MONDO – Ma quanto sono belli alcuni degli oggetti e delle tradizioni che simboleggiano il Natale? Senza età e senza tempo, li percepiamo come degli assunti eterni della nostra vita, che sono sempre stati lì, dalla notte dei tempi. Eppure, tutti, dall’Albero di Natale al vischio, alla stella cometa, hanno un’origine e hanno avuto una storia, prima di arrivare sino a noi. Eccovi svelati tutti i simboli del Natale e la loro storia, da cui nascono alcune delle tradizioni più conosciute al mondo.
Il Presepe è un’opera d’arte di cui conosciamo moltissimo, soprattutto dal punto di vista dell’iconografia religiosa. Ma anche Babbo Natale, l’Albero, il vischio, la ghirlanda, fanno parte di quei principali simboli del Natale che ogni anno, puntuali, fanno capolino nelle nostre case. Soprattutto noi italiani, siamo senza dubbio molto attaccati alle tradizioni. Alle nostre e a quelle che con il tempo abbiamo assimilato dalle altre nazioni e introdotto nella nostra quotidianità.
Le tramandiamo di generazione in generazione, ci intristiamo al pensiero di dover passare una vigilia di Natale in solitudine e non manchiamo mai di trovare il tempo per l’allestimento di Albero, anche piccolo, anche simbolico. E poi, come disse sospirando Meg in Le Piccole Donne di Louisa May Alcott, Natale non sarà Natale senza regali, che non possono quindi mancare sotto i nostri alberelli.
Tuttavia, vi siete mai chiesti quali sono i retroscena di tutti quei simboli del Natale, quali sono le loro origini, perché si chiamano in tale modo e che significato hanno? Se siete curiosi di scoprire, finalmente, come sono nati i nostri più cari e celebri simboli del Natale, ecco una spiegazione contenente aneddoti e curiosità che vi farà guardare il Natale con occhi diversi.
I SIMBOLI DEL NATALE: L’ALBERO DI NATALE
Oggi l’Albero di Natale è il simbolo del Natale per eccellenza. Va perà precisato che l’albero è da millenni e in moltissime culture, considerato un primario simbolo di vita. Per questa ragione è un elemento molto importante per la celebrazione del solstizio d’inverno, quel momento che simboleggia il passaggio dalla stagione fredda alla primavera. Una sorta di vittoria della rinascita sulla morte.
Detto questo, la figura dell’albero appare in innumerevoli usanze e riti pagani, da quelli egizi legati al culto del Sol Invictus, a quelli romani dedicati al Dio Mitra, come pure nelle tradizioni celtiche e nella saga dei Nibelunghi. Nel Medioevo, ovviamente, molti antichi simboli pagani vennero reinterpretati in ottica cristiana. Le sentite celebrazioni del solstizio d’inverno lasciarono il posto a quelle del Natale religioso, e, quindi, ai simboli del Natale. Ma le origini di tutto ciò in cui crediamo e in cui c’impegnamo non vanno mai dimenticate.
In ogni caso, i simboli antichi ormai radicati nelle tradizioni popolari rimasero abbastanza intatti. Lo si capisce apprendendo che durante gli Adam und Eva Spiele – giochi di Adamo ed Eva, delle vere e proprie rappresentazioni che si svolgevano sul sagrato delle chiese la sera della vigilia, l’albero del frutto del peccato è rappresentato come un abete, ai cui rami venivano inizialmente appese mele – simbolo del peccato – e ostie – simbolo del sacrificio di Gesù -. In seguito, tutto questo venne sostituito da dolci natalizi fatti in casa adornati con carte colorate simbolo delle offerte dei magi.
Infine, nelle regioni del Nord, dov’era attiva l’arte del vetro, vennero aggiunte sfere di vetro colorato e candele, ispirate all’ottica evangelica del Cristo luce del mondo. Incredibile, vero? E’ proprio così che siamo arrivati al nostro caro vecchio Albero di Natale, uno dei simboli del Natale per eccellenza.
