Gubbio: dove il passato si mescola al presente

Gubbio: dove il passato si mescola al presente

GUBBIO – Esistono città in cui appena vi si mette piede sembrano voler abbracciare il viaggiatore, accogliendolo con la loro atmosfera sorridente per invitarlo a entrare, girovagare tra le loro strade e fargli desiderare di restare più a lungo di quanto previsto; una di queste città così particolari è Gubbio, situata nel nord dell’Umbria a un passo dal confine con le Marche, crocevia di culture nel passato che però ha saputo mantenere nel tempo una sua forte identità.

Non appena si entra nella grande piazza principale di Gubbio, accanto alla Chiesa di San Francesco, costruita nel XIII secolo, si ha la forte percezione di trovarsi in un luogo mistico, quasi magico per quel suo essere collocata proprio ai piedi del Monte Ingino, con quella parete boschiva alle sue spalle che la protegge ma al tempo stesso esalta la bellezza delle case che mantengono intatta la struttura originaria medioevale, così come le strade, lastricate con larghe pietre su cui è molto facile camminare senza scivolare.

Gubbio

Di fronte all’imponente luogo sacro si trova la Loggia dei Tiratori, così denominata perché i lavoratori di lana usavano il secondo piano per tirare il tessuto allungandolo e dandogli la misura desiderata; il primo piano anticamente era un ospedale con annessa la bellissima Chiesa di Santa Maria dei Laici, recentemente restaurata e sede di incredibili affreschi.

A lato della Loggia si trova via della Repubblica, strada principale che entra letteralmente nel vivo della cittadina, ai suoi lati negozietti di souvenir, botteghe alimentari piene di prelibatezze umbre: dai tartufi ai salumi, ristoranti tipici e bar in cui fermarsi per una breve sosta prima di affrontare la salita che conduce al centro nevralgico di Gubbio.

A dominare infatti l’intera città è il Palazzo dei Consoli, un maestoso edificio in stile Gotico fatto costruire per dare al governo dell’epoca una sede che ne testimoniasse la grandezza e la potenza conquistata dalla città dopo secoli di lotte contro le province limitrofe.

Palazzo dei Consoli

Il palazzo ospita attualmente il Museo Civico, suddiviso in Pinacoteca, Sezione ceramiche, Collezione archeologica, Collezione orientale e Collezione risorgimento; nei locali dell’ex cappella sono custodite le preziose Tavole eugubine.

Le tavole, che sembrano avere un metro poetico simile al saturnio che si incontra nella prima poesia latina, sono l’unica consistente fonte per lo studio del popolo umbro e della sua lingua, oltre che per le sue pratiche religiose, poiché, se si escludono breve iscrizioni epigrafiche, sono anche gli unici testi esistenti.

Uscendo sulla Piazza Grande si continua a salire fino ad arrivare al bellissimo Palazzo Ducale, in stile rinascimentale, fatto costruire da Federico da Montefeltro, Duca di Urbino, come residenza estiva. Il palazzo sorge sulla precedente costruzione medioevale di cui sono visitabili i sotterranei con l’antico forno, la lavanderia e il complesso sistema di condotti che fornivano acqua all’intera città.

Il piano terra e il primo piano sono una meraviglia architettonica e stilistica: nelle grandi sale sembra di vedere dietro l’angolo dame in abito d’epoca; nel salone dei ricevimenti è facile immaginare le feste da ballo che venivano organizzate.

Gubbio

In una piccola sala del piano terra si trova la perfetta riproduzione dello studiolo del Duca Federico; l’originale, a cui è identica, dopo vari passaggi è stato acquistato nel 1939 dal Metropolitan Museum di New York.

Nelle altre sale interne, corredate ancora di alcuni originari arredi, è esposta una consistente raccolta di opere pittoriche che illustrano le principali fasi evolutive della pittura eugubina tra XIII e XVIII secolo.

Al primo piano merita sicuramente una visita una sezione dedicata alla opere vincitrici della Biennale d’Arte Contemporanea di Gubbio, tra cui lavori di Leoncillo, Pomodoro e Castellani. Assolutamente da visitare anche i giardini pensili che dominano la città sottostante.

