World Press Photo 2021: la pandemia in una foto

World Press Photo 2021: la pandemia in una foto

MONDO – Sono stati annunciati anche per quest’anno, i vincitori del World Press Photo 2021,  il più grande e più prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale, organizzato dall’omonima fondazione olandese dal 1955.

Come sempre le foto proposte sono lo specchio della realtà che ci ha accompagnato nell’anno passato. E, come era prevedibile, il focus del concorso (e del vincitore) di quest’anno, si concentra sulla pandemia di Covid-19, che ancora miete vittime in tutto il mondo.

Quindi ampio spazio al coronavirus, ma anche alle proteste per l’uccisione di George Floyd, la guerra del Nagorno-Karabakh, gli incendi nel Pantanal, l’invasione di locuste in Kenya, la rimozione delle statue di personaggi controversi.

Per selezionare i vincitori, i giudici hanno esaminato quasi 75 mila fotografie di 4.315 fotografi da 130 paesi diversi. Sempre a causa della pandemia da COVID-19, la valutazione del concorso si è svolta online.

La giuria generale, che cambia ogni anno, per questa edizione era presieduta dalla direttrice e cofondatrice della piattaforma photo.circle Nayan Tara Gurung Kakshapati, che ha valutato le foto insieme a: Ahmed Najm di Metrography Agency, la prima agenzia fotografica in Iraq; il visual director del giornale online russo Takie Dela Andrei Polikanov; la vicedirettrice della fotografia del National Geographic Kathy Moran; Kevin WY Lee, fotografo e direttore creativo; Mulugeta Ayene, fotografo; Pilar Olivares, fotografa di Reuters.

The First Embrace © Mads Nissen, Danimarca, Politiken/Panos Pictures World Press Photo

I due riconoscimenti più importanti, il «World Press Photo of the year» (che premia una singola foto) e il «World press photo Story of the year», che riconosce una storia e non una sola immagine, hanno premiato rispettivamente il fotografo danese Mads Nissen e l’italiano Antonio Faccilongo.

La foto di Mads Nissen cattura l’essenza di una pandemia che ci ha lasciato soli ed inermi, bisognosi di un contatto umano che latita e latiterà ancora per molto: Il “Primo abbraccio” è l’immagine che ha catturato esattamente il momento in cui Rosa Luzia Lunardi è stata abbracciata dall’infermiera Adriana Silva da Costa Souza nella casa di cura Viva Bem a San Paolo, il 5 agosto. Una foto emblematica di una pandemia e di un anno in cui il Covid ha ucciso quasi 3 milioni di persone, di cui più di 360.000 nel solo Brasile.

Antonio Faccilongo ha vinto invece con il progetto Habibi (Amore mio), un reportage a lungo termine le cui immagini sono state realizzate tra il 2015 e il 2019. Questo progetto mostra le conseguenze della crisi palestinese sulle famiglie attraverso la storia delle mogli dei prigionieri che hanno fatto ricorso al contrabbando di sperma per concepire figli attraverso la fecondazione in vitro (FIV), in quanto i loro mariti stanno scontando pene a lungo termine nelle carceri israeliane. Emblematica  la foto di Lydia Rimawi, mentre sul divano della sua casa di Beit Rima, vicino a Ramallah, «aspetta» il marito (arrestato nel 2001 e condannato a 25 anni di carcere per il coinvolgimento nell’omicidio del ministro del turismo israeliano Rehavam Ze’evi).

Ahmed Najm, amministratore delegato di Metrography Agency e membro della giuria in questa edizione, ha commentato l’assegnazione: «La prospettiva fotogiornalistica del fotografo, insieme all’unicità della storia, hanno creato un capolavoro. Questa è una storia di lotta umana nel 21esimo secolo: una storia su quelle voci inascoltate che possono raggiungere il mondo se noi, la giuria, agiamo come medium. Mostra un altro aspetto del lungo conflitto contemporaneo tra Israele e Palestina».

Primo posto nella categoria «ambiente» (singole) per Ralph Pace che ha immortalato un leone marino della California che nuota verso una mascherina nel sito di Breakwater a Monterey, in California. Denuncia di come i dispositivi di protezione individuale a contenuto plastico, siano la nuova minaccia nel’inquinamento dei mari, scambiati per cibo da uccelli, pesci, e altri animali.

Per la sezione «Natura» il primo premio è andato a Ami Vitale con la foto di una giraffa trasportata su una barca in Kenya. Secondo premio a Carlton Ward Jr., terzo premio a Jaime Culebras.

Per la categoria «Spot News» il primo premio è andato a Evelyn Hockstein: nella foto una manifestante chiede la rimozione dell’Emancipation Memorial (che raffigura il presidente Abraham Lincoln mentre libera uno schiavo afroamericano, inginocchiato e incatenato ai suoi piedi), mentre discute con un uomo che desidera mantenerlo. Secondo premio a Nadia Buzhan, terzo premio a Nuno André Ferreira.

Dopo il concorso, le fotografie vincitrici viaggiano in una mostra itinerante, che visitata da oltre un milione di persone in 40 paesi. Per l’Italia quest’anno la mostra soggiornerà a Roma dal 27 Maggio al 1 Agosto presso il Palazzo delle Esposizioni.

Tutte le foto della mostra sono inoltre pubblicate in un annuario, in sei lingue differenti, che raccoglie tutti i progetti fotografici e le singole foto, sia premiate che finaliste dell’anno corrente.

Marianne Bargiotti

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