I SIMBOLI DEL NATALE: LA GHIRLANDA DELL’AVVENTO
Fra i simboli del Natale più importanti c’è la Corona o Ghirlanda dell’Avvento, costituita da rami verdi intrecciati e 4 candele, una per ognuna delle domeniche di avvento. La sua storia affonda le radici nell’area della Scandinavia, per poi espandersi tra i cattolici e protestanti del nord Europa a partire dal 1600. Sta a simboleggiare Gesù, luce venuta nel mondo.
La forma circolare della Ghirlanda è simbolo di eternità e unità, del sole e del suo moto annuale. E’ la vita che continua, senza mai fermarsi. Viene interpretato inoltre come simbolo di vittoria, riallacciandosi alla vittoria della luce di Gesù sul male. I rami verdi stanno a simboleggiare vita e speranza, mentre le quattro candele sono la luce in mezzo alle tenebre, data dalla salvezza portata da Gesù. Con l’accensione di ciascuna candela si vuole quindi indicare la progressiva vittoria della Luce sulle Tenebre.
Anche i colori delle stesse hanno dei riferimenti particolari: il rosso e il viola sono infatti simbolo dell’amore di Gesù, di penitenza e conversione. La Corona dell’Avvento è quindi un inno alla vita, alla natura che rinasce, alla luce che vince sulle tenebre. Ma anche a soprattutto un inno a Cristo, la vera Luce in grado di sconfiggere la morte e il male. Anche questo simbolo del solstizio d’inverno è andato progressivamente assimilandosi all’interno dei simboli del Natale cristiano.
I SIMBOLI DEL NATALE: IL VISCHIO
Appena si parla di vischio, vengono in mente i baci dati casualmente o volontariamente al di sotto di esso. Fra i simboli del Natale, il vischio è la pianta simbolo della vita e dell’amore. Ma, senza dubbio, anche di protezione e fortuna. Durante le Feste è una tradizione quella appendere i rami di questo arbusto all’uscio di casa, oppure di chiuderli all’interno dei pacchi regalo come simbolo di buon auspicio.
Anche il significato del vischio ha origini molto antiche, precisamente risalenti alla mitologia celtica del nord Europa: la leggenda narra che il vischio sia profondamente caro alla Dea dell’amore Freya, sposa di Odino e madre di Loki e Balder. Quando Loki uccise il fratello, le lacrime di Freya posandosi sul vischio si trasformarono in bacche candide e Balder tornò in vita. Freya decise quindi che chiunque si trovasse sotto il vischio avrebbe ricevuto un bacio e, con esso, protezione, fortuna e amore.
I SIMBOLI DEL NATALE: BABBO NATALE
Cosa sarebbe il Natale senza Babbo Natale? Papa Noël, Father Christmas o Santa Claus, in qualunque modo venga chiamato è senz’altro il più grande fra i simboli del Natale dei bambini. Ma, se vogliamo, anche degli adulti, che dentro di loro vogliono ancora crederci! La sua storia ha origini molto antiche e pare sia connessa a quella di San Nicola. Nell’epoca in cui fu vescovo a Myra in Turchia, nel IV secolo, portava doni a tutti i bambini della regione in groppa a un asinello.
Man mano nacque la tradizione olandese di Sinterklaas, che prese poi piede in tutta Europa e negli Stati Uniti, dove divenne Santa Claus, traduzione di San Nicola.
I SIMBOLI DEL NATALE: LA SLITTA CON LE RENNE
Il fatto che in molti paesi del Nord Europa divengano anche un gustoso secondo piatto da servire in tavola è qualcosa a cui preferiamo non pensare. Non vogliamo rovinare quell’atmosfera dolce e sognante che ogni anno ci regalano questi affascinanti simboli del Natale. Sono le otto simpatiche guide di Santa Claus che la notte di Natale conducono la slitta volante nel cielo del mondo per portare doni a tutti i bambini. Le renne come simbolo della tradizione natalizia appaiono ufficialmente nel 1823, in una poesia pubblicata a New York dal titolo A visit from St. Nicholas. E da lì, non ci hanno più abbandonati.
