Mentalità Mindfulness: che cos’è e che cosa fare per “Lasciare Andare”

Mentalità Mindfulness: che cos’è e che cosa fare per “Lasciare Andare”

MONDO – Cosa s’intende per mindfulness? Che relazione ha questa pratica con la meditazione? E cosa significa lasciare andare? In questo articolo cerchiamo di conoscere una mentalità sempre più in voga che permette di passare da uno stato di sofferenza ad una percezione di benessere, grazie alla conoscenza profonda degli stati mentali. 

Oggi affrontiamo il tema della mindfulness e della pratica di lasciare andare. Ho letto che numerosi studi psicologici hanno dimostrato come riuscire a prendersi cura di sé, tramite la mindfulness, abbia dei benefici sulla nostra salute e sulla nostra felicità, in termini di riduzione di ansia e depressione. Viviamo in un mondo frenetico, dominato dalla tecnologia, da schemi automatizzati dove ci alziamo, andiamo al lavoro, portiamo a termine gli impegni, torniamo a casa, ci occupiamo della famiglia e cadiamo esausti a letto alla fine della giornata. Il mattino seguente ci alziamo e cominciamo la solita routine frenetica. Facciamo mille cose, cerchiamo soluzioni fuori, nella società, nel lavoro ma è dentro di noi che dobbiamo trovare le risposte. Dobbiamo imparare a concentrarci su noi stessi, prendendoci cura della nostra mente, del nostro corpo e del nostro respiro. Ecco che la mindfulness ci corre in soccorso aiutandoci a lasciare andare per stare meglio.

Cerchiamo dunque di capire cosa sia la mindfulness, come si applica e come si possa lasciare andare per vivere in modo più consapevole.

Che cosa significa mindfulness 

Il termine inglese mindfulness significa consapevolezza e deriva dalla parola sati della filosofia buddista che si riferisce all’attenzione consapevole.

Alla fine degli anni settanta il medico biologo John Kabat Zinn, unendo le sue conoscenze buddiste, scientifiche e la pratica dello yoga, creò il protocollo MBSR (mindfulness based stress reduction), metodo per la riduzione dello stress basato sulla consapevolezza. Secondo questo approccio, dobbiamo prestare attenzione solo al momento presente senza giudicare i nostri pensieri.

Con gli anni la mindfulness si è diffusa in tutto il mondo e ad oggi è considerata un’attitudine mentale che aiuta a essere più felici, ad avere relazioni umane migliori e sentirsi meglio fisicamente.

In cosa consiste la mindfulness 

 

Ma cosa vuol dire attenzione consapevole?

Innanzitutto specifichiamo che la mindfulness non è una religione, né una terapia medica, né una fuga dalla realtà; bensì un insieme di pratiche per prendersi cura di sé. Stare bene è una responsabilità verso noi stessi e non possiamo sprecare la nostra vita a preoccuparci di situazioni che generano ansia e rabbia.

La mindfulness si basa su 7 aspetti fondamentali, utili per la nostra mente e per un nuovo approccio alla vita basato solo sul momento presente. I 7 aspetti sono:

Non giudizio. Significa osservare senza giudicare e senza reagire di getto a ciò che accade. Ogni volta che pensiamo “Non riesco a fare questa cosa”, riconosciamo che è un giudizio prodotto dalla nostra testa. Non dobbiamo fare niente se non riportare la nostra mente all’osservazione del nostro respiro.

Pazienza. Viviamo in un mondo accelerato dove dobbiamo essere veloci per raggiungere mille obiettivi. Questo ci provoca ansia e impazienza. Il biologo Zin disse che “la pazienza è una forma di saggezza”. Dobbiamo quindi aspettare e imparare gradualmente a praticare.

Mente del principiante. Dobbiamo essere curiosi come i bambini, aprendo la nostra mente a questa novità. Possiamo esercitarci andando in mezzo alla natura: guardiamo gli alberi come fosse la prima volta. Abbiamo visto quanto sono belli?

Fiducia. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi, nel nostro benessere e nella nostra felicità. La vita è solo nostra e nessun altro può viverla per noi.

Non cercare risultati. La meditazione alla consapevolezza si concentra sul momento presente. Se siamo arrabbiati, osserviamo questa emozione e lasciamola andare senza contrastarla. Se smettiamo di contrastarla, pian piano ci sentiremo più leggeri e sereni.

