Intervista al Direttore Artistico Doriam Galimberti per capire come possiamo salvare il settore turistico

ITALIA – Qual’è l’idea del Direttore Artistico Doriam Galimberti per  salvare il settore turistico? Concedere contributi “CULTURALI  E  TURISTICI”  solo a quelle località dotate di un alto grado di apertura mentale. Punto primo premiare solo chi sa accogliere l’ospite in un’aspettativa di piacere, alimentata attraverso il sogno e l’immaginazione. E, fondamentale, investire in un personale giovane che possiede passione ed emozione, preparato, qualificato, attento, cordiale, multilingua, elegante, comunicativo ed efficace… Vi sembra poco?

Ho deciso di intervistare il Direttore Artistico Doriam Galimberti per capire come possiamo salvare il settore turistico. Partiamo innanzitutto da una breve descrizione della sua carriera.

Direttore, può illustrarci in poche parole la sua esperienza?

Proverò ad essere il più sintetico possibile Fabiola. Ho eseguito l’attività di Manager Artistico per 40 anni lavorando con prestigiosi artisti del mondo della canzone internazionale e attualmente faccio il direttore artistico per località turistiche e storiche.

Lei è nato a Reggio Emilia, giusto? Quanto conta essere emiliano? Lei si sente di avere il DNA di una Regione e località che hanno la musica e l’arte nel sangue? 

Sì è vero, sono nato a Cavriago in provincia di Reggio Emilia, in una terra prevalentemente ricca di artisti e musicisti, ed ho discendenze gitane. Provengo da una discendenza di lontani artisti circensi ungheresi, quali trappezzisti.

Ha sempre vissuto in Emilia Romagna?

No, ho abitato a Venezia e Roma e poi a Lugano, tutte località turistiche. Ora non vivo più a Lugano, credo che l’Italia sia il Paese più bello del mondo, quindi vorrei che il profumo inconfondibile della cultura sia una vera attrattiva per il futuro!

Bene, allora entriamo nel vivo della nostra intervista così condivide con i nostri lettori il suo pensiero. Siamo interessati a conoscere il suo punto di vista, e, se ne ha, ad ascoltare i suoi consigli e strategie per salvare il settore turistico.

Doriam Galimberti Foto Mywhere
Doriam Galimberti

L’Italia nel settore culturale e turistico può fare meglio ?

Sono del parere che l’Italia deve restare un luogo turistico e culturale d’eccellenza, il migliore complimento che puo’ ricevere una citta’ e il proprio territorio è un afflusso di pubblico multietnico, raffinato, colto, esperienziale, maturo, sostenibile, elegante e ben viaggiato, innalzando la qualita’ investendo nel futuro, poiché la crescita è una scelta. Il turismo ragiona esattamente cosi’: care localita’, se rinunciate al vostro potere di attrarmi elegantemente io rinuncero’ alla mia volonta’ di seguirvi.  L’eleganza è la comodita’ degli spiriti delicati, una questione di educazione, l’essere differenti per qualita’ dal  momento che  l’ospite è sacro.

Foto Mywhere
Intervista a Doriam Galimberti. Hotel Excelsior

Perché dover erogare contributi economici e agevolazioni “culturali – turistici ” solo a chi sa leggere il futuro ?

Ho la convinzione che una localita’ intelligente progredisce nella ricerca, essendo capace di costruire una mentalita’ vincente pensando al futuro, compiendo un passaggio evolutivo e divenire in breve tempo una “destinazione” ovvero un “ luogo obiettivo di viaggio ”, meritevole di percepire agevolazioni e vantaggi economici, portando il proprio territorio a una vocazione turistica. A causare il piu’ grave danno economico al patrimonio “culturale, turistico e ambientale” di molte citta’, consiste di concedere contributi culturali a delle menti organizzative inflessibili, quadrate, mediocri, dispotiche, arretrate e ottuse,  coloro che vivono nella quotidianita’ negandosi un’apertura alle nuove opinioni, albergando solo in quello che conoscono, condannando abitualmente tutto cio’ che oltrepassa la loro portata. “I provinciali non crescono mai, la loro ambizione è di restare infantiliCit. Federico Fellini, Giugno 1973”, chi ha una mentalita’ fissa cerca approvazione, chi ha una mentalita’ di crescita cerca lo sviluppo, considerando che è la chiave dell’autorealizzazione.  Spesso quanto conviene a fini “egoistici personali ” fa dimenticare i sani principi e quanto è giusto a vantaggio dell’intera collettivita’, quindi dobbiamo convincerci che “la citta’ deve stupire ”, visto che, quando il valore della cultura e di chi la gestisce è basso, i nani hanno l’aspetto di giganti. Soltanto quando impari a concederti quello che meriti accogli  cio’ di cui hai bisogno, perchè una mente aperta è respiro per l’intelligenza, sicuramente una localita’ che non cresce culturalmente a livello turistico è incapace di pensare e immaginare l’avvenire, avendo schemi di pensiero vecchi, rigidi e chiusi, rifiutando ogni cambiamento, in quanto allontana dal loro modo di pensare, significando per loro cadere in errore. Se non si è in grado di attrarre e trattenere il turismo favorento il commercio e l’artigianato locale, mi chiedo, perché dover continuare a finanziare istituzionalmente le varie attivita’ culturali cittadine che non portano alcuna ricchezza economica?

