ITALIA – Un altro grande traguardo per la costumista e scenografa cecinese Adele Bargilli a cui è stata conferita la nomina a membro onorario della Union Of European Expert Chamberts. Ne parliamo con lei in questa intervista.
Dalle sfilate al teatro, Adele Bargilli ha passato una vita intera dentro la moda. Io l’ho conosciuta qualche anno fa, dietro le quinte dei diversi spettacoli di cui era la costumista, per poi rincontrarla in occasione della presentazione della sua collezione di maglieria maschile per il marchio Rione Carducci.
In quella occasione la conobbi meglio. Mi raccontò il suo ideale di moda, “L’eleganza dello stile, la solidità delle tradizioni, l’impiego dei materiali pregiati ed un tocco di personale creatività”, e ripercorse con me la sua passione per questo settore, iniziata fin da bambina.
Di strada Adele ne ha fatta e sono convinta che con la sua energia e la sua motivazione continuerà a farne ancora. La incontro oggi per parlare di un suo grande successo personale. Ad Adele è stata la carica di membro onorario in Union of european experts chambers (U.C.E.E), che tradotto dall’inglese significa Unione delle camere esperti europei.
Allora Adele, ci racconti cosa hai provato?
È difficile che qualcosa mi emozioni in una maniera particolare ma questa nomina ricevuta dal Presidente della Lobby Europea Paolo Saba, mi ha dato la soddisfazione di aver avuto il valore di essere inserita in un contesto di altissimo livello.
Quali sono gli oneri e gli onori che ti impone questa carica?
Ho l’onere e l’onore di essere portavoce in 50 paesi del mondo compreso il Madagascar della Moda italiana simbolo di stile e di eleganza.
In una recente intervista a Il Tirreno, hai spiegato che la tua idea è quella di lasciare l’Italia per operare a livello internazionale e confrontarti con situazioni diverse. È questo l’unico motivo o nel nostro Paese ci sono particolari difficoltà?
L’Italia in questo momento politico non ritengo che sia assolutamente in grado di contribuire a realizzare il mio progetto ambizioso di business legato al settore del lusso che è giudicato senza rivali per le innovazioni sia dal punto di vista dell’architettura, del design, della comunicazione, del sociale e della cultura.
Qualche anno fa ci avevi detto che il tuo sogno era il cinema, dopo aver brillato nel teatro. È ancora questo uno dei tuoi obiettivi?
La mia ottica da artista e di creatrice si è ampliata in un’ottica imprenditoriale, ma l’obiettivo del cinema rimane prevalente per la sua scrittura storica.
Cosa consigli a un giovane o ad una giovane che vuole intraprendere il tuo stesso percorso di stilista e costumista?
Ai giovani che vorranno operare sia nel settore moda che nel settore del costume consiglio un profondo impegno nel campo lavorativo e dello studio delle evoluzioni storiche unito ad un’energia propositiva e convincente nell’ottica della creatività innovativa.
Grazie Adele, continueremo a seguirti e a raccontarti.
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