VENEZIA – Vista in anteprima la mostra di Damien Hirst a Venezia, a Palazzo Grassi, Treasures from the wreck of the unbelievable, è un viaggio onirico, unico e irripetibile come la sua arte, che va vissuto e assaporato con calma. Unbelievable appunto….
Italo Calvino (1923-1985) nel libro Le città invisibili scrive: “Tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura”. Un incipit perfetto per la mostra Treasures from the Wreck of the Unbelievable. Damien Hirst, a cura di Elena Geuna (1960), inaugurata a Punta della Dogana e a Palazzo Grassi a Venezia.
Un mondo immaginifico, tra realtà della materia e finzione del racconto, che Damien Hirst (1965) mette in opera realizzando, grazie a François Pinault (1936), un suo sogno durato dieci anni di lavoro e preparazione. Con il pretesto del ritrovamento del prezioso carico della nave Unbelievable, di cui si racconta l’inabissamento più di 2000 anni fa, Hirst crea una messa in scena che lascia vagare tra diversissimi livelli di lettura.
L’ambiguità tra falso e vero è scenografata, attraverso un’incredibile quantità iconografica, con opere di altissima maestria realizzativa e con anche il supporto di filmati e gigantografie che contestualizzano il racconto.
Questa di Damien Hirst è una mostra che, giocata sull’ambiguità visiva e percettiva, mescolando materiali, forme, dimensioni e cambi di scala, non può lasciare indifferenti e invita il pubblico a costruire un proprio personale percorso. La testimonianza di come l’arte abbia ancora la capacità di sorprendere, pur con il supporto di uno storytelling che tanto appartiene al contemporaneo.
Se volete qualche info su Damien Hirst prima di andare a vedere la mostra di Venezia, questo è il suo sito ufficiale.
INFO: Treasures from the wreck of the unbelievable.
Damien Hirst
a cura di Elena Geuna
09/04/2017 – 03/12/2017
Già prima della laurea in architettura, mi sono occupato del progetto dei prodotti fino a farlo diventare una professione. Poi con gli anni ho iniziato ad insegnare la progettazione tridimensionale – anche in giro per il mondo – ed ora è questa la mia attività principale. Sono fortunato; all’Accademia di Belle Arti di Venezia tengo il corso di Design e questo mi permette di sviluppare assieme agli studenti i progetti che realmente mi interessano. Negli ultimi anni ho conseguito un diploma in oreficeria e un Phd in design. Da molti anni collaboro con diverse riviste occupandomi di allestimento e di design.
Ho visto un servizio su TG2 su questa mostra un paio di giorni fa, quindi un mese dopo l’articolo di Roberto. Questo testimonia che non solo siamo sull’attualità, ma la cultura è per noi sempre in testa sopra ogni cosa.
Ad ogni modo vedere le foto in questo testo, ed il video del servizio televisivo, sono certa che non riescano comunque a farci vivere totalmente la bellezza di questa esposizione. Credo che l’atmosfera del luogo, la ricostruzione del sogno attraverso la mostra Treasures from the Wreck of the Unbelievable di Damien Hirst sia davvero un viaggio negli abissi di Morfeo. Grazie Roberto di avercela segnalata.
Ho visto un servizio su TG2 su questa mostra un paio di giorni fa, quindi un mese dopo l’articolo di Roberto. Questo testimonia che non solo siamo sull’attualità, ma la cultura è per noi sempre in testa sopra ogni cosa.
Ad ogni modo vedere le foto in questo testo, ed il video del servizio televisivo, sono certa che non riescano comunque a farci vivere totalmente la bellezza di questa esposizione. Credo che l’atmosfera del luogo, la ricostruzione del sogno attraverso la mostra Treasures from the Wreck of the Unbelievable di Damien Hirst sia davvero un viaggio negli abissi di Morfeo. Grazie Roberto di avercela segnalata.