Doriam Galimberti foto Mywhere
Intervista a Doriam Galimberti: allestimenti per una sfilata

Come deve essere per lei una localita’ ?

Una localita’ deve essere una signora della moda e della cultura, il suo segreto è tenere insieme lo stile, bellezza, idee, raffinatezza, qualita’ ed eleganza d’avanguardia contemporanea, in una miscela perfetta racchiusa in una nuova fraganza, riempiendosi di valori e non di semplici apparenze, doti che non sono assolutamente casuali, bensi’ il risultato di uno sforzo intelligente, accarrezzando il divino dettaglio. Dove ci sara’ una mente aperta ci sara’ sempre una terra di scoperta, uno dei punti chiave nella strada verso il successo. Purtroppo in Italia, molti organizzatori culturali non hanno capito che sono loro a doversi adattare ai clienti e non viceversa, perché il profumo inconfondibile della cultura sia una vera attrattiva, si deve lavorare con intelligenza sulla parte “emozionalequalitativa” essendo l’unica fonte che paga.

In sostanza lei si oppone a chi non ha capito che il mondo è cambiato molte volte e sta cambiando di nuovo ?

Si dovrebbe porre ordine in un settore che sta arrecando danni pesanti all’immagine del turismo ! Affinchè nei centri storici si organizzano “ Sagre e Feste Popolari ”, legate ad attivita’ di scarso livello culturale diffondendo la sottocultura dello sballo, non contribuiranno a rendere le esperienze piu’ immersive e coinvolgenti, sia nella fase di scelta della destinazione, che nella fase di fruizione. Una buona parte sono gestite da figure professionali “incompetenti e senza cultura ”, presentando avvenimenti privi di requisiti di autenticita’ e legami con il proprio territorio; non ho mai visto che tali eventi mondani alla “ viva il parroco ” favoriscono la logica dello sviluppo cittadino, facilitando l’apertura di nuove attivita’ produttive “commerciali e artigianali ” a fini turistici, onde presentare, sostenere e valorizzare progetti che superano i confini nazionali. Purtroppo, spesso l’interesse personale messo davanti al bene comune, blocca l’evoluzione e lo sviluppo turistico di una qualsiasi localita’. C’è chi non vuole cambiare per comodita’, ma fa comodo credere in cio’ che accade ripetutamente, assumendo l’incapacita’ di riconoscere quello di cui realmente ha bisogno. Sicuramente vede piu’ l’ospite che passa e soggiorna del padrone che ci vive, considerato che l’eleganza è una delle eredita’ piu’ forti. Consiglierei di convogliare con decisione “Sagre, Fiere, Feste Popolari” e “mercati rionali “ fuori dal perimetro cittadino in una zona “ estremamente periferica ”, favorendo il centro storico di divenire una “destinazione ”, ovvero un “luogo obiettivo di viaggi ”, che l’ospite desidera visitare elegantemente e godere di una raffinatezza unica, oltre agli abitanti, che vanno, giustamente fieri della citta’ in cui vivono,  dal momento che la crescita è l’unica testimonianza di vita. Non si puo’ risolvere un problema con la stessa mentalita’ che l’ha generato.

