Vivere l’attimo e accogliere l’inaccettabile, con gli occhi di Pema Chödrön

Vivere l’attimo e accogliere l’inaccettabile, con gli occhi di Pema Chödrön

ITALIA – E’ possibile oggi vivere l’attimo, problematico e talora convulso, senza esserne schiacciati? Lo scopo che si propone in Accogliere l’inaccettabile Pema Chödrön è il risveglio completo del cuore e della mente. Non solo per il nostro benessere spirituale, ma anche per offrire beneficio, consolazione e saggezza ad altri esseri viventi. Per dare felicità a se stessi e agli altri.

Il nostro tempo offre poche certezze e molte ansie, riguardo al presente e al futuro. Seguendo le orme del Buddha, Pema Chödrön in questo saggio parte dal presupposto che gli uomini siano creature buone e amorevoli. Il cuore di ogni uomo ha bisogno però di essere risvegliato. E questa direzione è il risultato della scelta che l’uomo compie. Nella strada per l’illuminazione si scopre e ridesta la nostra natura umana più profonda, che in questo caso è percepita come buona per natura.

Il percorso del saggio vuole così offrire un contributo per stemperare la paura, la rabbia interiore, il senso di fallimento e dare un’opportunità per imparare a potenziare con determinazione  ogni situazione, bella o brutta che sia. Tutto ciò è possibile  indicando una possibilità fondata sulla forza dell’animo umano.

L’ORIGINE DEL MALE SECONDO PEMA CHÖDRÖN

L’autrice ritiene che il male sia infatti legato a una forma mentale di non accettazione, di non accoglienza della realtà, una sorta di resistenza al fluire della vita: in una prospettiva buddista manca ovviamente il senso del peccato originale, che rende  l’uomo  capace di fare il male per una colpa inscritta nel suo cuore e  che chiede di essere eliminata, ma dall’intervento di un Dio infinitamente capace di amore.

Nella strada dell’illuminazione, detta bodhicitta, si è dunque  risvegliati alla nostra spiritualità interiore e si impara ad avere il cuore aperto nei confronti degli altri. In tal modo, sottolinea Pema Chödrön, si diventa liberi da tutto ciò che impedisce alla bontà radicata in ciascuno di emergere ed esprimersi. L’inizio di ogni cambiamento emotivo è richiamare alla mente un’immagine o una storia coinvolgente. Che allarghi l’orizzonte del cuore e potenzi la propria forza vitale. La cosa significativa che rende interessante questa posizione è che bisogna partire da un cuore spezzato, da una vicenda di sofferenza o dolore da cui si vuole liberarsi.

CAMBIARE PUNTO DI VISTA SULLA REALTA’

Qualsiasi lutto, tristezza o problema con i  figli o le persone care si può attraversare nella cosiddetta bodhicitta, quell’atteggiamento che permette di vivere le nostre emozioni elementari senza farci risucchiare dai pensieri e dalle interpretazioni che diamo alle cose.

Certamente secondo Pema Chödrön  non è possibile pensare di evitare di impattarsi nel dolore, nostro o degli altri. Ma è pensabile di poter cambiare i nostri schemi di interpretazione della realtà che ci offuscano nella mente e nell’azione.

Ogni esperienza può diventare un ennesimo ostacolo o può essere trasformata in un  modo per liberarci.

Se la nostra personale vulnerabilità ci rimanda alla rete di paure di cui siamo intrisi, per far emergere il proprio fondo di bontà occorre dissotterrare dunque il proprio coraggio comprendendo qual è l’origine della propria sofferenza che, in molti casi, si identifica con il nostro rimanere abbarbicati in un’emozione negativa – rabbia, pregiudizio, invidia -.

C’è sempre un’azione che può interrompere la sofferenza, il processo di intensificazione del dolore emotivo che è un prodotto della nostra mente. Evitare di osservare solo la tragicità della situazione ci permette di non radicalizzarci, di non guardare tutto o bianco o nero: le contrapposizioni assolute  non ci aiutano ad andare oltre, a guardare la realtà con occhi limpidi.

Se riusciamo a evitare la radicalizzazione, se possiamo andare oltre l’attribuzione di colpe e scappatoie, se riusciamo a sentire la nostra vulnerabilità e la accettiamo  possiamo recuperare quello spazio dell’animo in cui alberga  la nostra gentilezza, la nostra capacità di prendersi cura di noi e degli altri.

COME ACCOGLIERE L’INACCETTABILE SECONDO PEMA CHÖDRÖN

Gustare le infinite possibilità di ricchezza e meraviglia che la vita ci regala passa dall’abbracciare anche gli elementi negativi di noi stessi, della nostra mente e del nostro cuore. E’ la magia del loto, che rimanda alla bellezza del fiore e al fango della palude, due elementi inseparabili della stessa realtà e del nostro mondo interiore.

Accogliere l’inaccettabile è un viaggio spirituale, un invito a rilassarci , a ritrovare una mente aperta che sa vedere la forza vitale già presente dentro di noi.

Il testo ci lancia un preciso messaggio: le cose sono destinare a cambiare quando non guardiamo soltanto le imperfezioni che etichettiamo come spiacevoli o colpevoli di conseguenze nefaste. Per cambiare le abitudini profonde che ci intrappolano nei nostri conflitti emotivi occorre modificare la nostra mente e le nostre percezioni. Solo così, custodendo le ferite nel cuore senza assolutizzarle, potremo apprezzare la vita. E imparare da tutto quello che abbiamo: questo è dunque l’invito di Pema Chrödrön .

Accogliere l’inaccettabile di Pema Chödrön è edito da Ubiliber.

di teresa paladin

Teresa Paladin
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