Di fronte al Palazzo si trova il Duomo, attualmente non visitabile all’interno; costruito intorno al 1200, si può solo ammirare la facciata molto semplice. Scendendo possiamo dare un’occhiata alla Grande Botte, risalente al Cinquecento, e, probabilmente unica al mondo nel contenere 20124 litri di vino – ne esistono di molto grandi ma sono state tutte costruite in epoche successive.

Immancabile la visita alla Basilica di Sant’Ubaldo, in cima al monte a sovrastare l’intera città che regala un panorama mozzafiato, e a cui si accede con una comoda funivia appena al di fuori dalle mura, sulla zona est.

Camminare per le salite e le discese di Gubbio è faticoso ma è anche l’unico modo per respirarne l’atmosfera magica, serena, a ritmo lento, diventa quasi un’esperienza nell’esperienza perché si scorgono scorci e vicoli che sono al di fuori delle strade principali affollate dei turisti impegnati nella visita dei musei e delle chiese; per i più pigri, invece, ci sono ascensori che conducono ai tre livelli – parte bassa e parte alta di Palazzo dei Consoli, via Ducale e Duomo – oppure il trenino turistico.

Facciata Hotel Porta MarmoreaVisitare un luogo significa anche relazionarsi con la gente e gli umbri, si sa, sono un popolo discreto ma caldo, alla mano, che dà al viaggiatore la sensazione di sentirsi a casa, subito accolto a braccia aperte come un ospite desiderato e atteso a lungo. Ed è così che ci si sente al nuovissimo Hotel Porta Marmorea

Un albergo completamente rimodernato, nato dalle ceneri di una precedente struttura turistica ormai abbandonata che Cecilia e Valerio hanno deciso di portare a nuova vita grazie all’intervento artistico di un bravissimo artista locale, Alessandro Campanella.

Suoi gli affreschi su tutte le pareti, compreso quello dopo la prima rampa di scale con l’immagine di Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio; sue tutte le altre decorazioni e opere pittoriche che danno un tocco originale alla struttura. Ogni camera porta il nome di una via regalando all’ospite la sensazione di sentirsi in una piccola città nella città.la-cresceria

Le camere sono ampie e molto silenziose, nonostante l’hotel si trovi in una via principale a cinque minuti a piedi dalla chiesa di San Francesco. Cecilia e Ilaria, sempre presenti, sono disponibili e pronte a rendere il soggiorno presso il Porta Marmorea una bellissima esperienza, e il fatto che venga spontaneo chiamarle per nome la dice lunga sulla loro capacità di far sentire l’ospite a casa.

In un luogo come Gubbio, camminare è un imperativo irrinunciabile, mangiare lo è altrettanto. La scelta è ampia ma il mio consiglio è di provare La Cresceria, dove si possono gustare taglieri di affettati e formaggi, il brustengo e la crescia: focaccia tipica delle Marche e dell’Umbria di origine bizantina, viene farcita con salumi e verdure; insomma è il posto giusto per lo slow food tipico e anche economico.

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Tra i ristoranti non si può non citare il Federico da Montefeltro, che offre un’ampia offerta di piatti tipici della cucina eugubina – dal tartufo all’agnello, dagli spiedini ai bocconcini di vitello ai funghi – cucinati nel pieno rispetto della tradizione e a prezzi assolutamente abbordabili; il giardino esterno è quello visto in molte scene della fiction Don Matteo.

 

 

 

HOTEL PORTA MARMOREA
via Mazzantini 12, Gubbio Tel.: 075-9222680 – Cell.: 338-8893379
Email: info@hotelportamarmorea.it

LA CRESCERIA
via Cavour 35, Gubbio – Cell.: 334-1178881

Sito web: www.lacresceria.net

FEDERICO DA MONTEFELTRO
via della Repubblica 35, Gubbio – Tel.: 075-9273949

Sito web: www.federicodamontefeltro.it

Gubbio

Marta Lock

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