Felice Casorati in mostra alla Fondazione Magnani-Rocca

Felice Casorati in mostra alla Fondazione Magnani-Rocca

PARMA – A Mamiano di Traversetolo a una quindicina di chilometri da Parma, è in corso una bella e ricca mostra dal titolo Felice Casorati. Il concerto della pittura, ospitata nella raffinatissima residenza Magnani-Rocca, fino al 2 luglio 2023.

Felice Casorati. Il concerto della pittura è la mostra è organizzata dalla Fondazione Magnani-Rocca in collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e curata da Giorgina Bertolino, Daniela Ferrari, Stefano Roffi.

Casorati
Villa Magnani-Rocca

Già soltanto la visita alla villa costituisce un must di primo piano, non solo per la preziosa collezione d’arte permanente esposta ai piani superiori (opere di Tiziano, Dürer, Goya, Canova, tanto per citarne solo alcune), ma anche per il vasto e ameno parco intorno, dove puoi ammirare altre opere d’arte (della natura) rappresentate dalla varietà di pavoni che girano indisturbati e si lasciano fotografare come vere proprie star.

Casorati
Pavone nel parco

La mostra, ospitata nelle sale del piano terra, si sviluppa in percorso cronologico con oltre 80 opere, che ricostruiscono in una sapiente sintesi la carriera dell’artista novarese a partire dal 1907 fino al 1960.

Come suggerito dal titolo, un leit-motiv importante di queste opere è la musica, passione che Casorati affiancava alla pittura e che lo accomuna al collezionista Luigi Magnani. Se questo tema è particolarmente esplicito nel dipinto Beethoven (1928), o negli stessi spartiti musicali in esposizione, il ritmo cadenzato e la misurata armonia che caratterizza le composizioni di tante sue opere, sembrano un continuo rimando alle armonie del suono.

Casorati
Beethoven, 1928

La mostra si apre con le bellissime opere giovanili di Casorati, dove il fascino dei modelli klimtiani (Ritratto della sorella Elvira del 1907, Le vecchie comari del 1908, Bambine sul prato del 1909) si affianca alle suggestioni dell’arte simbolista (Notturno del 1912) fino ad arrivare alla prima svolta verso uno stile più personale con il famoso Le signorine del 1912.

Ritratto della sorella Elvira, 1907, olio su tela
Casorati
Bambine sul prato, 1909, olio su tela

Una rilevante attenzione – e non poteva essere altrimenti – è stata data alla produzione degli anni ‘20, quando il richiamo verso la tradizione, noto come “Ritorno all’ordine”, diventò la principale tendenza della pittura italiana, a cui Casorati aderì, declinandola verso uno stile particolarissimo, denominato “Realismo magico,” di cui lui divenne uno dei più originali e raffinati interpreti.

Anna Maria De Lisi, 1918-1919, tempera su tela

A questa fase, infatti, appartengono diversi capolavori presenti in mostra come Fanciulla col linoleum, Le due sorelle, Maschere, La donna e l’armatura (tutti del 1921), Concerto, del 1924, dove il gioco dei contrasti non si limita all’aspetto formale (accentuati chiaroscuri) ma anche a quello espressivo con atmosfere sospese tra la razionalità e il surreale, fino ai soggetti stessi (libro aperto e chiuso, donna vestita e donna nuda), in visioni silenziose ed enigmatiche, con frequenti rimandi misteriosi ed allusivi. Di questa serie non poteva mancare il celeberrimo dipinto Silvana Cenni (1922) che con l’impostazione razionale, la solidità dei volumi, l’equilibrio dei valori tonali e la ieraticità del personaggio chiama esplicitamente in causa la pittura di Piero della Francesca.

Le due sorelle (Libro aperto e libro chiuso), 1921, tempera su tavola
Casorati
Silvana Cenni, 1922, tempera su tela
Casorati
Concerto, 1924, olio su tela

Gli omaggi all’arte del passato sembrano comparire anche in Conversazione platonica, che per una serie di elementi potrebbe evocare sia le Veneri tizianesche o le “opere-scandalo” di Manet, mentre risulta che il soggetto sia nato da una banale occasione (la visita di un amico mentre il pittore ritraeva una modella) che ha immediatamente ispirato l’artista.

Casorati
Conversazione platonica, 1925, olio su tavola

Sebbene la figura umana abbia un ruolo di rilievo nell’opera di Casorati, come mostrano dipinti successivi come il bellissimo ritratto La sorella Elvira del 1934, non mancano le nature morte e i paesaggi, riportati nelle ultime sezioni del percorso espositivo. In questa fase più tarda i colori sembrano esplodere in cromatismi più accesi e nuove luminosità, come nelle nature morte Le mele verdi (1932).

Le mele verdi, 1932, olio su tela

Infine, una parte della collezione è dedicata al teatro, per il quale l’artista realizzò bozzetti di scenografie e figurini relativi a varie rappresentazioni della Scala di Milano.

Ma le soprese non finiscono qui: prima di passare alla collezione permanente, con lo stesso biglietto è possibile andare a fare una “sbirciata” alla mostra su Fellini, del quale quest’anno ricorre il trentennale dall’Oscar alla carriera. E scoprirete anche un collegamento tra il regista e Casorati…

Casorati
Una sala della collezione permanente

Come una sorta di Matrioska, si può dire che la Villa Magnani-Rocca è veramente un “contenitore in sequenza” di cose belle da vedere, all’esterno e all’interno.

Perché, quindi, non approfittare dei colori e dell’aria primaverile per ritemprare oltre il fisico, con una sana passeggiata, anche lo spirito e…gli occhi, con una visita alle sue meravigliose collezioni? Avete tempo fino al 2 luglio…

Luogo: Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo (Parma)

Info: info@magnanirocca.it – tel. 0521/848327

Giuliana D'Urso

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