra le indagini dell’ispettore Ferraro, seguendo le orme di “passerelle da red carpet” dal filo rosso dell’omicidio perfetto.

Gianni Biondillo

Carmen Bartolone
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