Cartoni Morti, intervista ad Andrea Lorenzon: “La satira? Una conseguenza naturale di ciò che viviamo. Vorrei fare un film e su Salvini…”

Cartoni Morti, intervista ad Andrea Lorenzon: “La satira? Una conseguenza naturale di ciò che viviamo. Vorrei fare un film e su Salvini…”

ITALIA – Ha preso in giro Salvini, Celentano, Alessandro Borghese e Dragon Ball. Ogni suo video fa il botto su Facebook, Instagram e YouTube generando milioni di visualizzazioni e a breve potrebbe addirittura passare dietro la macchina da presa per un film. Di chi stiamo parlando? Di Andrea Lorenzon, il creatore di Cartoni Morti, un progetto geniale all’insegna della satira, del disegno e della creatività. 

“La satira non l’ho cercata, è venuta naturale parlando della società in cui viviamo”. A parlare è Andrea Lorenzon, creatore del fenomeno Cartoni Morti, un canale da 1,15 milioni di iscritti (numeri incredibili anche su Facebook e Instagram) capace di generare milioni di visualizzazioni per ogni video in poche ore. Se non lo conoscete, cosa molto difficile, dategli un’occhiata, è un vero spasso. Cartoni Morti è un mix di genialità, creatività, satira e simpatia ed è uno strumento che Andrea Lorenzon utilizza per disegnare e ridicolizzare i personaggi pubblici, le contraddizioni del nostro tempo, i luoghi comuni e in generale la società in cui viviamo. E il risultato in termini di successo e divertimento è a dir poco incredibile.

 

 

Ma basta con le presentazioni ora è il tempo di conoscere Andrea Lorenzon e di sapere tutto quello che gli passa per la testa! Ecco la nostra intervista con lui!

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Ciao Andrea è un grande onore averti con noi. Come definiresti il tuo canale a qualcuno (sempre che ci sia) che non ti conosce? E perché hai scelto il nome di Cartoni Morti?

Il mio è un canale youtube di cartoni animati ITALIANI, fatti da un ITALIANO che parlano di cose ITALIANE (cit.). Non è scontato dirlo perché i cartoni animati che si vedono in giro, anche se italiani, raramente parlano di situazioni italiane (e quando lo fanno, magari non sono neanche fatti in Italia cof cof Adrian cof cof). Penso che questa sia la caratteristica più distintiva dei miei cartoni. Poi tratto gli argomenti in tanti modi, vado dalla satira alla presa in giro più disimpegnata dei programmi televisivi. Si chiama Cartoni morti perché non sono i soliti cartoni “animati” italiani che vediamo su Rai2.

Ci racconti il tuo percorso professionale prima di arrivare al progetto Cartoni Morti? Ti aspettavi questo successo?

Dopo il liceo scientifico, per mantenere la mia passione su youtube, ho trovato lavoro in uno studio grafico di provincia. Dopo 4 anni sono uscito di testa e ho provato a frequentare un’accademia teatrale per staccare con tutto. In accademia ho appreso molte cose e ho spinto per fare l’attore-autore di professione, per esibirmi con una compagnia in giro per l’italia. Dopo 5 anni di accademia realizzai che nell’ambiente non c’era nessuno con la mia stessa esigenza e piuttosto che ripiegare sull’insegnamento decisi di riprovare con Youtube ma con un progetto più chiaro in testa, quello di Cartoni morti. Sì, mi aspettavo un successo simile, magari più lentamente, ma ho dedicato tutte le mie energie per poterlo fare come mestiere.

Inquadrature da professionista assoluto, utilizzo degli zoom magistrale che rende i tuoi personaggi espressivi come se fossero veri e un lavoro di regia perfetto. Ma anche, o soprattutto, tanta satira. Quanto conta questo aspetto nei tuoi video?

La regia l’ho appresa in accademia, guardando gli spettacoli e studiandone il ritmo e la funzionalità. Se qualcosa rallenta o manca di energia, dopo molte repliche, impari a capirlo. Mi piace avere la libertà di parlare di tutto e di prendere in giro tutto. Nessuno ha da ridire se prendo in giro un cartone animato, mentre se scherzo su un partito politico sembra che tutto cambi. In realtà per me è la stessa cosa e non intendo evitare alcuni argomenti perché a qualcuno potrebbe infastidire. Dò chiaramente il mio punto di vista, ma non sono legato a nessuno schieramento od opinione. Chi non lo capisce non lo voglio tra il mio pubblico (e per fortuna lo capiscono in tanti). La satira quindi non l’ho cercata, è venuta naturale parlando della società in cui viviamo.

Nel video Dragon Ball Iper Ultra sei riuscito a coinvolgere anche gli storici doppiatori della serie. Ci racconti qualche aneddoto su questo?

Andando per fiere ho avuto modo di conoscere di persona alcuni doppiatori dei cartoni che vedevo da ragazzino. Per me è stato davvero bello, soprattutto perché sono stati tutti molto entusiasti di collaborare per questa personale versione di Dragon Ball.

Alessandro Borghese si è divertito condividendo un video in cui lo imitavi, Gerry Scotti ti ha addirittura menzionato in un programma. Secondo te come avrà reagito Matteo Salvini alla tua parodia?

Mi piace pensare che Salvini, vedendo il mio video, si sia sentito in difficoltà nel replicare, perché ho voluto evitare appositamente tutte le accuse di razzismo e xenofobia che tanto hanno fatto la sua forza. Attaccando il populismo c’è poco dire, se non “divertente ma non è così”, il che sarebbe stato politicamente debole da dire e ne avrei giovato più io in pubblicità. Ha scelto il silenzio, magari anche perché non gli è interessato più di tanto.

Domanda difficile. Qual è il tuo video migliore in assoluto?

Io che imito Celentano (canale di Andrea Lorenzon)

 C’è un altro personaggio famoso che vorresti inserire in un tuo prossimo video?

No, non faccio i video in base ai personaggi famosi, scelgo l’argomento che potrebbe essere di interesse pubblico di volta in volta.

Ho letto in una tua recente intervista che tra i progetti futuri c’è anche quello di fare un film tutto tuo. Allora, il film si farà?

Al momento sto provando a creare un team (per davvero), con persone che mi diano una mano nella creazione dei cartoni. Una volta che avrò trovato degli sceneggiatori con cui lavorare in sintonia, spero di riuscire a scrivere un bel film. Non intendo fare un film per forza solo perché ho la possibilità di farlo, o mi viene una bella idea o faccio a meno.

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Paolo Riggio

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