Come si possono sintetizzare i fattori che determinano la crescita delle piccole località di provincia  ?

lo staff mercure hotel

Aziende, istituzioni, cittadini devono lavorare perché il loro sforzo individuale possa contribuire a rendere la propria citta’ un luogo migliore in cui vivere, nell’interesse di tutti. Bisogna mirare ad ampliare le possibilita’ di penetrazione turistica, dal momento che hanno bisogno di uno sviluppo eterogeneo, incentivando la conoscenza e la valorizzazione delle attivita’ storiche con vaste potenzialita’ di mercato non ancora sfruttato, sprigionando quell’enorme ricchezza inespressa di cui dispongono. Ovviamente apportando un forte miglioramento qualitativo agli utenti innalzando la qualita’, usufruendo soprattutto di personale giovane che possiede passione ed emozione, preparato, qualificato, attento, giovane, cordiale, multilingua, elegante, comunicativo ed efficace, per accogliere gli ospiti con “ savoire faire ”. L’intelligenza coincide spesso con l’apertura mentale, il diversificarsi culturalmente con il riuscire a vedere le cose anche da un’altra prospettiva, solo le persone con questa capacita’ potranno riuscire a risolvere i problemi del mondo. Sono sempre piu’ i turisti che, per scappare alla folla sono in cerca di un’alternativa nelle citta’ di provincia meno popolate e affollate, pertanto se non si vuole regalare nulla dello sviluppo turistico a “qualcun altro ”, certi schemi locali e territoriali vanno cambiati. Esprimo un semplice esempio: Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse la propria professione, le risposte furono diverse: “Spacco pietre” rispose il primo. “Mi guadagno da vivere” rispose il secondo. “Partecipo alla costruzione di una cattedrale” disse il terzo.

Quindi non si tratta di fare qualcosa “per” la comunità, bensì  “con”  la comunità ? 

Non solo, necessita debellare tutte le dispute e rivalita’ fra le associazioni ed enti cittadini, costruendo un tavolo di coordinamento e una valida cabina di regia, visto che il turismo (se ben gestito) è una macchina milionaria e sara’ sempre la nostra salvezza culturale, essendo uno dei settori trainanti dell’economia. Dunque favoriamo al commercio e all’artigianato del centro storico l’opportunita’ di saper accogliere l’ospite in una dimora elegante e sobria, che si veste di “Chanel n° 5 ”, procurando un’aspettativa di piacere, alimentata attraverso il sogno e l’immaginazione, che lo rende un luogo degno di essere visto e frequentato per la propria unicita’. La possibilita’ che si ha per imparare, cambiare e crescere dipendono dalla specifica mentalita’ di base, la quale influira’ su quello che impareremo, su come cambiare e su tutto il percorso di crescita, pensando al futuro perché il passato gia’ esiste, guardiamo avanti, che è li’ che siamo diretti. Esiste un pubblico che fa’ numero e quello che fa’ differenza, di conseguenza riempiamoci di valori non di apparenze, dato che solo il turismo salvera’ una citta’ che muore, ragione per cui ci vuole una vocazione e un modo di percepire vincente, non eseguire mai eventi e manifestazioni culturali a favore di un pubblico che non ha di meglio dove andare.

Cosa si nasconde dietro le idee vincenti di Doriam Galimberti ?

hotel palazzo caracciolo Napoli foto mywhere

Sicuramente lo sviluppo di un territorio dal punto di vista turistico, si attira sulla complessivita’ delle valenze, bisogna creare uno spirito unitario tra (associazioni, enti, fondazioni e comitati locali), disponibili ad accorparsi e agire in un unico progetto, abbandonando le proprie “rivalita’ ed egoismi”, facendo tesoro di quanto sia importante costruire un modello “culturale e sociale “ rilevante e coinvolgente. In tal caso capace di alimentarsi costantemente in termini di nuovi “contenuti “, trasformando “concetti innovativi “ . Rafforziamo la capacita’ attrattiva dei nostri territori e l’immagine internazionale del Paese, quale punto di forza di richiamo di flussi turistici pure in provincia, garantendo all’ospite “consumatore ed esigente “, la possibilita’ di far fruttare le proprie passioni su percorsi ineditiesperienziali e di valore,  visto che non c’è eleganza senza una sana cultura.

Quali segreti  suggerisce alle localita’ per andare avanti inteso come sviluppo turistico ?

