L’Abbazia di Pomposa, ideale per trascorrere un week end primaverile, cattura i visitatori con il suo fascino

L’Abbazia di Pomposa, ideale per trascorrere un week end primaverile, cattura i visitatori con il suo fascino

CODIGORO (FE) – Dove trascorrere un week end primaverile all’insegna dello slow tourism? L’Abbazia di Pomposa a Codigoro (in provincia di Ferrara, Emilia Romagna) appare improvvisa al visitatore con il suo svettante campanile nella verde pianura e dischiude inaspettati tesori di arte e di storia. Anche il grande parco circostante ben si presta per un pic-nic in compagnia o per una passeggiata rilassante.

L’Abbazia di Pomposa è un Santuario meraviglioso, ideale da visitare in un ponte primaverile, come quello del 25 aprile. L’Abbazia è visitabile all’esterno e all’interno e in prossimità si trova anche il Museo Pomponiano. E’ inoltre circondata da un grande parco, dove la gente passeggia, si stende a prendere il sole o fa un pic-nic in compagnia. E’ la meta perfetta per fare dello slow tourism.

gli animali di legno di Enrico Menegatti
Alcuni animali di legno scolpiti da Enrico Menegatti al parco dell’Abbazia. Foto: Marta Cardini

L’origine dell’Abbazia risale ai secoli VI-VII, quando sorse un insediamento benedettino su quella che era l’Insula Pomposia, un’isola boscosa circondata da due rami del fiume e protetta dal mare. Dopo il Mille cominciò la stagione di maggior splendore e divenne centro monastico fiorente votato ad una vita di preghiera e lavoro, la cui fortuna si legò alla figura dell’abate San Guido.

Il monastero pomposiano accolse illustri personaggi del tempo, tra i quali è da ricordare Guido d’Arezzo, il monaco inventore della scrittura musicale basata sul sistema delle sette note. Chi ama l’arte antica non deve perdere l’occasione di ammirare nella basilica di Santa Maria uno dei cicli di affreschi più preziosi di tutta la provincia di ispirazione giottesca e il bellissimo pavimento a mosaico con intarsi di preziosi marmi collocati tra il VI e XII secolo.

campanile abbazia di pomposa
Il campanile dell’Abbazia di Pomposa visto da sotto. Foto: Marta Cardini

A lato della Chiesa si eleva il campanile, alto 48 metri, eretto nel 1063 dall’architetto Deusdedit che volle essere ricordato sulla parete occidentale. E’ diviso in nove moduli, ciascuno dei quali, dal basso verso l’alto, presenta finestre sempre più larghe e numerose che conferiscono all’edificio una particolare leggerezza e uno slancio verso l’alto sottolineato dall’alta copertura a cuspide. Il paramento in mattoni rossi e gialli conserva rarissimi inserti di bacini ceramici provenienti da vari paesi mediterranei.

Mentre il Museo Pomposiano si trova in quello che era il dormitorio del monastero, sopra il Capitolo. Al suo interno sono esposti pezzi provenienti dai lavori di restauro e di scavo: iscrizioni, marmi, rari stucchi, pertinenti ai primitivi arredi della chiesa, maioliche e reperti archeologici di vario tipo, oltre ad affreschi staccati. Questi ritrovamenti hanno portato un significativo contributo alla conoscenza delle varie fasi costruttive della Chiesa, nata con impianto di tipo basilicale su modello ravennate nei secoli VII-VIII.

omino di legno
L’omino di legno con l’uovo di Pasqua scolpito da Enrico Menegatti al parco dell’Abbazia. Foto: Marta Cardini

Infine la Chiesa abbaziale, preceduta da un portico riccamente decorato in cotto e marmo, è sorta tra l’VIII e il IX secolo ed ha l’aspetto di una basilica di tipo tardo-ravennate. L’interno è diviso in tre navate da due file di colonne di stile ravennate-bizantino, sormontate da elaborati capitelli. Di grandissimo pregio è il pavimento ricoperto da mosaici di differenti epoche e stili.

Il grande parco esterno è arricchito dalle statue di legno raffiguranti vari animali dell’artista Enrico Menegatti, di cui vi abbiamo già parlato. E’ l’artista che raccoglie i legni che escono dal mare e ne fa delle sculture originali, nella zona fra Codigoro e il Lido di Volano. Al parco dell’Abbazia di trovano le statue in legno di un leone, un cavallo, una serie di cervi, alcuni animali danteschi, vari tipi di uccelli e anche un omino che tiene in mano un uovo di Pasqua!

Vale la pena di visitare questo luogo incantevole che dona pace e serenità d’animo, oltre a dare una bella carica di energia per il fascino che trasmette.

Segnatevi questo itinerario magari per questo imminente long weekend del 25 Aprile o per i prossimi a venire!

leone di legno di enrico menegatti
Il leone di legno scolpito da Enrico Menegatti al parco dell’Abbazia. foto: Marta Cardini
Marta Cardini

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