Come la tecnologia ha cambiato il concetto di intrattenimento

Come la tecnologia ha cambiato il concetto di intrattenimento

MONDO – Negli ultimi anni le nostre vite, le nostre abitudini e le nostre esigenze sono cambiate molto più di quanto avremmo potuto immaginare. Il merito, o la colpa, dipende da come la si voglia vedere, è della rivoluzione tecnologica tuttora in atto che ha letteralmente generato un terremoto a livello globale le cui conseguenze, probabilmente, non sono ancora del tutto note. Oggi ci soffermeremo su come è cambiato in questi anni il settore dell’intrattenimento e su come si sia passati da una concezione “statica” dello stesso a quella “dinamica” attuale.

FONTE: Unsplash.com

Videogame e gioco d’azzardo: due mondi in continua evoluzione

Il macro settore dell’intrattenimento contiene al suo interno molti microcosmi che, seppur con le loro differenze intrinseche, sono spesso in stretta correlazione tra loro. Due dei microcosmi, se così possono essere definiti dei comparti capaci di generare ogni anno un indotto di centinaia di miliardi di euro a livello globale, sono quello dei videogiochi e quello del gioco d’azzardo, che ogni anno cercano di evolversi e di adeguarsi alle nuove esigenze dell’utenza. L’avvento di PC sempre più potenti e compatti, in uno con l’uscita di diversi smartphone pensati appositamente per il gaming, ha rivoluzionato il mondo dei giochi, ormai slegato dal vecchio concetto di console tradizionale. O per meglio dire, le console tradizionali come PlayStation e Xbox sono state affiancate da console in miniatura, portatili, che offrono all’utente la possibilità di divertirsi e intrattenersi in ogni momento della giornata. Propria nell’accessibilità e nell’immediatezza del momento ludico risiede la portata rivoluzionaria del fenomeno a cui stiamo assistendo, e ciò viene confermato anche se ci limitiamo a osservare l’evoluzione del settore gioco d’azzardo. In pochissimi anni, i casinò fisici, anche chiamati terrestri o tradizionali, sono stati messi letteralmente in ginocchio dall’avvento dei casinò online, piattaforme che permettono alla clientela di giocare anche da smartphone e tablet al poker, al blackjack o ai giochi di slot machine online, stando comodamente seduti nelle proprie abitazioni. Come di facile percezione, ciò ha determinato un numero di utenti sempre maggiore per questa forma di intrattenimento, con buona pace dei mezzi di intrattenimento a cui ci siamo affidati per decenni.

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Lo streaming e i programmi on demand

Il mondo dell’intrattenimento non si limita ai videogame e al gioco d’azzardo, ma include al suo interno sia la televisione “tradizionale” che le nuove piattaforme di riproduzione online. Anche le emittenti “classiche”, tanto per intenderci la RAI o Mediaset, negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti con un’emorragia di ascolti che fatto crollare le entrate derivanti dalle sponsorizzazioni e dalle pubblicità, spingendo le aziende a ripensare e riformulare la propria offerta. E così anche la RAI ha creato la sua piattaforma di video riproduzione in streaming e on demand che non ha nulla da invidiare, sia in termini di offerta che di qualità della riproduzione, ai grandi colossi americani. Netflix, Now TV e Amazon Prime Video, dal canto loro, continuano a crescere a un ritmo impressionante e soprattutto nell’ultimo periodo hanno fatto registrare dei record di vendite. Ciononostante, le emittenti tradizionali continuano a scommettere sullo zoccolo duro che risiede ancora nelle fasce meno giovani della popolazione, ancora abituate a godersi il proprio programma preferito sempre in una determinata fascia oraria. I giovani, invece, anche a causa dello stile di vita sempre più frenetico, si intrattengono quando vogliono e quando possono e lo fanno affidandosi alla piattaforme di video riproduzione in streaming od on demand e non è un caso che diversi programmi televisivi facciano registrare dei numeri di spettatori simili sia “in diretta” che “on demand”.

Negli ultimi anni abbiamo profondamente cambiato le nostre abitudini e pare proprio che tale processo evolutivo sia solo agli inizi.

Steve Moss

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