Accadde Oggi: 58 anni di Licenza di Uccidere: tanti auguri 007

Accadde Oggi: 58 anni di Licenza di Uccidere: tanti auguri 007

MONDO – Il 5 ottobre del 1962 usciva nelle sale Licenza di Uccidere (Dr.No titolo originale), il primo capitolo dedicato al mitico 007, tratto dai romanzi dell’ex agente dei servizi segreti britannici Ian Fleming. A quasi 60 anni dalla nascita, Bond non invecchia e si conferma il protagonista di una saga più longevo di sempre (il 25’ capitolo di 007 con Daniel Craig uscirà nel 2021).

“Ho 60 anni, non ce la faccio più a fare scene d’azione e poi questo agente segreto mi si attaccherebbe addosso e non riuscirei più a staccarmene. Insomma, prendete qualche ragazzo a fare 007”. Albert Broccoli è sconsolato. Ha appena incassato il rifiuto di Cary Grant per vestire i panni di James Bond nel primo film della saga, Licenza di Uccidere, che usciva nelle sale il 5 ottobre del 1962, esattamente 58 anni fa. Broccoli però sulla trasposizione cinematografica dei romanzi di Ian Fleming ci punta davvero, così come ci punta il regista designato, Terence Young.

58 ANNI DI LICENZA DI UCCIDERE: IL PROVINO

 Il casting continua. I due provano a convincere Patrick McGoohan ma niente. Tentano anche con David Niven e James Mason, ma nulla. Due di picche. Non resta che puntare su un emergente. Ma chi? Ad Albert Broccoli viene un’idea. Organizzare un concorso ufficiale per il film. A partecipare sono in molti, quasi tutti giovani (c’era anche Roger Moore che fu scartato). Tra i candidati, il favorito della produzione è Peter Anthony, modello,  che vince il concorso ma appena inizia a recitare fa venire i capelli bianchi a Broccoli: “Non possiamo prendere lui, è un cane! Basta, scelgo io, chiama lo scozzese e facciamolo recitare”. Lo scozzese in questione si chiama Sean Connery, ha 32 anni e ha appena ottenuto il terzo posto al concorso di Mr Universo. Connery ha uno sguardo diverso, profondissimo, è gentile, ironico, bello da morire e guarda un po’, sa anche recitare. Il produttore ha deciso, avrà lui la Licenza di Uccidere, sarà James Bond. E lo sarà per tutta la vita.

SEAN CONNERY DA MISTER UNIVERSO A GENTLEMAN IN PIENO STILE BRITISH

“Connery allora! È ufficiale” Esclama Albert Broccoli a Terence Young. Il regista da l’ok ma si accorge che manca ancora qualcosa. “Lo scozzese è troppo muscoloso, lo voglio più realistico, ci penso io”. Leggenda narra che Terence Young sottopose Connery ad una dieta per perdere un po’ di muscoli, ma soprattutto  lo fece diventare un vero gentleman: “Avevamo 6 mesi di tempo per girare il film – raccontò in un’intervista – volevo che Sean migliorasse nel savoir fair e nello stile”. Insomma, altro che allenamenti alla Christian Bale. Per prepararsi al film, per vestire i panni di Bond, Sean Connery dovette diventare Bond. Young lo accompagnò per mesi agli eventi mondani britannici, lo presentò al sarto più illustre di Saville Road e riuscì a modificargli l’accento scozzese. Dopo 6 mesi Sean era pronto.

IL MIO NOME E’ BOND, JAMES BOND

5 ottobre 1962. È l’inizio di un’era. Anzi, l’inizio di una leggenda, una leggenda che va avanti a Vodka Martini, agitati non mescolati, una leggenda a bordo di un Aston Martin e con una serie di ultramoderni e meravigliosi gadget con cui detronizza qualsiasi cattivone in circolazione. E poi le donne, tante, troppe, infinite.

Bond. James Bond. Un biglietto da visita presentato per la prima volta 58 anni fa in Licenza di Uccidere che si trasforma negli anni in un’espressione comune. È Bond, James Bond quando conquista la bond girl per eccellenza, Ursula Andress (si dice scelta da Broccoli senza neanche sentirla parlare), che in Licenza di Uccidere ci ha regalato l’uscita dall’acqua più sexy della storia, con quel costume a due pezzi troppo shock per l’epoca. E ancora, è Bond, James Bond quando corre, spara, guida e compie missioni impossibili (scusate il crossover) sulle note del tema musicale scritto da Monty Norman, che farà storia, musica appunto e cinema. E infine, è Bond, James Bond all’inizio del film, quando compare all’interno di una canna di pistola sparando verso il pubblico.  

Paolo Riggio

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