Accettazione. Dobbiamo smettere di voler controllare tutto, di voler cambiare le persone e le cose. Impariamo ad accettare gli altri per quello che sono, viviamo nel presente senza pensare a cosa è stato e a cosa sarà. L’accettazione però non è rassegnazione e vivere passivamente quello che sta accadendo. Accettazione non significa arrendersi, piuttosto cambiare prospettiva e vivere le cose intensamente per come sono.

Lasciare andare. È fondamentale vivere nel momento presente, lasciando andare il passato, già avvenuto e che non possiamo cambiare. Non possiamo controllare tutto e quando si verifica qualcosa che ci fa arrabbiare, lasciamo fluire questo momento. Affrontiamolo senza resistenza né sforzo e aspettiamo che se ne vada via. Se lasciamo andare ansia e frustrazione, facciamo spazio a nuove emozioni. Spesso lasciare andare situazioni o persone nocive per noi, creano un vuoto che ci spaventa e che vorremmo colmare subito. E ci accontentiamo di situazioni poco chiare. I cambiamenti sono nuove opportunità e nuovi capitoli della nostra vita. Dobbiamo solo scavare in noi stessi per far emergere le nostre risorse per il nuovo momento.

A leggere queste righe starete pensando quanto sia impossibile mettere in pratica almeno uno di questi punti. Dobbiamo pagare il mutuo della casa, siamo in cassa integrazione, stiamo vivendo uno dei peggiori periodi della storia e abbiamo una grande incertezza nel futuro. Come facciamo allora a essere leggeri, a non cercare i risultati e a lasciare andare?

Fidatevi, si può. Con tanta pratica, costante e quotidiana.

Come facciamo a lasciare andare 

mindfulness
Infografica vettore creata da stories – it.freepik.com

Lasciare andare è l’essenza della filosofia mindfulness. Dobbiamo imparare a respirare, osservare i nostri pensieri e le nostre emozioni per poi lasciarli andare. In realtà, in modo automatico lo facciamo di già. Quando inspiriamo l’aria, la stiamo già lasciando andare per fare posto al nuovo respiro. Adesso dobbiamo farlo in modo consapevole.

Ma come farlo in pratica? Per iniziare a lasciare andare, possiamo intanto fare un po’ di esercizio. Abbandoniamo per un attimo la routine quotidiana e godiamoci il momento (il qui e ora) solo per noi. Non permettiamo a nessuno di interromperci né di distrarci.

  1. Per prima cosa spegniamo il telefono e cerchiamo uno spazio tranquillo dove nei prossimi 10 minuti nessuno possa disturbarci.
  2. Sediamoci in una posizione comoda con la schiena dritta. Va bene anche la sedia della scrivania. 3. Chiudiamo gli occhi e respiriamo profondamente. Ogni volta che espiriamo, lasciamo andare via il peso che abbiamo dentro. 
  3. Ascoltiamo il flusso dell’aria che entra, invade il nostro corpo e esce lentamente. 

Bastano 10 minuti al giorno. Chi di noi non riuscirebbe a ritagliarsi 10 minuti per sé? Abbiamo mai cronometrato quanto tempo stiamo sui social? Vedrete quanto sarà facile diminuire questo tempo e dedicare 10 minuti solo per il nostro benessere.

Non esiste un metodo giusto o sbagliato per lasciare andare.

La cosa importante è fare questa pratica ogni giorno. È un percorso graduale che richiede determinazione e amore per sé stessi. Se non riusciamo a respirare bene o non ci rilassiamo, stiamo tranquilli e diamoci del tempo. I risultati arriveranno.

La cosa bella di questa pratica  è che non abbiamo bisogno di nulla! Non ci sono attrezzature da acquistare né posizioni particolari da assumere. Non ci sono mantra da ripetere né tantomeno

dobbiamo incrociare le gambe con i piedi appoggiati sulle cosce e l’indice della mano che tocca il pollice. Questa è la posizione del loto per la meditazione che possiamo fare o meno se ne abbiamo voglia.

Per praticare la mindfulness non è necessaria. Qui abbiamo solo bisogno di focalizzarci su noi stessi e vivere il momento presente.