IL PUPAZZO DI NEVE E IL FIOCCO DI NEVE
Non solo Babbo Natale, l’Albero e la ghirlanda. Anche il pupazzo di neve ha un ruolo di primario interesse all’interno di tutti i nostri simboli del Natale. Secondo alcune leggende s’identifica come un aiutante di Babbo Natale, a cui è affidato il compito di far nevicare, in modo da creare la situazione ideale per la consegna dei doni la notte di Natale. Effettivamente, trascorrere la notte della vigilia con la neve crea in assoluto l’atmosfera di Natale più bella e suggestiva che possa esistere.
Tra i simboli del Natale vi è anche il fiocco di neve. La leggerezza con cui cade fa pensare a una grazia che scende dal cielo, mentre il candore e la complessità della forma geometrica esatta con cui viene rappresentato fanno riferimento alla purezza e all’idea di perfezione naturale. Il fatto che possa poi trasformarsi in acqua riporta alla mente un processo di trasformazione e rinascita.
LA CALZA DI NATALE
Da non confondere con le nostre credenze sulla Befana, la leggenda vuole che Santa Claus abbia lasciato cadere dal camino della casa di due povere fanciulle senza dote alcune monete d’oro, all’interno delle loro calze che avevano lì appeso. E’ per questo motivo che in molti Paesi vi è l’usanza di appendere le calze al camino. La speranza è quella di trovare una sorpresa il mattino successivo.
I BASTONCINI DI ZUCCHERO
Sono molto famosi nella tradizione dei simboli del Natale anglosassone, i famosi e gustosi bastoncini di zucchero. Si narra che i candy cane, invitanti e colorati bastoncini di zucchero bianchi e rossi utilizzati anche come allegra decorazione per l’albero di Natale, siano stati inventati da un pasticcere americano che si era dato il compito di dedicare un dolce a Gesù. Decise quindi di creare un bastoncino, il bastone del pastore, a forma di J come Jesus, di colore bianco in riferimento alla purezza di Gesù e rosso per rimembrare il sangue da lui versato. Che dire, un’idea davvero perfetta.
I SIMBOLI DEL NATALE: LA STELLA COMETA
Fra i simboli del Natale, la stella cometa è la luce che ci guida, la stella che brilla più di tutte nel cielo, in grado di indicare la strada a coloro che errano nell’oscurità. La stella ha pertanto un significato che si associa alla luce, alla capacità di portare speranza, aiuto e positività. La prima stella con la coda fu disegnata da Giotto nell’Adorazione dei Magi della Cappella Scrovegni di Padova. Il genio della pittura la rappresentò, probabilmente, dopo aver personalmente assistito al passaggio della Cometa di Halley, avvenuto nel 1301.
I REGALI DI NATALE FANNO PARTE DEI SIMBOLI DEL NATALE
Anche l’usanza di fare dei doni a Natale ha un’origine precisa, incredibile ma vero. Sembra che a dare vita all’usanza dei regali come simboli del Natale sia stato il re dei Sabini, Tito Tazio. Fu lui a chiedere in dono ai suoi sudditi, nel periodo dei Saturnali, ovvero dal 17 al 23 Dicembre, un rametto di alloro o di ulivo raccolto nel bosco sacro alla Dea Strenia come simbolo del nuovo anno, di prosperità e fortuna.
L’usanza divenne nel tempo diffusa e popolare, finché i rametti furono progressivamente sostituiti da doni vari che gli adulti si scambiavano fra di loro come simbolo di uguaglianza sociale. Non ci crederete, ma l’usanza di chiuderli, coprirli, impacchettarli con carta, nastri e fiocchi è pressoché recente. Fino a un secolo fa, il regalo non veniva identificato come una sorpresa.
A questo punto, il Natale fa tutto un altro effetto. Non abbiamo inventato nulla, nulla è lasciato al caso e tutto si ricollega a un senso e una motivazione profondi. Con la leggerezza di questa nuova consapevolezza, vi lascio ai festeggiamenti del 2021 che tramonta e auguro a tutti voi Buone Feste!
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