Ultimi giorni per la V Biennale di fotografia dell’industria e del lavoro

Ultimi giorni per la V Biennale di fotografia dell’industria e del lavoro

BOLOGNA – Domenica 28 novembre sarà l’ultimo giorno per poter visitare le 11 mostre dedicate dall’edizione di Biennale di fotografia di quest’anno al tema “Food”. Il cibo analizzato da vari punti di vista, tutti diversi ma tutti collegati alla sua lavorazione. 

Le precedenti edizioni di questa biennale di fotografia erano anche più ricche e più affascinanti ma comunque questa del Food presenta alcuni aspetti molto interessanti. Segnalo in modo particolare quella ospitata dal MAST, dedicata a uno dei padri della fotografia italiana del Novecento, Ando Gilardi, nato nel 1921, figura eclettica, fotografo, teorico e storico della fotografia, giornalista ed educatore. Delle produzioni fotografiche del Novecento e degli artisti che l’hanno arricchita vi abbiamo parlato spesso.

DONNA due giovani raccoglitrici di zucche, ne portano via una ciascuno trasportandola sulla testa. fotografia di Ando Gilardi (parte della mostra Olive e bulloni – Ando Gilardi Lavoro contadino e operaio nell’Italia del dopoguerra 1950-1962) Qualiano (NA) 1955 circa. Foto dall’archivio MAST © Fototeca Gilardi

La sua produzione fotografica è stata realizzata prevalentemente negli anni Cinquanta e Sessanta e si concentra sui temi del lavoro, dell’industria, dell’agricoltura e della società.

Ha scritto una Storia sociale della fotografia (Feltrinelli, 1976), uno dei più importanti studi sugli usi e la funzione di questo mezzo.
Il MAMbo, il Museo d’Arte Moderna di Bologna, ospita la mostra dedicata a Jan Groover, artista americana protagonista della natura morta e del femminismo. La mostra proviene dall’archivio Photo Elysée di Losanna, dove è conservato l’intero archivio dell’artista.

MOSTRE PARTICOLARI, TRA INDUSTRIA E CIBO

Tra gli artisti più vivaci segnalo Hans Finsler, ospitato nell’ex chiesa di San Giorgio in Poggiale, oggi biblioteca, protagonista della fotografia oggettiva e molto vicino alle avanguardie del primo Novecento.

La mostra è particolare perché il fotografo svizzero prende in considerazione alcuni oggetti della fabbrica dolciaria tedesca Most e quindi abbiamo una ricca sequenza di miniature di cioccolato e marzapane descritti nei minimi particolari, con grande capacità tecnica e scientifica minuzia.

Palazzo Fava ospita invece due mostre molto ricche dedicate a Herbert List, il numero uno della fotografia metafisica. La mostra è dedicata soprattutto all’isola siciliana di Favignana, con 41 fotografie, con il medesimo criterio che Cézanne usò per dipingere l’Estaque.

ITALY. Favignana. 1951. 27 – The big tuna steaks are trimmed by hand and placed into big tins.
ITALIEN. Favignana. 1951. 27 – The big tuna steaks are trimmed by hand and placed into big tins.
T-IT-FAV-006. Foto da: © Fototeca Fondazione Mast

L’altro fotografo veramente suggestivo, rappresentato nel medesimo luogo, è il francese Bernard Plossu, curioso e tagliente, concentrato soprattutto sui minimi dettagli della vita quotidiana.

E per finire, in questa V edizione di biennale di fotografia: non perdetevi una visita a palazzo Paltroni, dove il fotografo olandese Henk Wildschut ha realizzato un lavoro particolarissimo dedicato all’industria alimentare, focalizzando in particolare le più avanzate tecnologie del settore, non trascurando però sia gli aspetti della produzione, sia quelli legati all’igiene e alla sicurezza.

Foto da © Fototeca Fondazione Mast

Il lavoro di Wildschut è sicuramente un viaggio nel backstage di quello che mangiamo ogni giorno.

 

Quindi, cari lettori, buon… “Food”!

 

Testo di Federico Grilli

Federico Grilli

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