Possibili ostacoli a lasciare andare 

mindfulness

Troviamo però difficile, soprattutto noi occidentali, riuscire a lasciare andare. La difficoltà maggiore è non riuscire a vivere nel qui e ora, nel momento presente. Siamo naturalmente portati a vivere nel passato, rimuginando con rabbia a eventi già trascorsi oppure a vivere nel futuro con ansia per l’incognita che ci aspetta. Possiamo solo vivere nel presente concentrandoci in ciò che stiamo facendo adesso.

Il passato è già trascorso. Se le cose sono andate in quel modo, significa che dovevano andare così. Smettiamo di colpevolizzarsi su qualcosa o di avere malinconia per una certa situazione. Stiamo solo perdendo tempo. Pensare a qualcosa che è già successo, pieni di sensi colpa, non ci fa vivere il presente e la bellezza di quello che abbiamo intorno. Non possiamo cambiare le cose del passato, quindi non pensiamoci più. Quello che è successo, è già passato e già trascorso.

Allo stesso modo, è inutile essere in ansia per il futuro. Non sappiamo cosa succederà domani e pensare ad una realtà che ancora non esiste, non ci aiuta e ci rende più inquieti. Quindi dobbiamo vivere solo nel momento presente. Pian piano ci sentiremo più leggeri. Non è facile quando abbiamo qualcosa che ci tormenta, ma ci dobbiamo provare e la pratica quotidiana di ascoltare il nostro respiro ci aiuterà.

Un altro ostacolo per non riuscire a lasciare andare è la nostra mente che vaga. Durante la pratica di respiro, la mente ci porta preoccupazioni e non rimane lì nel momento. Quando la mente scappa da altre parti, cerchiamo di portarla verso la respirazione. Non arrabbiamoci. Osserviamo i nostri pensieri lasciandoli andare. Ritorniamo poi al proprio respiro e concentriamoci solo sul momento.

Un altro approccio sbagliato della società in cui viviamo è che facciamo troppe cose insieme. Nello stesso momento in cui siamo al telefono, scriviamo una mail, notiamo la lista della spesa su un foglietto e controlliamo gli impegni del pomeriggio.

Vi siete riconosciuti? Io sì! Potrei andare avanti all’infinito.

Dobbiamo imparare a fare una cosa per volta con consapevolezza. Se facciamo 10 cose insieme, non risparmiamo tempo. Al contrario, pensando a dieci cose nello stesso momento, avremo una perdita di concentrazione nella telefonata o nella stesura della mail o dimentichiamo qualche impegno. Questa perdita di concentrazione ci crea ansia e la nostra prestazione sarà sicuramente insoddisfacente.

Quindi cosa fare? Proviamo a respirare lentamente.

Il primo giorno sarà difficile, il secondo pure. Il terzo sarà un po’ meno duro. Dopo il quarto cominceremo a sentirci più sollevati. L’importante è iniziare e non rimandare. Non aspettiamo lunedì. Cominciamo ora. 

Come farsi aiutare a lasciare andare 

Se non riusciamo a praticare da soli, possiamo trovare diversi tipi di aiuto.

Creiamo una nostra routine quotidiana in modo che ogni giorno riusciamo a dedicare 10 minuti per respirare in modo consapevole.

Ci sono molte letture interessanti e coinvolgenti sull’argomento.

In rete si trovano molte app con meditazioni guidate e spiegazioni sulla mindfulness. Io le ho trovate di grande aiuto, sia per il tono di voce rassicurante sia per la dolcezza delle parole pronunciate.

Ci sono anche video dove vengono spiegate le tecniche per concentrarsi e per lasciare andare. Io trovo molto utile ascoltare podcast con routine giornaliere e consigli per migliorare la pratica. Per chi volesse approfondire esistono anche incontri di gruppo (anche in modalità virtuale) dove i coach guidano con la loro voce i partecipanti.

La vita è un’esperienza meravigliosa e abbiamo il dovere di viverla con gioia e felicità. Allora facciamo di tutto per eliminare le nostre fonti di stress e ansia. Accettiamo ciò che è stato e che non possiamo cambiare, non pensiamo al futuro e viviamo nel presente, nel qui e ora. Alleggeriamoci e sorridiamo.

 

Testo di Francesca Giannoni

Autore MyWhere

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