Sabine Weiss, La Poesia dell’Istante

Sabine Weiss, La Poesia dell’Istante

VENEZIA – Retrospettiva della grande fotografa Sabine Weiss fino al 23 ottobre 2022 alla Casa dei Tre Oci sull’isola della Giudecca a Venezia.

Un sabato mattina, decido di raggiungere Venezia. Un’ora e mezza di auto, il vaporetto per raggiungere la suggestiva isola della Giudecca ed io di fronte al palazzo “Casa dei tre Oci”. Attendo l’apertura della retrospettiva, curiosa e al contempo emozionata, perché potrò finalmente ammirare ed osservare da vicino le opere della fotografa svizzera Sabine Weiss.
Sabine nasce in Svizzera nel 1924 e muore a Parigi a 97 anni, sin da giovane si avvicina alla fotografia lavorando presso i Boissonnas, una dinastia di fotografi che lavorano a Ginevra dalla fine dell’Ottocento. A ventidue anni si trasferisce a Parigi, dove lavora dapprima come assistente del fotografo di moda e ritratti, W. Maywald e poi come fotografa indipendente.

Se penso a Sabine Weiss, la immagino sgomitare per farsi strada in un mondo, quello della fotografia francese del dopoguerra, tipicamente maschile. Minuta e bassa di statura potrebbe essere “invisibile” tra i fotografi umanisti francesi, ma invece il suo occhio ha qualcosa di estremamente straordinario e Robert Doisneau, il fotografo che ha scattato il bacio più famoso della storia, Baiser de l’Hotel De Ville, e uno dei maggiori esponenti della fotografia umanista, lo capisce e la introduce nella redazione Rapho, decretando, così, il suo esordio in ambito internazionale.

Una parigina a New York ©Anita Orso

Sabine, un’artista versatile

Sabine ha un dono, è capace di penetrare, con la sua macchina fotografica, nei soggetti che immortala sulla pellicola, per restituire luce, ombra e sentimenti. È una fotografa versatile, moderna, entusiasta e curiosa. Ho sempre pensato che la curiosità sia una bella qualità e chi la possiede ha quel qualcosa in più che lo porta ad osservare, esplorare e ricercare il particolare che sfugge a chi non lo è.
Io sono molto curiosa e davanti alle fotografie di Sabine Weiss, in mostra a Venezia, ho trascorso un tempo speciale, che mi ha scosso. Immagini, frammenti narrativi di mondo, espressioni di volti che mi hanno attratto intensamente; impossibile non emozionarsi.
Ho visto negli occhi dei bambini e nei volti inespressivi delle pazienti del manicomio la sensibilità di Sabine. Ho colto la spontaneità nei ritratti di amici pittori, scultori, attori e musicisti. Sono rimasta affascinata dalle inquadrature delle strade di New York, da cui trapelava il punto di vista di una parigina. Mi sono immersa tra la folla di gitani danzanti. Ho condiviso i ritagli dei viaggi in Portogallo, India, Birmania, Bulgaria, Giappone, Polonia ed Egitto e ho ammirato il gusto raffinato degli scatti di moda, realizzati per Vogue.

Per lei la fotografia non è stata solo una professione esercitata fino a tarda età, ma soprattutto veicolo di messaggi e di sensazioni e l’intera retrospettiva, curata da Virginie Chardin, la rappresenta a 360 gradi. Il percorso, lungo le stanze della Casa dei tre Oci, conduce il pubblico nei mondi di Sabine rivelando foto inedite e racconti della sua vita in documentari realizzati con la sua voce narrante.

La retrospettiva sarà visitabile a Venezia alla “Casa dei tre Oci” dal 11 marzo al 23 ottobre 2022 sull’isola della Giudecca a Venezia.

Testo e foto Anita Orso

Autore MyWhere

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