Scoprendo Pisa: da una mostra multimediale ai musei in città

Scoprendo Pisa: da una mostra multimediale ai musei in città

PISA – Fino al 26 maggio 2019 gli Arsenali Repubblicani ospiteranno la mostra digitale Bosch, Brueghel, Arcimboldo: per la prima volta in Italia uno spettacolo multimediale dedicato a grandi artisti del Cinquecento.

Le festività natalizie stanno per arrivare, perché non regalarsi un weekend o alcuni giorni di pausa per visitare una città d’arte in Italia? E magari con l’occasione andare a visitare anche una mostra particolare presente in città; una di queste città potrebbe essere proprio Pisa.

La mostra digitale Bosch, Brueghel, Arcimboldo agli Arsenali di Pisa, attraverso una combinazione di proiezioni, immagini, musiche e tecnologia, promette di regalare al pubblico una completa immersione nelle opere e nelle atmosfere, magiche e sognanti, dei tre grandi artisti: dallo stile fiammingo  delle  opere  di  Bosch e della dinastia Brueghel fino all’arte burlesca e metaforica di Arcimboldo.

Pisa

Alchimia, religione e astrologia; vanità, tentazioni e vizi: sono questi i temi raffigurati da Bosch, Brueghel e Arcimboldo con il loro caratteristico e acuto senso del dettaglio.

Il visitatore è immerso a 360 gradi, con 54 videoproiettori per 30 minuti di spettacolo ed oltre 2.000 immagini: le superfici,  le  vetrate  e  il  piano  pavimentale  dell’antico  complesso  trecentesco si trasformano in tela per immagini  e  suggestive  scenografie  che  si  sviluppano  in  tre  momenti  principali tra molteplici scene e personaggi.

Opere difficilmente fruibili,  perché  inamovibili, che diventeranno in quest’occasione veri  e  propri mondi  incantati  dei  quali  poter  varcare  la  soglia.

Non solo proiezioni ma una vera e propria regia, sapientemente costruita da Gianfranco  Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano  Siccardi, con una colonna sonora curata da Luca Longobardi, le cui musiche spaziano dai Carmina Burana di Carl Orff a Le quattro  stagioni di Vivaldi fino alla versione tributo del 2012 di Stairwa to Heaven dei Led Zeppelin.

PisaLa prima parte  dello  spettacolo  che  è  dedicata al mondo idealizzato da Bosch, con i suoi personaggi mistici e  grotteschi, allegorie di luoghi  demoniaci fatti di tentazioni e visioni armoniose di una realtà precedente al peccato  originale.

Va poi in  scena la dinastia dei  Brueghel in cui domina la rappresentazione della  vita quotidiana e del paesaggio fiammingo con le sue feste, le  danze e i banchetti: il pubblico si vede così proiettato in quei momenti.

Paesaggi, villaggi, piazze e interni fino alle nature morte che si ricompongono in ritratti antropomorfi sotto l’abile pennello di Arcimboldo.

Nell’epilogo del percorso si  torna  all’iniziale Giardino delle  delizie, nella sua versione contemporanea: fuori  dal  tempo e dallo spazio,  il pubblico ha la possibilità di muoversi in un giardino incantato  popolato  da  creature  straordinarie.

Trenitalia offre ai viaggiatori che scelgono di raggiungere Pisa in treno, uno speciale biglietto 2×1,  con cui  potranno  accedere all’esposizione dal lunedì al venerdì,  presentando in cassa il biglietto.

Pisa – Bosch, Brueghel, Arcimboldo

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Una visita a Pisa, seppur veloce, non può escludere una sosta in Piazza del Duomo, quella che Gabriele d’Annunzio rinominò come Piazza dei Miracoli, con cui sintetizzò lo stupore e la meraviglia di tutti coloro che vi accedevano attraversando il varco della cinta muraria.

Il complesso di Torre-Duomo-Battistero oggi, infatti, sorge apparentemente isolato, ai margini nord-occidentali dell’abitato urbano ma, in origine, si trovava nel pieno centro cittadino. Pisa, resa celebre in tutto il mondo per la presenza della Torre pendente, nasconde veri e propri tesori artistici.

Il Duomo che domina la piazza mostra la caratteristica bicromia bianco-nero e un massiccio impiego di materiali di epoca romana che, insieme ad elementi radicati nella cultura mediterranea, presentano la Cattedrale come monumento alla grandezza di Pisa: la città, nel pieno delle sue vittorie marittime, volle rivendicare il ruolo di “nuova Roma”.

Pisa

Chiamata Torre pendente, in realtà non ha mai avuto una funzione difensiva: è, infatti, parte integrante di quel complesso religioso che fu Piazza del Duomo di cui la “Torre” era il suo campanile, dall’insolita rotondità. A poca distanza dalla sua fondazione, la struttura ha subito dei gravi problemi statici, risolti con il consolidamento iniziato il secolo scorso, che l’hanno resa celebre in tutto il mondo.

Completano la piazza lo Spedale Nuovo che oggi ospita lo splendido Museo delle Sinopie, che merita sicuramente una visita. Con il termine sinopie intendiamo la prima fase di realizzazione dell’affresco, quel disegno tracciato sul primo strato di intonaco tramite un pigmento rosso, la terra di Sinòpe, mescolato ad acqua. Qui sono conservate le sinopie delle vaste composizioni pittoriche eseguite ad affresco sulle pareti del Camposanto, lo straordinario chiostro quadrangolare che chiude Piazza dei Miracoli.

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Una collezione, dunque, unica nel suo genere, che mostra opere d’arte destinate a rimanere celate sotto l’opera compiuta e che a Pisa vennero alla luce in seguito all’incendio che divampò nel Camposanto sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Seguì il distacco degli affreschi dall’intonaco per poterne recuperare le porzioni risparmiate dall’incendio e iniziare il loro restauro. Lo ‘strappo’ della pellicola pittorica permise di scoprire le sinopie sottostanti, nascoste dell’affresco che, sempre tramite lo ‘strappo’, vennero asportate dalle pareti del Camposanto e musealizzate.

Di fronte alla Cattedrale il Battistero, fondato nelle sue linee essenziali su progetto dell’architetto Diotisalvi, di cui rimane la firma su un pilastro dell’architettura (1152 al 1180). L’architettura esterna verrà rinnovata con Nicola Pisano e suo figlio Giovanni; Nicola è anche autore del Pulpito (1260) e a lui si devono i busti che coronano gli archetti del loggiato esterno, arricchito anche dalle figure scolpite da Giovanni.

D’obbligo l’ingresso nel Battistero e in Duomo ma vi consigliamo di risparmiare un po’ tempo per poter visitare lo splendido Museo di S. Matteo, situato sul Lungarno. Ha sede nell’antico monastero benedettino femminile di San Matteo e ospita al suo interno una ricca collezione di capolavori: dalle opere scultoree e pittoriche che spaziano dall’XI secolo al Quattrocento con opere del Cinque e Seicento fino ai codici miniati, dalle ceramiche alle raccolte di numismatica.

Giulia Chellini

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