Chronorama: il XX secolo attraverso la fotografia

Chronorama: il XX secolo attraverso la fotografia

VENEZIA – Chronorama, eccezionale esposizione a Palazzo Grassi nella città lagunare. Mostra attiva fino all’8 gennaio 2024.

Chronorama: partiamo dal catalogo, che è un capolavoro. Pubblicato dall’editore veneziano Marsilio che, anche se non ha un prezzo economico, è di una qualità totale. Una qualità difficilmente rintracciabile in altri libri dedicati alla fotografia. E proprio il catalogo documenta in modo ineccepibile sette decenni, dal 1910 al 1980. Lo fa attraverso i capolavori della fotografia mondiale come un vero e proprio viaggio nel tempo. Infatti Jules Verne sarebbe diventato matto di fronte a questa mostra.
Chronorama Venezia

La mostra

Citiamo solo alcuni artisti (ben 185 esposti): Adolf de Meyer, Margareth Bourke-White, Edward Steichen, George Oyningen-Huene, Horst P. Horst, Lee Miller, Diane Arbus, Irwing Penn, Cecil Beaton e Helmut Newton. Per non parlare poi degli altri bravissimi fotografi, per la maggior parte sconosciuti, che in questa mostra si possono ammirare. La particolarità di questa esposizione è data dal fatto che sono stati aperti gli archivi di Condé Nast in parte acquisiti dalla Pinault Collection nel 2021. Ricordiamo che Condé Nast è uno dei più grandi gruppi editoriali internazionali e riunisce oggi 25 testate, tra cui le storiche Vogue, Vanity Fair, House & Garden, Mademoiselle e The NewYorker.
Bailey, Mick Jagger
Ne esce una gigantesca retrospettiva ma anche una riflessione che prende corpo man mano che ci si addentra nelle sale piene di immagini, relativamente a un mondo occidentale che non ha solo registrato la potenza delle immagini ma ne ha anche creato il linguaggio.
Beaton, Anna Magnani
Il Signor François Pinault, genio dell’imprenditoria e contemporaneamente mecenate a livello internazionale, ha fatto di Venezia la sede espositiva dei suoi migliori progetti, sia Punta della Dogana, sia Palazzo Grassi. La sua lungimiranza ha permesso di tenere aperta questa mostra fino a gennaio dell’anno prossimo. Questo per favorire il più possibile l’affluenza del pubblico, senza essere strozzato dai tradizionali tre mesi di “apertura mostra”.
Ciò considerando le 407 opere esposte e realizzate tra il 1910 e il 1979. Le decadi creano un ordine non solo cronologico, formalmente necessario, ma anche di ambientazione storica, sociale e culturale facendo risaltare aspetti della vita quotidiana, sogni e drammi di tutto il XX secolo.
Federico Grilli

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