Italia di Spalletti? Finalmente si gioca

Italia di Spalletti? Finalmente si gioca

ITALIA – Italia di Spalletti inizia a prendere forma: dopo la prima e poco convincente prova contro la Macedonia arriva il parziale exploit contro l’Ucraina. Una Nazionale che è tornata a produrre calcio.

Italia di Spalletti“, suona ancora strano leggerlo o sentirlo eppure, come anticipato in precedenza, il tecnico di Certaldo è il nuovo CT azzurro. Subentrato al posto di Roberto Mancini si è seduto su una panchina bollente ma non in solitaria. Assieme a lui è arrivato anche Gianluigi Buffon come nuovo capo delegazione della Nazionale italiana, una figura non di poco supporto.

Luciano Spalletti, foto presa dal profilo Instagram della Nazionale

Il primo obiettivo dell’Italia di Spalletti è quello di qualificarsi ad EURO 2024, un traguardo non così semplice da raggiungere visti i risultati raccolti dalla precedente gestione all’interno di un girone di qualificazione che vede protagoniste Inghilterra, Ucraina, Macedonia e Malta. L’ex allenatore del Napoli si è ritrovato in eredità 3 punti nel girone dopo due gare: sconfitta con gli inglesi e vittoria con Malta. La nuova Nazionale riparte in trasferta dalla Macedonia e, mentre Roberto Mancini perde 3-1 come nuovo tecnico della sua Arabia Saudita contro il Costa Rica, gli azzurri pareggiano con i macedoni.

Macedonia-Italia: non un esordio brillante

La squadra schierata in campo da Luciano Spalletti, alla sua prima da allenatore della Nazionale, vede come novità il rientro di Ciro Immobile come capitano schierato al centro dell’attacco. La formazione, che come modulo si basa sul 4-3-3 Spallettiano visto in quasi tutte le sue compagini, prevede Donnarumma tra i pali con Di Lorenzo, Mancini, Bastoni, Dimarco a comporre la linea difensiva. Barella, Cristante, Tonali a centrocampo dietro al tridente con Politano, Immobile e Zaccagni. Dopo così pochi giorni di lavoro insieme, l’Italia di Spalletti non può essere certamente visibile. A Skopje gli azzurri fanno fatica a trovarsi nel nuovo impianto di gioco. Una novità tattica subito evidente è una di quelle tipiche del tecnico di Certaldo. Infatti, come nel Napoli dello Scudetto, Di Lorenzo viene spesso dentro al campo creando situazioni di gioco così come Dimarco dall’altra parte.

Macedonia-Italia, foto presa dal profilo Instagram della Nazionale

La Macedonia è molto chiusa e brava a chiudere gli spazi e a ripartire con Elmas e Bardhi, i due più talentuosi. Nel secondo tempo Spalletti toglie Politano, per nulla brillante e fa entrare l’ex Roma Nicolò Zaniolo molto vivace sulla fascia destra. Proprio da una discesa del giocatore dell’Aston Villa che crea scompiglio in area nasce il tiro di Barella che colpisce la traversa e sulla cui ribattuta Immobile sigla il gol dell’1-0. La gioia non dura molto, la Nazionale forse si accontenta del vantaggio e inconsciamente si abbassa troppo schiacciandosi a ridosso della propria area di rigore. I macedoni martellano e ci credono giocando al limite dell’area e costringendo l’Italia al fallo. Proprio da una punizione, a dir il vero meravigliosa, di Bardhi, arriva la rete che sancisce il risultato finale. 1-1 per la prima di Spalletti in Nazionale.

Italia-Ucraina: un cambio di marcia importante

Appena quattro giorno dopo l’Italia di Spalletti torna in campo, stavolta in casa, precisamente nel suggestivo scenario dello Stadio San Siro. Contro l’Ucraina il mister mantiene il modulo ma cambia cinque giocatori. Mancini, Politano e Tonali infortunati abbandonano la causa mentre Immobile e Cristante si accomodano in panchina. Nella gara in cui i tre punti in palio sono fondamentali in ottica qualificazione ad EURO 2024  la formazione è la seguente: Donnarumma; Di Lorenzo, Scalvini, Bastoni, Dimarco; Barella, Locatelli, Frattesi; Zaniolo, Raspadori, Zaccagni. Le scelte dell’allenatore azzurro ripagano subito al 12′ quando Frattesi segna il gol del vantaggio, ne sigla un altro al 29′. Il centrocampista dell’Inter è protagonista assoluto del primo tempo e non solo per la doppietta ma per il dinamismo e la qualità che, insieme alle caratteristiche di Barella, fanno del nostro centrocampo un reparto eccezionale.

Italia-Ucraina, foto presa dal profilo Instagram della Nazionale Italiana

Ottima prova anche da parte di Locatelli che se messo in cabina di regia sa far girare la squadra a dovere. Dirompente Nicolò Zaniolo protagonista di una gara di grandissima sostanza e qualità così come Raspadori abile a venire incontro per dialogare con combinazioni veloci palla a terra con gli esterni. Il primo tempo è un tripudio italiano con le triangolazioni di grande qualità sull’asse terzino-ala che permettono agli azzurri di sfondare all’esterno e portarsi con tanti uomini nella trequarti avversaria. Arrivare in area è una passeggiata di cortesia, soprattutto da destra, dove, come detto, Zaniolo è incontenibile per il povero Mykolenko. Nei minuti finali del primo tempo l’Italia, pensando al doppio vantaggio, si concede qualche distrazione difensiva di troppo e l’Ucraina prende coraggio. Al 41′ arriva il gol di Yarmolenko che accorcia le distanze.

C’è da lavorare ma i presupposti sono ottimi

Il secondo tempo ha un altro copione con gli ucraini in fiducia e maggiormente aggressivi che cercano il pareggio. Così facendo  inevitabilmente si scoprono lasciando spazio all’Italia, si aprono praterie per far male in contropiede, ma le poche buone azioni costruite non vengono concretizzate. Alla fine, dopo un primo di tempo quasi di tutto lusso, la Nazionale si porta a casa i 3 punti e il secondo posto nel girone e a noi, forse, va bene così. Per vedere la vera Italia di Spalletti ci vorrà tempo visto e considerato che i giocatori e lo staff tecnico si vedono di rado ed hanno pochi giorni per lavorare. Quel che è certo è che l’allenatore toscano ha portato freschezza e quasi sicuramente, con la giusta pazienza, ci farà vincere divertendoci.

Stefano Gentili

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