MONDO – Sono venuta a conoscenza di una filosofia di viaggio orientata verso un turismo contrapposto a quello di massa, al consumismo, alla rapidità e alla caccia al mainstream. Ecco di cosa si tratta.
É possibile rallentare in un mondo in costante crescente velocità? Che il tempo vola lo sappiamo bene, giornate sempre troppo corte per chi vuole concedersi il lusso della pausa, il caffè solo se al volo, il pranzo è sempre un boccone e fare un giro è ormai solo un salto. Alla rincorsa – più che alla ricerca – di tutto ciò che ottimizza i tempi, accorcia la durata, stringe i minuti e saluta il “chi va piano va sano e va lontano”, il vero vincitore è il velocista. L’estate sta arrivando e con essa il viaggio, parentesi sospesa tra i doveri e la frenesia è occasione di tirare i freni ed un sospiro. Sono venuta a conoscenza di una filosofia di viaggio orientata verso un turismo contrapposto a quello di massa, al consumismo, alla rapidità e alla caccia al mainstream: lo slow tourism.
Dimenticandosi negozi di calamite e cartoline da esibire questo modo di concepire il viaggio volge l’attenzione all’esperienza soggettiva di vivere un luogo nella sua unicità. All’automobile si preferisce la bicicletta, al treno il cavallo, alla moto le gambe in spalla per poter cogliere un dettaglio ed un fiore in più. Necessario tanto spirito di avventura viaggiando lentamente è la nostra indole ad adattarsi alla natura – non questa a noi- per poter scoprire che cosa regala, interagirci, ma senza obbligarla. Vietati i luoghi comuni ci si rivolge a zone meno commerciali, guida la tranquillità, meta i particolari.
SLOW TOURISM: L’ITINERARIO
In Italia è possibile mettersi in cammino in ogni dove ed in ogni momento, passi lunghi e ben distesi verso qualsiasi destinazione.
Che sia il Trentino con le sue cime ed il naso sempre in su, per una volta accantonando posate argento e lenzuola ricamate da 5 stelle, provando a dormire in una baita tra animali, pini e in cielo molte più di 5 scintille.
Se, raccontandovi dello slow tourism, vi ho convinto ad armarvi di curiosità e scarpe comode le regioni sono finalmente aperte, che il nostro viaggio abbia inizio. Partenza in Calabria al gigantesco parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro, smarrimento assicurato, meraviglia anche. Salendo a Lecce, in Puglia, spiaggia bianca e un’aria straniera le Maldive del Salento sanno di sale e Paradiso.
Il Sentiero dei Limoni in Costiera Amalfitana, gialli anche i campi di girasoli in Abruzzo, ancora un po’ più su fino a Parco delle Cascine in Toscana. Arrivati a nord su due ruote si costeggia il lago di Garda sulla pista sospesa più bella d’Europa, per chi è rimasto a piedi suggerisco il Parco Regionale del Beigua in Liguria, la focaccia va mangiata, verrà tutta quanta smaltita. In fuga da una prospettiva stressante di ritmi serrati e costretta rapidità ricercheremo la lentezza e, da ultimi, saremo primi.
Per la prossima destinazione lascio a voi la scelta, vietata la frenesia, promossa l’emozione, le mie parole finiscono qui, che cominci l’avventura.
Testo di Sara Garlaschelli
Foto in homepage Marianne Bargiotti
Crediti foto in homepage: Pixabay
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