ITALIA – Le donne della stilista architetto designer Sabrina Persechino chiudono AltaRoma nella sfilata OMBRA. Sono muse statuarie che nei loro outfit, fatto di giochi di luce ed ombre, determinano la traiettoria. Incisive nell’aspetto, proiettano la propria ombra, lasciando l’impronta della presenza nel segno della grande stilista.
Nessun ombra sulla classe della stilista architetto designer Sabrina Persechino. La sua sfilata è un rincorrere di muse che dall’antica Grecia calpestano un Red Carpet futuribile. Il look creato ad hoc dal grande hair stylist Sergio Valente, che collabora con lei in un sodalizio oramai decennale, valorizza la bellezza statuaria delle modelle.
Il Red Carpet, anzi in questo caso diremo il Green Carpet della sfilata tenutasi durante la settimana di Alta Roma a luglio, è tra gli alberi nella ideale cornice del district del MAXXI di Roma.
La cifra stilistica di questa designer che usa linee pulite, scivolose ed essenziali, risplende di luce anche in questa sfilata Ombra. La sua moda non può essere ridotta a semplici appellativi. Il suo stile ha una connotazione troppo forte per restare relegato a livello nazionale. Sono certa che presto leggeremo nome della stilista Sabrina Persechino , tra i nomi più importanti del made in Italy che ci rappresentano nel mondo.
Sicuramente internazionale è la sua donna volitiva, forte, a tratti androgena in un dolce mix che esalta anche la sensualità. Una personalità dirompente e femminile interpretata dalle sue veneri. Il bianco della stilista è sempre una grande meraviglia, e l’accessorio d’oro che preziosamente lo illumina, fa da cornice ai volti nelle vele scolpite tra i capelli. Splendide anche le acconciature ideate dall’hair stylist Sergio Valente.
La sposa firmata da questa stilista, (che sapete io adoro tanto da sceglierla per il mio matrimonio!), ha lo strascico laserato che, come una costruzione che si erge dalle radici più profonde, si innalza verso l’amore più puro.
Il riferimento all’architettura è sempre presente in tagli che rimandano a vie parallele, che convergono in inaspettati incroci. Ispirazioni di porticati nelle direttrici degli eleganti abiti neri. Protagoniste sempre le sete laserate e organze, quest’ultime a celare la nudità del corpo che resta velato, meglio dire in ombra, lasciando spazio a un’indiscreta immaginazione.
Le altre cromie che variano nelle proposte della collezione firmata Sabrina Persechino si snodano tra giochi di luce ed ombre, outfit arricchiti da lastre traforate che evidenziano il chiarore aureo, o, al contrario, formano texture scure incise nel contrasto.
Outfit rigorosamente lineari e geometrici, sempre eleganti e sensuali nella loro essenzialità. Una collezione ricca e completa che parte dagli immancabili capispalla alle iconiche tute, dagli abiti cocktail fino a quelli da grande soirée. Il tutto pensato per una donna dinamica e glamour ad ogni ora del giorno che guarda al mondo che ci circonda.
Sabrina Persechino descrive così il concept della sfilata:
C’è sempre un fascino indiscreto e una curiosità sottile nel cercare di comprendere la forma di un’ombra e il corpo che l’ha generata.
Sabrina Persechino affronta il tema dell’ombra come conseguenza della luce, ovvero la formazione di una sagoma oscura prodotta da un corpo opaco esposto alla luce. Getta una luce però sul tema ombra:
Anche se generalmente l’ombra è vissuta come qualcosa di negativo, qui si vuole ribadire il sentimento e l’energia positiva che deve prevalere, dopo aver vissuto in una zona buia, attraverso la proiezione della piena luce su di noi.
Questo è il suo messaggio che emerge dopo questo periodo che ci ha costretti ad un isolamento maggiore. Sabrina Persechino comunica questa positività con il linguaggio che le è congeniale, quello del bello, declinato nelle forme e nella palette dei colori che vira dal bianco al nero, passando per l’indaco, per il plum. Sicuramente sempre molto d’impatto il fil rouge delle geometrie dell’oro.
L’ora che interviene sul total White così come sul colore. Ma è il bianco firmato Persechino che ci conquista sempre. Qui abbiamo visto l’abito da sposa di Federica Pellegrini sicuramente bello nel suo essere classico, e abbiamo ammirato lo scollo che metteva in evidenza le grandi spalle come quello della principessa Charlene al matrimonio con Alberto di Monaco, ma certo non l’abbiamo lodato per originalità.
Invece la sposa firmata Sabrina Persechino è sempre, decisamente, originale. D’accordo sono di parte (ha firmato l’abito del mio matrimonio), ma qui la potenza del romanticismo del bianco a contrasto con le linee minimaliste e pulite è dirompente, e va a conferire un carattere unico. Emerge forza, sicurezza e bellezza pura che esulano dai canoni classici pur citando colte civiltà dell’antichità. La donna Persechino appare come una musa greca, splendendo come una Dea. Le donne che indossano il bianco della collezione firmata Atelier Persechino godono di luce propria.
Ed è proprio un gioco di luce che, attraverso lame laserate di metalli e giochi con la prospettiva, genera profili di nuove geometrie. Una collezione dalle linee definite che si ispira anche all’architettura mediorientale.
Luci ed ombre che influenzano anche i colori: i rossi magenta che virano verso il viola e l’indaco. Allo stesso tempo i chiari scuri sul magenta trasformano i velluti sfumandoli gradualmente: è come se una nuvola mossa dal vento ombreggiasse il tessuto alterandone il colore.
La musica live composta da Pietro Nicosia, che ci ha accompagnato durante la sfilata con il suo contrabbasso al ritmo delle percussioni, ha manifestato che anche il suono è un’ombra sorda.
Tutte le foto MyWhere©
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