 

Doriam Galimberti
Intervista a Doriam Galimberti: sfilata Balestra ad AltaRoma 2018 a Cinecittà. Foto MyWhere

Per noi direttori artistici svelare troppo incrina l’incanto, il segreto della creativita’ sta nel super nascondere le proprie fonti ! Innanzitutto, direi di eliminare ogni forma di “provincialismo” facendo della cultura la piattaforma di sviluppo della citta’, praticamente un salotto “artistico culturale ” di incomparabile richiamo internazionale. Abbiate sempre un tocco di classe, raffinatezza ed eleganza nel favorire chi consente di portare ricchezza, successo e crescita, rafforzando tutto il settore imprenditoriale locale puntando sempre sulla qualita’, poiché non è mai casuale, bensi’ il risultato di uno sforzo intelligente. Indossate un vestito di note che avvolge i centri urbani rendendoli protagonisti “sotto un manto di stelle ”, ovviamente con eventi di spessore internazionale e rigorosamente “Live”. Imparate l’arte dei fiori a cui serve ad acuire la sensibilita’ e arricchitevi con approfondimenti e funzioni innovative, create il vostro stile, lasciate che sia unico e immediatamente riconoscibile. L’Italia potrebbe vivere di turismo 12 mesi all’anno, ma purtroppo ci manca il vero mestiere dell’ospitabilita’ naturale, puntiamo troppo sulla provincialita’,  abbiamo un eccessivo numero di persone che si accontentano della vita nel suo stato “grezzo” e non si preoccupano a un cambiamento,  perdendo di vista che cosa occorre davvero nel mondo attuale.

Foto Mywhere

E’ contrario alle imitazioni ?

Se Lei si riferisce alle notti bianche, rosa, gialle, verdi oppure ai molteplici eventi denominati “Summer Festival” etc, sono del parere che la finestra mostra le apparenze, la realta’ è dietro al muro. In mancanza di autenticita’, la piu’ grande volgarita’ è l’imitazione, molto piu’ vergognoso del portare abiti altrui; perché è il giudizio della propria nullita’ espresso da se stessi,  sei nato originale “non morire copia”, ogni ripetizione è antispirituale. Come le “Cover Band”, dovrebbero imitare artisti non piu’ attivi professionalmente, essendo la migliore versione originale di se stessi, piuttosto che una brutta copia di qualcun altro.

Che ne pensa dei  “Fast Food”?

In Italia abbiamo la migliore cucina del mondo (spesso consigliata da alcuni dietologi), sicuramente chi organizza questa alimentazione lampo denominata “Fast Food”, ha capito che non essendo all’altezza di attirare un pubblico turistico elegante e ben viaggiato, pur di apparire in quantita’ anziché in qualita’, preferisce penalizzare i locali tradizionali cittadini , sebbene in parte hanno contribuito economicamente alla sponsorizzazione dell’evento. La vera eleganza non è farsi  notare ma  farsi ricordare. 

Doriam Galimberti Foto Mywhere

La vera meta per un Direttore Artistico ?

Professionalmente amo vedere quello che gli altri non vedono, esplorare nuovi territori, offrire sempre qualcosa di creativo, stimolante e soprattutto inaspettato, aprire squarci su panorami mai visti sul futuro. La vera meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose, guardare è facile, vedere con la mente e con il cuore è arte. A volte la fantasia è quella cosa che certe persone non riescono neanche a immaginare, essendo artisticamente l’occhio dell’anima.

Come sara’ la prossima meta professionale di Doriam Galimberti?

Il segreto della creativita’ sta nel saper nascondere le proprie fonti, mi auguro che sia una localita’ ricca di stimoli e che vorra’ essere una dama, trasmettendo poesia e raffinatezza sapendo distinguersi superando le aspettative del cliente, dove il gioco di squadra è essenziale per raggiungere obiettivi ambiziosi e vivere un contesto internazionale, accogliendo il pubblico stendendo  un tappeto rosso,  senza dimenticare che la cultura è la memoria del futuro.

5 parole per il futuro da coltivare oggi e da consegnare ai giovani per il loro domani:

Amore, Speranza, Educazione, Sogno e Rischio.    

 

 

Intervista a Doriam Galimberti. Foto in home page: Installazione Arte e Moda, Ginevra Odescalchi Ph Marco SERRI

Fabiola Cinque

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